Mercoledì, 13 Settembre 2017 17:47

Asl 1, personale in agitazione. Fp Cgil: "Si prevedono ulteriori tagli"

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A seguito dell’attivazione della seconda fase dello stato d'agitazione del personale dirigente e del comparto della Asl provinciale, si è tenuta oggi una riunione in Prefettura alla quale hanno partecipato, oltre alla Fp-Cgil provinciale, il capo di Gabinetto del prefetto, Franca Ferraro, la direzione aziendale (con Rinaldo Tordera e Luigi Franciotti), Antonio Forese per la Regione Abruzzo (delegato dell’assessore regionale alla sanità Silvio Paolucci), Carmine Ranieri della segreteria regionale della Cgil Abruzzo, i componenti della Rsu Fp-Cgil e le organizzazioni sindacali Fsi e Nursind, che hanno deciso di aderire allo stato di agitazione indetto dalla Fp-Cgil.

La discussione si è concentrata sulla cronica carenza di personale di tutti i profili professionali che, come il sindacato aveva già denunciato, deriva dal taglio dei costi, ad oggi di circa 5.3 milioni, "ed alle evidenti ripercussioni in termini di erogazione dei servizi sanitari pubblici e di condizioni di lavoro cui sono costretti i lavoratori della Asl", sottolinea la Funzione Pubblica della Cgil. Tale riduzione del costo del personale comporta, nell’immediato, una "riduzione in organico di ulteriori 100 posti di lavoro, che si aggiungono alla già insufficiente dotazione organica. "Attualmente risultano in servizio, secondo quanto riferito dalla Asl, circa 3800 unità lavorative (di cui circa 400 precari), a fronte delle 4053 stabilite nella dotazione organica del 2014; a queste si devono aggiungere, nel rispetto della legge 161-2014 relativa ai riposi obbligatori, ulteriori 277 unità lavorative".

Secondo la Fp-Cgil l’effettiva esigenza è anche superiore alle stime sopra riferite, "in considerazione dell’estensione territoriale della Asl, che occupa con i suoi 4050 kmq il 48% dell’intero territorio regionale, il che aumenta le criticità logistiche-organizzative e i relativi costi".

La discussione in Prefettura  si è altresì incentrata su una serie di rivendicazioni di natura retributiva e contrattuale, ad esempio "i mancati pagamenti delle prestazioni di lavoro straordinario, il mancato pagamento della produttività collettiva relativa agli anni pregressi, le progressioni economiche orizzontali e l’adeguamento del valore dei buoni pasto".

Per tutti questi motivi, la Fp Cgil della provincia dell’Aquila ha chiesto a Regione Abruzzo di attivare immediatamente le procedure necessarie per rilevare il fabbisogno del personale, così da attingere ai fondi stanziati dalla legge di stabilità 208 del 2015 per poter assumere e stabilizzare il personale. "Abbiamo ribadito anche la necessità immediata di ripristinare il turnover al 50% (a fronte dell’attuale blocco all’80%), così come attuato da tutte le altre Asl abruzzesi, di rimodulare il conto economico programmatico regionale con il quale si definiscono anche i tetti di spesa per il costo del personale e di programmare una seria politica d'integrazione ospedale-territorio al fine di ridurre i ricoveri ospedalieri", spiegano i sindacalisti. Tra l'altro, viste le condizioni di lavoro, non si esclude (anzi è pressoché certo) che il personale venga utilizzato in mansioni diverse e improprie rispetto al profilo di appartenenza.

La riunione si è conclusa con l’impegno, da parte della Asl, a riattivare a stretto giro i tavoli di contrattazione finalizzati all’erogazione delle somme dovute al personale. La Regione, nel sottolineare che gli strumenti di programmazione attualmente vigenti sono stati adottati (nel rispetto del Piano di rientro dal disavanzo sanitario) con riferimento alle richieste avanzate, ha chiesto alla Asl di procedere ad un’analisi puntuale e approfondita dell’attuale allocazione del personale in servizio, con l’impegno a promuovere l’attivazione di un tavolo di confronto, entro i prossimi 15 giorni, sulla spesa di personale per il prossimo triennio (2018-2020) che tenga conto in maniera più evidente delle peculiarità territoriali e gestionali della Asl Avezzano-Sulmona-L’Aquila.

Alle suddette condizioni, la Funzione pubblica della Cgil ha ritenuto di dover chiudere l’incontro con un mancato accordo, non ritenendosi soddisfatta e giudicando insufficienti gli impegni presi; pertanto, non verrà revocato lo stato di agitazione del personale. "Ciononostante - conclude il sindacato - continuereo a vigilare e sollecitare le soluzioni utili alla salvaguardia dei livelli occupazionali, anche attraverso la partecipazione attiva agli incontri che verranno calendarizzati, al ripristino di adeguate condizioni di lavoro e al mantenimento-potenziamento dei servizi pubblici essenziali".

Intanto, il sindaco dell'Aquila Pierluigi Biondi e il vice sindaco Guido Quintino Liris hanno chiesto l'istituzione di un tavolo tecnico, in tempi rapidissimi, "per affrontare e risolvere le criticità legate al sistema sanitario aquilano: su tutte, proprio quelle relativa alla carenza d’organico e alla stabilizzazione del personale precario della Asl".

L'intenzione è d'individuare anche responsabilità, cause e possibili soluzioni legate ai problemi segnalati dall’utenza dell’ospedale San Salvatore, come "le liste d’attesa, le infezioni ospedaliere e altri disagi patiti dai cittadini aquilani, come più volte denunciato da Tribunale del malato e media". Al contempo, sindaco e vice sindaco, sollecitano un incontro con l’assessore regionale alla Sanità Silvio Paolucci per individuare percorsi utili a superare gli ostacoli che, sotto il profilo economico, impediscono lo sblocco del turn-over e l’indizione di un concorso per garantire il diritto alla salute dei cittadini, il rispetto del lavoro degli operatori sanitari e quello degli obblighi di legge derivanti dal recepimento dell’atto aziendale della Asl. "Dovranno essere portate allo scoperto le responsabilità, e andranno discusse e condivise, al fine di rendere possibile che la nostra Asl si allinei con quelle che sono le linee di indirizzo e di gestione di altre aziende sanitarie virtuose, anche sotto il profilo organizzativo ed operativo, attraverso l’adozione di modelli innovativi ed in linea con le esigenze di un ospedale di una città capoluogo di regione", hanno ribadito Biondi e Liris.

"L’obiettivo comune deve essere uno solo: riuscire a percorrere la strada più idonea per ottenere, in tempi brevi, un miglioramento dell’offerta al pubblico e delle condizioni di lavoro del personale".

Ultima modifica il Giovedì, 14 Settembre 2017 14:20

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