L'Abruzzo è tra le primissime Regioni del centro-sud Italia ad aver istituito il tavolo regionale sull'affido familiare, ufficialmente insediato con la firma di un protocollo d'intesa. Dell'organismo fanno parte il Tribunale per i minori, l'Anci in rappresentanza dei Comuni, le 8 equipe di affido e le associazioni di famiglie affidatarie.
L'obiettivo è promuovere l'utilizzo dell'affido per quei minori che vengono allontanati temporaneamente dalle proprie famiglie. In Abruzzo, infatti, in 2 casi su 3, i minori vengono ancora trasferiti in case famiglia o altre strutture di accoglienza. "Un rapporto - ha sottolineato l'assessora alle politiche sociali Marinella Sclocco - che vogliamo invertire, attraverso una serie di azioni condivise di sensibilizzazione e coordinamento, che mirano a far conoscere e diffondere questo strumento, molto utilizzato soprattutto nelle Regioni del Nord. E che racconta esperienze positive sia da parte dei bambini, sia delle famiglie che li accolgono".
Le iniziative che saranno messe in campo vedono al centro i Comuni, cui spetta la gestione delle singole situazioni. Nel protocollo siglato, tra gli altri punti, viene garantita, ad esempio, la certezza dei sostegni economici alle amministrazioni - molte delle quali non hanno le risorse necessarie a supportare gli affidi - e delle coperture assicurative alle famiglie affidatarie. E' prevista anche la formalizzazione di un percorso di assistenza per i neo maggiorenni che devono lasciare le strutture, per i quali lo scorso anno è stata approvata una legge regionale che ha istituito un apposito fondo.
In realtà, in Regione qualcosa già si è mosso in questo senso. A L'Aquila, in particolare, dove sono attivi diversi servizi che da tempo hanno strutturato un percorso sul tema. "In Abruzzo non siamo all’anno zero", ha tenuto a specificare l'assessora al sociale Emanuela Di Giovambattista. "L’Aquila infatti è l’unica città abruzzese ad aver avviato già da tempo una serie di iniziative. Nel 2013, tramite il servizio di Equipe territoriale per l’affido, l’associazione “Il famigliare onlus” e il Tribunale dei Minorenni, ci siamo fatti promotori dell’iniziativa L’Amore non basta, un percorso formativo rivolto alle famiglie affidatarie, per sostenere lo sviluppo e il potenziamento della cultura dell’affido".
Nel marzo 2015, inoltre, "abbiamo firmato un protocollo operativo con il Tribunale dei Minorenni regionale allo scopo di potenziare il servizio e diffonderne la cultura. Un’esperienza che funziona e che costituisce una prassi ormai consolidata, a cui si può fare riferimento. Stiamo, inoltre, lavorando per il futuro - ha aggiunto l'assessora - facendoci portatori, insieme alle realtà territoriali, della cultura dell’affido etero familiare. Si tratta di un progetto finalizzato alla formazione di potenziali famiglie in grado di accogliere i minori in difficoltà. Sono tutte esperienze su cui stiamo lavorando da tempo con il territorio. Iniziative positive, che in qualche misura contribuiscono già a colmare una lacuna e di cui mi auguro la Regione voglia tener conto, nell’economia del tavolo regionale appena istituito".