È Aosta a salire sul gradino più alto nell’edizione 2016 della Qualità della vita, la ricerca del Sole 24 Ore che mette a confronto le province italiane su un’ampia serie di indicatori (aggiornati in gran parte al 2015 e in qualche caso a ottobre 2016) articolati in sei settori d’indagine. All’ultimo posto Vibo Valentia.
Molte le novità di quest’anno, volte a rendere più completo il check della vivibilità sul territorio, con una maggiore attenzione alle esigenze e ai problemi più attuali della collettività: il valore della casa, il lavoro per i giovani, la capacità di innovare, l’integrazione degli stranieri, l’offerta di welfare, la partecipazione civile. Le sei aree hanno così acquisito una denominazione più inclusiva e i parametri da 36 sono saliti a 42. Nonostante questa “ristrutturazione” – che un po’ distorce il confronto con i risultati della scorsa edizione – non cambia molto la fotografia che emerge dalla pagella finale: il divario tra Nord e Sud, le province di maggiori dimensioni frenate dai nodi sicurezza e ambiente nel loro slancio in avanti, le realtà medie o piccole – spesso beneficiate dall’autonomia – in evidenza come modelli di vivibilità.
La situazione in Abruzzo, e a L'Aquila in particolare
Stando in Abruzzo, si vive meglio nella provincia dell'Aquila che si classifica al 60esimo posto, con un balzo in avanti di 17 posizioni; segue la provincia di Chieti al 64esimo posto, in risalita di 10 gradini rispetto all'anno passato. Più indietro la provincia di Teramo che scende al 76esimo posto e perde 5 posizioni e la provincia di Pescara, all'81esimo posto. Ma cosa raccontano i diversi indicatori, oltre le classifiche?.
Reddito, risparmi e consumi
Stando al parametro che fotografa 'reddito, risparmi e consumi' delle province italiane, si evince che l'Abruzzo ristagna, pericolosamente, nelle retrovie: L'Aquila è al 66esimo posto, Teramo all'87esimo, Chieti all'86esimo e Pescara al 94esimo. In particolare, la nostra provincia si piazza al 58esimo posto per pil pro capite (22.264 euro), poco sotto Pescara e sopra le altre, e sale invece in classifica - staccando di oltre 20 posizioni le province abruzzesi - per quel che riguarda i depositi bancari pro capite (39esimo posto in Italia, con 21.208 euro) e il patrimonio immobiliare dei residenti (ancora, al 39esimo posto).
Affari, lavoro e innovazione
Anche passando al parametro 'Affari, lavoro e Innovazione', le cose non vanno affatto meglio per la nostra Regione, anzi. Tra l'altro, su questi indicatori la provincia dell'Aquila è indietro, al 77esimo posto generale, ultima tra le province abruzzesi: Chieti è al 36esimo posto, Teramo al 66esimo e Pescara al 71esimo. In particolare, la nostra provincia è in media con il resto della regione per quel che attiene al tasso di occupazione totale, al 69esimo posto in Italia (Chieti è al 66esimo, Pescara al 76esimo, Teramo al 68esimo), ma registra un drammatico 105esimo posto per la disoccupazione giovanile, oltre 30 posizioni in meno delle altre province, così come appare in fondo alla classifica (107esima) per il rapporto tra impieghi e depositi bancari. Male anche l'export (la provincia dell'Aquila è 84esima, Chieti è 6a in Italia, Pescara 86esima e Teramo 63esima); la nostra provincia spicca, invece, per le start-up innovative, all'11esimo posto in Italia.
Ambiente, servizi e welfare
Sfogliando ancora la classifica del Sole 24 Ore, si evince che, sul parametro 'Ambiente, servizi e welfare', la provincia dell'Aquila è addirittura al 90esimo posto su 110 (Chieti si attesta al 72esimo posto, Teramo al 69esimo, Pescara all'87esimo). Se i dati sul tasso di emigrazione ospedaliera sono ovunque drammatici in Abruzzo (L'Aquila al 93esimo posto, Chieti al 92esimo, Teramo al 104esimo e Pescara al 76esimo), per quel che attiene alle spese sociali pro capite sostenute dai Comuni, invece, la nostro provincia sprofonda al 103esimo posto, peggio che le altre, e non va meglio per quel che riguarda banda larga (101esimo posto e ultima d'Abruzzo) e asili nido per l'infanzia, con la provincia dell'Aquila che fa meglio di Pescara (rispettivamente al 75esimo e al 90esimo) ma peggio di Chieti (44esima) e Teramo (53esima).
Demografia, famiglia e integrazione
La nostra provincia ottiene un risultato più che lusinghiero per i parametri che fotografano "Demografia, famiglia e integrazione", 7a in Italia (Chieti è al 30esimo posto, Pescara al 44esimo e Teramo al 67esimo); fa benissimo per quel che attiene alla densità di abitanti per km quadrato (13esima in Italia), al tasso di natalità (16esima), al numero di laureati ogni 1000 abitanti (5° posto) e all'acquisizione della cittadinanza per cittadini stranieri (27esima).
Cultura, tempo libero e partecipazione
Ottimi i risultati della provincia dell'Aquila anche sui parametri che attengono a 'Cultura, tempo libero e partecipazione', con il 23esimo posto in Italia sulle 110 province censite (Chieti 71esima, Pescara 29esima, Teramo 48esima); la nostra provincia è al 12esimo posto per ristoranti e bar ogni 100mila abitanti, addirittura al 2° posto per numero di Onlus, 20esima per librerie e 45esima per sale cinematografiche, con risultati molto migliori che le altre province abruzzesi. Si fa poco sport, tuttavia, con la provincia che si ferma al 72esimo posto.
Giustizia, sicurezza e reati
Infine, i risultati sono più che rassicuranti anche sui parametri legati a 'Giustizia, sicurezza e reati': la provincia dell'Aquila è al 39esimo posto in Italia, miglior provincia abruzzese (Pescara è al 105esimo posto, Teramo all'80esimo, Chieti al 51esimo posto). L'Aquila mostra dati confortanti per quel che riguarda scippi (79 casi ogni 100mila abitanti, Pescara è a 160), furti in abitazione (278 ogni 100mila abitanti,. Pescara è a 352), furti di automobili (47 casi ogni 100mila, Pescara è a 262) e rapine (19 ogni 100mila abitanti, Pescara è a 50).
Insomma, la nostra - stando alla classifica pubblicata sul Sole 24 Ore - si racconta come provincia dagli alti depositi bancari e dal ricco patrimonio immobiliare residenziale; spicca per start up innovative, tasso di natalità e laureati; si piazza ai primissimi posti in Italia per numero di onlus e librerie e si dimostra piuttosto sicura, seppure ci sia una diversa percezione dei cittadini. Preoccupa, tuttavia, e non poco, il tasso di disoccupazione giovanile, l'alto tasso di emigrazione ospedaliera, la spesa insufficiente per il sociale, tra le peggiori province italiane nel merito del parametro, e non si mostano affatto confortanti i dati sui servizi d'asilo nido e banda larga, con l'export che soffre più del dovuto.