Dopo il successo della prima serata - svoltasi il 26 maggio nel teatro romano di Amiternum, all'Aquila, con la musica di Persian Pelican e delle Coma Berenices - Paesaggi Sonori, il festival itinerante che porta la musica nei siti naturalistici e culturali più suggestivi d'Abruzzo, si prepara al secondo appuntamento, previsto per domenica 18 giugno, quando si salirà in quota con la musica di GnuQuartet tra il tramonto, i laghetti di Campo Imperatore e la grangia di Santa Maria del Monte.
"Se la prima giornata è stata un successo" affermano i responsabili del progetto Paesaggi Sonori, Flavia Massimo e Massimo Stringini "lo si deve di certo alla sinergia con cui si è lavorato all’organizzazione dell’evento, una collaborazione fruttuosa tra l’associazione Paesaggi Sonori, la Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio dell’Aquila, il Comune dell’Aquila e l’Accademia di Belle Arti. La partecipazione ha riguardato i live all’imbrunire così come le attività pomeridiane, tra le originali visite guidate all’interno del sito con gli archeologi della Soprintendenza unite alla mostra site specific “Hic et nunc” dell’Accademia, allestita lungo il percorso tra la domus e l’anfiteatro. Le presenze registrate sono state oltre 250, con un’affluenza trasversale che ha coinvolto persone di tutte le età e provenienze: abruzzesi, turisti, curiosi di ogni genere lieti di vedere uno dei luoghi più suggestivi del capoluogo abruzzese riportato alla sua funzione originaria, di nuovo riempito di arte in ogni forma".
Prossimo appuntamento, si diceva, domenica 18 giugno con il primo trekking e musica in quota, nello scenario del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga, precisamente tra i laghetti di Campo Imperatore e la grangia di Santa Maria del Monte.
Si partirà dal Lago Racollo in compagnia di guide di media montagna a illustrare gli aspetti naturalistici e culturali dell'ambiente circostante e a garantire assistenza tecnica, per raggiungere i ruderi di Santa Maria del Monte, dove al tramonto si esibirà lo GnuQuartet, ensemble d'archi e flauto al di là dei confini stereotipati del quartetto classico, con ricche tavolozze sonore costruite su percussioni di beatbox del flauto e vari utilizzi non convenzionali degli archi tra sonorità orchestrali e sperimentali.
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