Martedì, 02 Maggio 2017 21:27

"Furti" e sospensione del diritto di proprietà: è Ju Calenne, rito pagano millenario

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Rinnovata a Tornimparte (L'Aquila) la tradizione de Ju Calenne. Lo scorso 30 aprile nel borgo dell'aquilano si è rinnovato l'antico rito: gli uomini del paese, tra i quali gli abitanti della frazione Forcelle e dell'associazione culturale Santo Stefano, si sono incontrati di giorni per un sopralluogo nei boschi del territorio, alla ricerca di un pioppo dalle giuste qualità di altezza e rettitudine.

I preparativi sono poi iniziati nel tardo pomeriggio, mentre in piena notte (in foto) è iniziato il rito vero e proprio, con la misura dell'altezza - in questo caso 32 metri - e l'innalzamento dell'arbusto. Il tutto si è concluso con l'arrostata custodiale, durata fino all'alba.

Antiche tradizioni regolano lo svolgimento del rito, che esplicita una sorta di sospensione del diritto di proprietà: l'albero viene rubato ed il proprietario può rientrarne in possesso solo se sorprende gli uomini all'interno del proprio fondo o non si riesce ad alzarlo prima dell'alba. Ju calenne - simbolo arcaico di fertilità e fecondità - può essere rubato a loro volta da persone provenienti da altre frazioni di Tornimparte.

Quest'anno, ad esempio, i bivaccatori di Forcelle intorno alle tre della notte hanno udito rumore di sega, prima di scoprire che si trattasse di uno scherzo architettato dai giovanissimi del paese. Il giorno dopo, invece, tutti gli attori della Notte del Calenne hanno fatto il giro delle varie frazioni per paragonare il proprio con il calenne degli altri.

Nel frattempo, già dal mattino di domenica, nonne, mamme e bambini dell'associazione si erano impegnate a partecipare alla prima edizione della festa di primavera al Parcobaleno della vicina Scoppito (L'Aquila), durante la quale hanno allestito e curato il "concorso di pasticceria domestica" e premiato i cuochi vincitori con il biodetersivo, prodotto di cui old.news-town.it ha parlato nei mesi scorsi [leggi].

L'origine de ju calenne ha radici antichissime, risalente ai riti pagani (di origine longobarda) che celebravano il risveglio della natura dal torpore invernale. Proprio dal fatto di discendere da riti pagani è scaturita una certa avversione, nei primi secoli di diffusione del cristianesimo, da parte della Chiesa.

Negli statuti aquilani del 1300 si parla di divieto del rito de ju calenne. Tale divieto, come molti altri, mirava a sradicare tutti quei riti di origine pagana. Più avanti negli anni, comunque, ha trovato una sua identità anche all'interno del cristianesimo, anche perché il carico di significati che portava con sé (fertilità, fecondità, festa) costituirono comunque un terreno di confronto tra cultura pagana e quella cristiana. 

Ultima modifica il Martedì, 02 Maggio 2017 21:49

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