Venerdì, 09 Dicembre 2016 15:54

Storia e ricostruzione: siti architettonici e archeologici scomparsi rivivono grazie alla realtà virtuale

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Rivedere e poter entrare nell’edificio di Santa Maria Paganica, chiesa capo Quarto della città, è un sogno per molti aquilani e non solo.

E’ stato possibile nell’ultimo incontro, tenutosi il 7 dicembre presso il Dipartimento di Scienze Umane dell’Università dell’Aquila, del “Laboratorio di Storia per lo studio delle fonti dell’Aquila in età moderna” diretto dalla professoressa Silvia Mantini, nel corso del quale sono state presentate ad un pubblico attento e numeroso molte esperienze di nuovi approcci metodologici per la ricerca storica.

Paolo Buonora, direttore dell’Archivio di Stato di Roma, Jane Everson della Royal Holloway di Londra, Walter Zafarana di Family Search, Adolfo Carrasco dell’Università di Valladolid hanno presentato le fonti dell’Aquila nell’Archivio di Simancas a Valladolid, archivi digitali e cataloghi di Accademie seicentesche in rete.

Il professor Giovanni De Gasperis e l’archeologo Alessio Cordisco hanno illustrato un complesso lavoro di ricostruzione virtuale della chiesa di Santa Maria Paganica, che rappresenta un modello possibile di terreni di incontro tra siti reali e virtuali, a partire da ricerche storiche, archeologiche e ricostruzioni digitali.

Un modello che sarebbe interessante estendere a molte realtà dell’Aquila, anche per far rivivere la percezione di luoghi e memorie al momento sospese.  Un’operazione che, già condotta da De Gasperis su Palmira, la città distrutta dall’Isis, ben si adatta alle ricostruzioni virtuali nei territori post-sisma.

L'intento del team De Gasperis-Cordisco è quello di riproporre l'interno del luogo di culto relativo al pre-sisma 2009 e renderlo esplorabile. Il progetto, già anticipato nella "Notte della Ricercatori" il 30 settembre e presentato nel corso del laboratorio, è stato realizzato dopo laboriose ricerche storiche sulla chiesa di Santa Maria Paganica con la tecnologia degli oculus rift, integrati con il software per la realtà virtuale IRISVR.

Un'esperienza immersiva che coinvolge in prima persona il visitatore, dandogli la possibilità di muoversi e spostarsi all'interno di uno dei monumenti simbolo della città.

De Gasperis e Cordisco stanno collaborando con altri docenti e laboratori dell'Università degli Studi dell'Aquila per unire i vari ambiti di ricerca e integrarli in modo da avere un panorama virtuale sempre più complesso e ricco di dettagli e informazioni.

Un risultato che è auspicabile possa essere presto esteso a molte altre realtà da rappresentare. Un Laboratorio di Storia, dunque, affatto immateriale, come si potrebbe pensare, che ha dimostrato quanto sia possibile creare connessioni propositive tra discipline diverse e nuove configurazioni di ricerca.

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