Una "grande giornata di liberazione antifascista" nel centro storico dell'Aquila. Più di quindici associazioni del territorio organizzano per il 25 aprile "Libera L'Aquila" con spettacoli, performance, proiezioni, laboratori, assemblee, musica dal vivo, dj set, breakdance, writing e mostre fotografiche.
"L'idea di un 25 aprile di lotta e al tempo stesso festoso nasce per ribadire che L'Aquila e l'Abruzzo sono antifascisti, che è necessario - e doveroso - lottare contro vecchi e nuovi fascismi e per una comunità più aperta, inclusiva, accogliente, solidale", si legge in una nota delle associazioni organizzatrici: 3e32/CaseMatte, Jamrock Records, Prisoners, Re_Acto Fest, ArciGay Massimo Consoli L'Aquila, ArtQuake/Asilo Occupato, Fuori Genere, Casa delle Donne, Circolo Arci Querencia, Libera Pupazzeria, Arti e Spettacolo, Anpi, ANPPIA, Appello per L'aquila, L'Aquila chiama - Tocca a noi.
A Palazzo Fibbioni, ai Quattro Cantoni, dalle 11 ci sarà la proiezione del documentario La tratta dei migranti in Libia: Europa o morte, di Marco Salustro. A seguire la proiezione di Onna 44, realizzato dagli studenti dell'Accademia dell'Immagine dell'Aquila, e di La strage degli innocenti, di Antonio Gasbarrini. Alle ore 16, invece, in scena lo spettacolo teatrale No - Storia di un rifiuto, di Giancarlo Gentilucci.
A Piazza San Bernardino, a partire dalle ore 15, letture liberate, musica dal vivo e il format "Debut - 25 aprile, liberiamoci da Feisbuc". Sempre in piazza ci sarà un'assemblea dove sono state invitate le maggiori realtà di lotta dei territori abruzzesi, oltre che da fuori regione (dai No Tap pugliesi ai No Tav piemontesi).
"Rilanciamo insieme le esperienze di lotta che negli ultimi anni hanno visto tornare in primo piano le istanze territoriali, focolai di resistenza a un modello di sviluppo imposto, contro le decisioni prese dall'alto dalla politica istituzionale che continua a non tenere conto delle esigenze specifiche di città, paesi e campagne. L'invito è rivolto a tutti/e coloro che credono che l'antifascismo e la liberazione siano un patrimonio da spendere soprattutto nel presente e nella costruzione di un altro modello di società. La liberazione si fa giorno per giorno e iniziando dai posti in cui abbiamo scelto di vivere", è l'appello delle associazioni.
Sempre a San Bernardino ci saranno dj set e musica live (a cura di Jamrock Records e Hip Hop Accademy), performance dei Prisoners, un laboratorio di costruzione della tradizionale pupazza abruzzese, graffiti e banchetti informativi. In piazzetta Nove Martiri, Corso, Quattro Cantoni e portici ci saranno infine tre mostre: "Testa per Dente" sui crimini fascisti in Jugoslavia negli anni '40, "Le nuove resistenti", sulle donne che oggi fanno dell'antifascismo una pratica quotidiana, e una mostra itinerante sulla resistenza italiana ed europea.
Il programma Istituzionale
Martedì 25 aprile, in occasione del 72esimo anniversario della Liberazione, è stato predisposto il seguente programma di celebrazioni Istituzionali:
Alle ore 9, davanti allo stabilimento Thales Alenia, omaggio ai caduti della Banca d'Italia;
Alle 9.30, in piazza IX Martiri, omaggio ai Nove Martiri giovinetti uccisi dai nazifascisti;
Alle 10.15, a Filetto, commemorazione Martiri della strage nazifascista;
Alle 10.30, alla Villa Comunale, omaggio ai Caduti della Patria:
- Alzabandiera e Inno Nazionale;
- Onore ai Caduti;
- Consegna delle Medaglie della Liberazione agli insigniti.
Alle 11, a Onna, omaggio ai Martiri della strage nazifascista;
Alle 11.30, all'interno della caserma Pasquali Campomizzi, omaggio al luogo del sacrificio dei Nove Martiri Aquilani.
Mostra fotografica sui crimini fascisti in Jugoslavia
In centro storico, sarà possibile ammirare anche la mostra fotografica "Testa per dente - Crimini fascisti in Jugoslavia 1941 - 1945".
"Lo scopo della mostra" si legge in una nota degli organizzatori "è fornire uno strumento didattico e culturale che serva da stimolo per colmare un grave "vuoto" di in-formazione nella memoria storica collettiva, soprattutto presso i giovani. Le verità sulle tragiche vicende legate alle avventure imperialiste del fascismo italiano (in particolare quelle verso la sponda orientale dell'Adriatico), pur essendo note da tempo fra gli studiosi più attenti, sembrano essere continuamente rimosse (per non dire censurate) da parte degli organi più o meno ufficiali di informazione e divulgazione nella nostra Repubblica democratica".
Sta dilagando invece, sotto l'ambiguo nome di revisionismo, la sistematica manipolazione dei fatti (negati, inventati, destrutturati ecc., a seconda dei casi), nel tentativo, tutto politico, "di sostituire alla storiografia scientifica e critica una mitologia utile a garantire il consenso sociale intorno ai gruppi dominanti, specie in periodi di crisi come l'attuale. Si sa, questi metodi sono antichi; ma oggi la loro efficacia è legata all'uso monopolistico delle tecnologie mediatiche, vere armi di distrazione di massa delle intelligenze e della coscienza civile".
"Questa mostra vuol essere un passo (piccolo ma, speriamo, significativo) nella direzione opposta: aiutare gli italiani di oggi a imparare dalla storia per non ripetere gli stessi errori, e a ricuperare quei valori della Resistenza antifascista che (al di là della retorica ufficiale) non sono mai stati realmente e coerentemente perseguiti dalla classe di governo – a partire dai mancati processi ai criminali di guerra; passando per i segreti sulle stragi di Stato, sui tentativi golpisti, sulle infiltrazioni mafiose; fino allo "svuotamento" (sostanziale prima che formale) della stessa Costituzione (divisione dei poteri, ripudio della guerra, diritti del lavoro, giustizia sociale, difesa ambientale ecc.): oggi lo Stato è sottoposto di fatto alle "leggi del mercato", con evidenti pericoli di degenerazione autoritaria. Ma le vere risposte potranno darle solo le lotte".