Domenica, 19 Febbraio 2017 05:53

La rivoluzione di Tornimparte, nell'Abruzzo interno dalla cenere del camino si produce biodetersivo

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Tornimparte, comune di 3mila anime dell'entroterra appenninico abruzzese, 15 km a ovest dell'Aquila, è una culla storica di boscaioli e carbonai. In località Le Fontanelle, ad esempio, sono visibili ancora oggi i resti di un'antica carbonaia.

La comunità delle numerosi frazioni che compongono il paese ha da sempre un legame vitale con il bosco: legna per produrre reddito, legna per cucinare e scaldarsi nell'inverno rigido, legna al centro di antichi riti pagani [come Ju Calenne].

Ma non solo: oggi, grazie all'associazione Santo Stefano, la legna boschiva viene utilizzata addirittura per pulire panni e case. L'associazione tornimpartese si è infatti inventata il biodetersivo, in un'esperienza unica in zona e rara per sensibilità ecologica.

biodetersivo 3Tutto è nato da una passeggiata di alcuni cittadini sul litorale abruzzese nella scorsa estate. I tornimpartesi notano sul bagnasciuga diversi pesci morti, uccisi dall'inquinamento. Il mare abruzzese, come è noto, soffre dei veneni sversati in decenni nell'ambito della controversa vicenda di Bussi sul Tirino (Pescara), e da tutti i filoni che ne derivano: dalla presenza di mercurio e arsenico nel fiume Pescara, alla discarica abusiva [leggi], passando per l'industria chimica.

Gli animatori dell'associazione hanno così iniziato a pensare alla progettazione e alla realizzazione di un biodetersivo, con l'obiettivo di presentarlo come prodotto bio del territorio alla Festa del Contadino.

La lisciviazione della cenere di legna boschiva non è altro che l'estrazione, mediante bollitura o al forno naturale - facendo macerare in acqua al sole d'estate - carbonato di sodio e potassio contenuti nella cenere. Le liscivia moderne, d'altronde, sono conosciute come varechine.

biodetersivo 1Da questo processo si ottiene un liquido dal colore variabile (dal marrone al giallo) dipendente dalla tipologia di legno dal quale si ottiene la cenere. Dalla cenere di quercia si ottiene un colore scuro, dal faggio più chiaro e alcalino. In ogni caso le proprietà sono detergenti, sgrassanti e sbiancanti.

E così è nato il biodetersivo, grazie ai saggi suggerimenti di alcune donne delle frazioni di Colle Marino e Forcelle, che perpetrando la tradizione della lisciviazione della cenere di legna boschiva prodotta l'inverno con l'accensione del camino, hanno aiutato alla produzione i più giovani.

Il biodetersivo di Tornimparte si usa oggi per pulire pavimenti, specchi, vetri, forni e frigo, inox, griglie, rubinetti, ceramiche e macchie sui vestiti. Con il riciclo delle bottiglie è stato ridotto anche il consumo di plastica, e con la lisciviazione della cenere si è così ottenuto un prodotto pulente completamente biologico ed ecosostenibile. Con il piacevole effetto dell'odore di "casa" negli appartamenti.

biodetersivo 2

Ultima modifica il Sabato, 18 Febbraio 2017 10:48

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