"Federutility ha difeso e portato avanti le spinte privatizzatrici del servizio idrico, ha rappresentato gli interessi di gestori che non hanno sinora mai applicato quanto deciso dai cittadini e sono i primi protagonisti dello sperpero dell'acqua in tutta Italia, Abruzzo compreso. Per queste ragioni, il Forum Italiano dei Movimenti per l'acqua ha deciso di contestare il Festival dell'Acqua che si terrà a L'Aquila dal 6 all'11 ottobre, come peraltro venne fatto anche per la precedente edizione di Genova".
Ad annunciarlo, in una conferenza stampa organizzata stamane in Comune, il portavoce abruzzese del Foro italiano dei Movimenti per l'Acqua Renato Di Nicola e Corrado Oddi, del Foro nazionale. Accanto a loro, Stefano Frezza e il consigliere comunale d'opposizione Ettore Di Cesare (Appello per L'Aquila) e i consiglieri di maggioranza Giustino Masciocco ed Enrico Perilli (Federazione della sinistra). Non solo. Ha partecipato anche l'assessore all'assistenza alla popolazione, Fabio Pelini.
Un paradosso, se è vero che il Comune dell'Aquila ha dato il suo patrocinio al festival organizzato da Federutility e, addirittura, avrebbe fornito gratuitamente l'auditorium del Parco che ospiterà gli incontri. "Sono da sempre impegnato per la difesa dell'acqua dalle istanze privatrizzatrici di lobby come Federutility e, per questo, farò sentire la mia voce di dissenso in seno all'amministrazione", ha promesso Pelini non nascondendo un certo imbarazzo. "Non credo ci sia nulla di premeditato: il Comune ha probabilmente assicurato il patrocinio senza averne valutato pienamente le conseguenze. Se stiamo ai fatti, però, la gestione dell'acqua a L'Aquila è pubblica e, inoltre, abbiamo inserito nello statuto comunale la chiara indicazione che è un bene comune fondamentale e, dunque, non privatizzabile".
Pronta la replica di Renato Di Nicola: "Se davvero si tratta soltanto di un incidente di percorso, il Comune dell'Aquila dimostri di voler perseguire le indicazioni emerse dallo straordinario successo referendario del giugno 2011 ripubblicizzando la Gran Sasso Acque che, vogliamo ricordarlo, pur essendo a totale capitale pubblico è comunque una Spa. Il foro dell'acqua, per ripubblicizzazione, intende l'affidamento della gestione ad un soggetto di diritto pubblico, ad una azienda speciale".
La Gran Sasso Acque, d'altra parte, è tra le Spa federate da Federutility, che controlla le società per azioni più attive nel settore e la cui azione, volta proprio alla difesa degli interessi dei gestori, è dunque orientata a considerare l'acqua come una merce su cui fare profitto. Sin da subito, Federutility si è mossa contro il referendum del 2011 e in contrasto con la volontà dei 27milioni di italiani che hanno permesso di raggiungere lo storico quorum.
Oggi, di fatto, si sta adoperando per la non attuazione degli esiti referendari. Non a caso, Federutility ha deciso di presentare una memoria "ad opponendum" al ricorso presentato dal Forum Italiano dei Movimenti per l'Acqua e da Federconsumatori presso il Tar della Lombardia, relativamente al nuovo metodo tariffario del servizio idrico approvato dalla AEEG che è in palese violazione del secondo quesito referendario. "E' per questo che siamo contrariati dallo spettacolo che verrà messo in scena qui a L'Aquila. Federutility è tra i maggiori oppositori del referendum e tra le associazioni che più si sta battendo perché a quella vittoria non seguano i fatti conseguenti", sottolinea Corrado Oddi.
A due anni e mezzo dalla vittoria dei movimenti per l'acqua, capaci di convincere il 54% degli italiani a votare convintamente per la ripubblicizzazione dei servizi idrici, gli aspetti propositivi dei referendum sono in effetti ancora ampiamente disattesi: "Ci aveva già provato il governo Berlusconi a cancellare quello storico risultato, nell'agosto del 2011, con una norma poi riconosciuta incostituzionale. Poi, l'esecutivo guidato da Mario Monti ha limitato la gestione pubblica dei servizi pubblici. Ora, Enrico Letta ha presentato il piano 'Destinazione Italia' che prevede un corposo piano di svendita e privatizzazione delle aziende pubbliche nazionali e dei servizi pubblici locali. Una chiara violazione politica dell'esito referendario contro cui continueremo a batterci".
Si sta facendo di tutto, insomma, per sventare gli esiti del referendum. E Federutility è tra le realtà più attive: "Dietro questo Festival", denunciano i Movimenti per l'acqua, "si cela una sorta di 'water common washing' con l'ingiustificata appropriazione da parte di Federutility del tema dell'acqua bene comune, esclusivamente finalizzata alla creazione di una propria immagine positiva o, per meglio dire, di una immagine mistificatoria per distogliere l'attenzione da proprie responsabilità nei confronti della mercificazione di tale bene".
"Per questo", conclude Di Nicola, "tutto il movimento per l'acqua sarà al fianco delle cittadine e dei cittadini abruzzesi, ma soprattutto aquilane e aquilani, che si mobiliteranno per contestare le mistificazioni di questo festival e per ribadire con forza la necessità di una gestione pubblica e partecipativa dell'acqua".
Saranno dunque organizzati momenti di controinformazione tra il 6 e l'11 ottobre e, in particolare, giovedi 10 ottobre alle 18 - nella sala della Cgil - si terrà un incontro sui temi dell'acqua bene comune. Parteciperanno, tra gli altri, Alex Zanotelli e Marco Bersani del Foro Italiano.