Martedì, 29 Agosto 2017 10:37

Incendi, Coldiretti Abruzzo: "Almeno 15 anni per ricostruire i boschi perduti"

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Oltre 120mila ettari a fuoco in tutta Italia con l'Abruzzo che esce veramente martoriato da questa "infernale" estate 2017, che verrà ricordata per il clima pazzo, la forte siccità e le temperature altissime, oltre che per gli innumerevoli roghi che hanno letteralmente raso al suolo centinaia e centinaia di ettari di terreno boschivo che ricopre il 41% della superficie regionale.

Per Coldiretti Abruzzo ci vorranno almeno 15 anni per ricostruire i boschi andati a fuoco con danni all'ambiente, all'economia, al lavoro e al turismo ed un costo per la collettività stimabile in circa diecimila euro all'ettaro percorso dalle fiamme.

Gli incendi – sostiene la Coldiretti – hanno pesanti effetti dal punto di vista ambientale dovuti alla perdita di biodiversità (distrutte piante e uccisi animali) e alla distruzione di ampie aree di bosco che sono i polmoni verdi del Paese e concorrono ad assorbire l'anidride carbonica responsabile dei cambiamenti climatici; nelle foreste andate a fuoco saranno impedite anche tutte le attività umane tradizionali del bosco come la raccolta della legna e dei tartufi.

Una situazione difficile che riguarda anche il resto del Paese, con oltre 120mila ettari andati a fuoco nel 2017 con incendi praticamente triplicati rispetto alla media dei 10 anni precedenti, spinti dalla siccita', dall'incuria e dall'abbandono dei boschi divenuti facile preda dei piromani. Un costo drammatico che l'Italia è costretta ad affrontare perché – aggiunge la Coldiretti - è mancata l'opera di prevenzione con 12 miliardi di alberi dei boschi italiani che, a causa dell'incuria e dell'abbandono, sono diventati infatti vere giungle ingovernabili soggette ai piromani.

"Anche nella nostra regione è praticamente raddoppiata rispetto all'Unità d'Italia la superficie coperta da boschi che, oggi, interessa 400mila ettari (pari al 41% del territorio) ma, come è ormai evidente, è alla mercé dei piromani: per effetto della chiusura delle aziende agricole, infatti, si trovano ora senza la presenza di un agricoltore che possa gestirle", chiarisce Coldiretti Abruzzo. "Per difendere il bosco italiano e abruzzese occorre creare le condizioni affinché si contrasti l'allontanamento dalle campagne e si valorizzino quelle funzioni di sorveglianza, manutenzione e gestione del territorio svolte dagli imprenditori agricoli nonché cogliere le opportunità offerte dalla legge di orientamento che invita le pubbliche amministrazioni a stipulare convenzioni con gli agricoltori per lo svolgimento di attività funzionali alla salvaguardia del paesaggio agrario e forestale".

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