Altri quattro giorni di sciopero, fino a lunedì compreso.
A proclamarli, all'unanimità, l'assemblea dei giornalisti de 'Il Centro', in mobilitazione a seguito della cessione del quotidiano ad una cordata di imprenditori guidata da Luigi Pierangeli, già proprietario di 'Rete 8', imprenditore nel settore della sanità privata.
Incrocieranno le braccia anche i poligrafici, per due giorni.
I redattori: "Incerte le garanzie sull'occupazione"
"In data odierna [ieri, ndr], è tornata a riunirsi l’assemblea dei giornalisti del Centro.
Dopo i due giorni di sciopero decisi a seguito della comunicazione della cessione del giornale da parte del Gruppo Espresso è stato preso atto che restano incerte le garanzie occupazionali e non è chiaro con quale organico avverrà il passaggio. I giornalisti hanno accertato che in data 1° agosto 2016, l’azienda ha provveduto a inquadrare nell’organico di La Repubblica una collega precedentemente in forza alla redazione di Pescara del Centro nonostante fosse stato più volte ribadito che il distacco (già in essere da più di tre anni) sarebbe andato avanti fino al 31 dicembre 2016. Il passaggio è avvenuto in totale assenza di comunicazione da parte dell’azienda e senza che fosse stata sostituita con un altro contratto a tempo indeterminato.
Dopo poco più di un mese è stato firmato il preliminare di cessione.
Resta inoltre da chiarire la posizione di un altro collega distaccato dalla Provincia Pavese al Centro. Nella riunione di mercoledì scorso con i vertici del Gruppo Espresso non è stato fatto alcun cenno alle due posizioni lavorative. Questo tanto per rendere l’idea dell’incertezza attorno alla definizione dell’organico del giornale oggetto dell’accordo preliminare di cessione.
I giornalisti del quotidiano Il Centro ribadiscono la propria amarezza e delusione per come è stata portata avanti l’operazione, senza alcun coinvolgimento dei dipendenti che in trenta anni hanno fondato, lanciato e consolidato la posizione di media leader del Centro, a costo di sacrifici personali che sono andati ben oltre gli orari di lavoro retribuiti. Per mesi abbiamo chiesto delucidazioni all’azienda perché voci insistenti davano per imminente la cessione e a tutte le domande abbiamo ricevuto risposte evasive e ambigue. Poi, dalla mattina al pomeriggio, ci è stata comunicata la definizione del preliminare di vendita. Il rammarico di questa iniziativa di protesta è quello di dover per forza di cose interrompere momentaneamente il nostro rapporto con i lettori che erano, restano e resteranno sempre l’unico riferimento di chi opera nel settore dell’informazione.
Proprio per garantirne la correttezza, l’autonomia e la precisione chiediamo garanzie che non ci sono state fornite in maniera esauriente.
L’amarezza dei giornalisti del Centro è quella di essere stati ceduti per inseguire un altro progetto, la fusione Espresso-Itedi, che mette a repentaglio il futuro di altri giornali del gruppo, dopo che per anni hanno lavorato in condizioni difficili (alcuni hanno scritto e dormito nel camper in occasione del tragico terremoto del 2009 all’Aquila) per garantire la crescita e il consolidamento dell’azienda-Centro. Per tali ragioni i giornalisti del quotidiano il Centro, su mandato unanime dell’assemblea, proclamano quattro giorni di sciopero da oggi a lunedì compreso.
L’assemblea ha dato mandato al Cdr di prevedere altri sette giorni di sciopero con modalità e metodi da definire. La redazione del Centro ringrazia i colleghi dei quotidiani locali Finegil che hanno aderito alla protesta e hanno assicurato il loro sostegno nella vertenza".
I poligrafici: "Imprescindibile salvare i posti di lavoro"
"I lavoratori poligrafici, i segretari regionali e le Rsu di Slc Cgil, Fistel Cisl e Uilcom Uil sono fortemente indignati per le modalità con cui è stata portata a conoscenza la vendita del quotidiano Il Centro e preoccupati sul mantenimento delle garanzie occupazionali e professionali dei lavoratori.
Attualmente il giornale ha in organico 30 giornalisti contrattualizzati a tempo indeterminato, 2 a tempo determinato e una sessantina di collaboratori part-time, oltre a 35 poligrafici che da decenni svolgono la propria attività con la massima professionalità e dedizione nel quotidiano. La salvaguardia dei livelli occupazionali nel futuro assetto che la nuova proprietà intenderà imprimere al giornale abruzzese a nostro avviso è un elemento imprescindibile e per tale motivo sono state indette già due giornate di sciopero.
È necessario, come previsto dalla normativa vigente che si sviluppi immediatamente un confronto tra il gruppo Espresso Repubblica e le organizzazioni sindacali per capire e condividere il progetto industriale, le garanzie professionali ed occupazionali e la salvaguardia del presidio informativo rappresentato da questo importante quotidiano nella nostra regione. In data odierna l’assemblea unitaria dei lavoratori poligrafici, unitamente ai giornalisti, ha deliberato un ulteriore pacchetto di sciopero, votato all’unanimità in attesa di una pronta convocazione del tavolo relazionale.
I lavoratori poligrafici proclamano lo sciopero per le seguenti giornate: domenica 11 e lunedì 12 settembre.