Domenica, 01 Ottobre 2017 22:07

Migranti italiani, 102 mila nel 2015: 23 mila i giovani laureati. I dati dell'Abruzzo

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Li chiamano cervelli in fuga.

Sono i giovani laureati o studenti italiani che preferiscono tentare la fortuna all'estero, giocandosi le compenteze acquisite sul mercato globale. Nel 2015 sono stati 23mila, con un aumento del 15% rispetto all'anno precedente.

Stando ai dati dell'Istat che misura le iscrizioni all'Aire, l'anagrafe degli italiani all'estero, lo stesso anno - l'ultimo disponibile per le rilevazioni - sono partiti 102 mila connazionali e ne sono tornati 30 mila; in realtà, non tutti si iscrivono e, dunque, si ipotizza che siano molti di più. Cinque anni prima, nel 2011, se ne erano andate 82 mila persone. Una stima del centro studi Idos fa salire il numero degli espatriati a 285 mila nel 2016; così fosse, saremmo dinanzi ad un fenomeno migratorio simile al secondo dopoguerra. E rispetto a tutte le emigrazioni precedenti, dalla fine dell’Ottocento ai giorni nostri, questa è la prima migrazione anche e soprattutto di giovani che partono con un titolo di studio in tasca.

Rispetto al 2008, la percentuale di giovani tra i 15 e i 29 anni che sono andati all'estero è salita del 64%, dai 30 ai 39 del 50.2%. Se si considerano i cittadini italiani emigrati con più di 24 anni, il 31% è laureato. E questa diaspora è un fenomeno che aumenta proprio mentre gli spostamenti all’interno del nostro Paese sono in diminuzione costante. "Nelle precedenti emigrazioni, partiva chi era scarsamente acculturato e preparato; ora parte la meglio gioventù, un capitale umano molto elevato - ha sottolineato Antonio Schizzerotto, professore di sociologia a Trento e che ha collaborato per il Mulino al volume 'Generazioni disuguali' - Si tratta di un vero e proprio impoverimento del nostro Paese che esporta medici, ingegneri e così via. Purtroppo, il motivo principale è che non esiste una vera e propria domanda di capitale umano perché si è storicamente puntato sulle politiche del lavoro invece che su quelle della produzione".

Le mete preferite dei giovani laureati sono Germania e Regno Unito, ma c'è da scommetterci che la Brexit cambierà le carte in tavola; partono dalla Sicilia, e così dalla Lombardia, dal Veneto e dal Trentino.

Ad analizzare i numeri di Regione Abruzzo, si evince che - al 2015 - sono 39.924 i cittadini della provincia dell'Aquila che risiedono all'estero; 33.121 sono partiti negli anni dal teramano, 32.533 dal pescarese e 74.137 dal chietino. Sono stati 2.556 gli abruzzesi che nel 2015 hanno lasciato la regione per trasferirsi all'estero: analizzando il tasso di migrazione emerge però, di contrasto, che la provincia di Teramo è quella che registra il tasso più alto, da 1.89 a 3.49 ogni mille abitanti: segue Pescara, da 1.59 a 1.89, Chieti, da 1.27 a 1.59. In coda la provincia dell'Aquila, che ha visto partire da 0.85 a 1.27 cittadini ogni 1000 residenti.

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