Sono terminate venerdì le verifiche di carico statiche effettuate dalla ditta incaricata dalla Provincia dell'Aquila sull'edificio scolastico che ospita il liceo "Cotugno" dell'Aquila. I risultati delle verifiche saranno esaminati lunedì 6 febbraio, nella sede centrale della Provincia, dall'apposita Commissione interistituzionale istituita lo scorso 31 gennaio.
"Al fine di esaminare in modo approfondito i risultati delle prove tecniche di carico statiche effettuate all'interno del liceo Cotugno abbiamo ritenuto opportuno chiedere, in via prudenziale, una proroga della sospensione delle attività didattiche in questo istituto per ulteriori tre giorni", ha dichiarato il presidente della Provincia Antonio De Crescentiis.
"Lunedì - ha aggiunto - procederemo ad una prima disamina della documentazione che sarà successivamente oggetto di valutazione e approfondimento da parte del Consorzio universitario ReLuis, per poter giungere alla definizione delle soluzioni che si riterranno necessarie".
Genitori, docenti e studenti del Cotugno, però, continuano a ribadire la necessità di individuare una sede provvisoria che possa garantire la prosecuzione dell'attività didattica in completa sicurezza.
Per questo, stamane è stata inviata una lettera gli Enti competenti - corredata da 215 firme - con la quale, richiamando le circostanze che hanno portato alla chiusura della sede di via L. da Vinci, si chiede appunto di trasferire i ragazzi in altra sede. "Non ci risulta ad oggi che gli organi competenti si stiano muovendo in questa direzione - sottolineano i firmatari - mentre apprendiamo della richiesta da parte del Presidente della Provincia di una ulteriore proroga di tre giorni di chiusura della scuola. L'allungarsi dei tempi non fa che confermare le perplessità già da noi espresse circa l'adeguatezza dei tempi programmati dalla Provincia per espletare le verifiche necessarie e produrre atti ufficiali chiari e completi in ordine alla sicurezza dell'edificio".
La lettera inviata alle autorità competenti
Al Presidente della Provincia dell'Aquila
Via Monte Cagno, 3
67100 L’AQUILA
Al Sindaco del Comune dell’Aquila
Via San Bernardino – Palazzo Fibbioni
67100 L’AQUILA
Al Presidente della Giunta Regionale
Via Leonardo da Vinci, 6
67100 L’AQUILA
Al Direttore Generale
dell’Ufficio Scolastico Regionale per l’Abruzzo
Via Ulisse Nurzia
67100 L’AQUILA
Al Direttore
dell'Ufficio III - Ambito Territoriale della Provincia dell’Aquila
dell’Ufficio Scolastico Regionale per l’Abruzzo
Via Rocco Carabba, 4
67100 L’AQUILA
e p.c.
Al Prefetto dell'Aquila
Corso Federico II, 11
67100 L’AQUILA
Al Vicepresidente della Giunta Regionale
Via Leonardo da Vinci, 6
67100 L’AQUILA
Al Dirigente Scolastico
del Convitto Nazionale “D. Cotugno”
Via Leonardo da Vinci
67100 L’AQUILA
Agli organi di informazione
OGGETTO: Liceo “D. Cotugno” – Partecipazione al procedimento – Richiesta di idonea informativa sulle risultanze delle nuove verifiche – Emissione di un nuovo certificato di agibilità – Trasferimento del presso scolastico in al sede idonea a garantire la sicurezza di alunni docenti e personale ATA, in attesa del completamento di tutte le verifiche tecniche.
I sottoscritti, genitori degli alunni frequentanti il Liceo “D. Cotugno”, studenti e docenti intendono con la presente richiamare fatti e circostanzre della vicenda che ha portato alla chiusura del plesso scolastico e all'interruzione delle attività didattiche, al fine di formulare/ribadire agli enti in indirizzo le richieste che seguono. Nel luglio del 2013 la Provincia ha ottenuto gli esiti della verifica di vulnerabilità sismica effettuata ai sensi dell'O.P.C.M. 3274/2003: essi evidenziano l'inadeguatezza della struttura a reggere i carichi permanenti e le azioni di servizio, con una situazione particolarmente grave nel corpo F dell'edificio, in relazione al quale non si riesce a garantire la verifica ai carichi verticali nemmeno con la riduzione del 50% dei carichi accidentali; ciò anche in ragione del fatto che in detto blocco la resistenza media a compressione del calcestruzzo, ottenuta a seguito di indagini sui materiali, è risultata essere scarsissima (circa 118kg/mq); l'indice di sicurezza sismica della struttura, inoltre, è drammaticamente basso (da 0% per il corpo F a 26,3% negli corpi C, D, E, mentre solo per i corpi B ed H esso risulta adeguato). A seguito di dette verifiche la Provincia non ha ritenuto di dover fare ulteriori accertamenti sulla tenuta strutturale e la sicurezza dell'edificio ed ha inserito nel proprio piano triennale delle opere pubbliche per il 2015-2017 lavori di “miglioramento sismico e adeguamento alle norme” per una spesa di circa 9 milioni di euro; lavori tuttavia mai effettuati. Successivamente, nel piano triennale per il 2016-2018, sono state previste due diverse voci: per il 2016 “lavori di adeguamento strutturale ai carichi gravitazionali - corpo F” per una spesa di 750 mila euro; per il 2017 “interventi di miglioramento/adeguamento sismico” per 10,7 milioni di euro. Anche i lavori programmati per il 2016 non sono stati effettuati. Appare del tutto evidente dagli atti che la Provincia non ha mai messo in dubbio i dati della verifica del 2013, ma al contrario - com’è ovvio - ne ha fatto la base per la propria programmazione di lavori. Vale la pena sottolineare, perché è un dato della massima importanza, che questi lavori, come detto mai eseguiti, avrebbero dovuto riguardare innanzitutto l'adeguamento strutturale, problema ben più grave ed urgente rispetto all'adeguamento sismico, perché si tratta di sistemare una struttura che non è in grado di reggere i normali carichi d'uso. Un problema grave per il quale la Provincia dal 2013 non ha ritenuto né di fare verifiche ulteriori, né di procedere a lavori immediati, come al contrario sarebbe stato suo preciso obbligo. Infatti, la normativa di settore (la nota del 7.12.2016 prot. n. RA/0114717/16 del Dipartimento delle OO.PP. della Giunta Regionale, che richiama espressamente la nota del Dipartimento della Protezione Civile del 4.1.2010 prot. n. DPC/SISM/0083283) prescrive che se l’edificio risulta non verificato all’analisi statica, l’Ente proprietario della struttura deve “immediatamente attivare i provvedimenti del caso (modifica della destinazione d’uso, adottare opportune cautele, intervenire con lavori di miglioramento o adeguamento sismico, rendere inagibile l’edificio)”. Ne deriva che la Provincia, avendo verificato la presenza di una condizione idonea a pregiudicare l'agibilità dello stabile, avrebbe dovuto immediatamente revocarne l’agibilità. Per questo motivo, come si dirà di seguito, viene qui richiesto, tra le altre cose, il rilascio di un nuovo certificato di agibilità. Veniamo così ai fatti degli ultimi mesi e giorni. Solo in seguito ad una richiesta di accesso agli atti alcuni genitori sono venuti a conoscenza dei dati delle prove di vulnerabilità sismica eseguite nel 2013 e dunque delle carenze strutturali del corpo F e dei bassissimi indici di sicurezza. Genitori, studenti, insegnanti e la stessa D.S. hanno chiesto alle autorità competenti (con atti di vario tipo, ivi comprese diffide formali) garanzie sulla sicurezza dell'edificio e nel frattempo la dislocazione della scuola in altri locali, atti a garantire l'incolumità di tutti gli occupanti in caso di scossa tellurica. A seguito del clamore suscitato dalla vicenda e del rifiuto degli studenti di riprendere le lezioni, la Provincia ha deciso di effettuare nuove verifiche sulla tenuta statica dell'edificio (prove di carico in particolar modo sul corpo F); la Regione, per parte sua, ha dichiarato (nelle parole del Vice Presidente della Giunta, Giovanni Lolli, nel corso di un incontro nell’Aula Magna del “Cotugno” il giorno 27.1.2017) l’intenzione di far verificare da tecnici di ReLuiss dati, calcoli e conclusioni dello studio del 2013, anche al fine di rideterminare nuovi indici di vulnerabilità. Gli enti nominati si sono infine impegnati a rendere noti alle componenti scolastiche tutti i risultati delle verifiche prima di qualunque decisione sul destino dell'edificio e dunque della ricollocazione della scuola. Tutto ciò richiamato e premesso, considerato quanto dichiarato il 31 gennaio u.s. dal Presidente della Provincia Dott. De Crescentiis, e cioè che le verifiche “dovrebbero terminare entro questa settimana” e i dati “saranno comunicati a tutti gli organi istituzionali coinvolti appena saranno disponibili”, riteniamo che non sarà possibile completare entro il 6 febbraio, o comunque entro gli stretti tempi annunciati dalla Provincia, il percorso individuato dalle istituzioni per una completa verifica delle condizioni di sicurezza dell'edificio del Liceo Cotugno. Pertanto CHIEDIAMO: 1. di conoscere (e che vengano resi pubblici sul sito della Provincia), in nome della trasparenza: 2. che venga rilasciato un nuovo certificato di agibilità, che tenga conto di tutti i dati, gli studi, le prove e i lavori effettuati dal 2009 ad oggi. 3. di individuare con la massima urgenza una sede provvisoria idonea a garantire la sicurezza degli studenti e di tutto il personale, nella quale riprendere il regolare svolgimento delle lezioni senza ulteriori ritardi, in attesa della conclusione del complesso percorso di verifica dell'edificio di via L. da Vinci. E' infatti del tutto evidente che, fino a quando non saranno motivatamente smentiti, continueranno a fare fede sulla sicurezza dell'edificio i dati già in possesso della Provincia a seguito della verifica del 2013, dati che l’amministrazione non ha mai messo in dubbio e che anzi, come detto, hanno portato alla programmazione di onerosi interventi di adeguamento strutturale e miglioramento/adeguamento sismico, peraltro finora mai realizzati. Pertanto, in presenza di dati tecnici circostanziati e permanendo a tutt'oggi le condizioni di (in)sicurezza già più volte da noi invano denunciate, non potendo presumere fin da ora che il percorso di verifica dia risultati positivi, l'individuazione di una sede provvisoria è necessaria e urgente. Si confida in un intervento immediato e risolutivo in tal senso, anche a tutela di diritti inviolabili degli studenti e di tutti coloro che lavorano all’interno dell’edificio del Liceo Cotugno, oltreché nell’interesse dell’intera comunità.