Martedì, 24 Ottobre 2017 23:56

Smart City, L'Aquila al 58° posto su 106 capoluoghi: ecco il rapporto

di 

Milano è la Smart City più avanzata in Italia, nonostante lo smog: si conferma per il quarto anno consecutivo al primo posto dalla classifica ICity Rate 2017, il rapporto annuale realizzato da FPA - società del gruppo Digital360 - per fotografare la situazione delle città italiane nel percorso per diventare 'smart', ovvero più vicine ai bisogni dei cittadini, più inclusive, più vivibili. Il capoluogo meneghino stacca le altre città in particolare per crescita economica, mobilità sostenibile, ricerca/innovazione, trasformazione digitale, con ottimi risultati anche nella partecipazione dei cittadini e nella gestione dei beni comuni. A ridurre la distanza dalle inseguitrici sono l'eccessivo consumo di suolo - si colloca al 97esimo posto - e la scarsa qualità dell’aria (98esimo).

Al secondo posto c'è Bologna, medaglia d’argento con solo due punti di distacco (contro gli oltre 50 del 2016): la città vanta il primato nell’energia e nella governance e, in generale, un approccio complessivo di buon equilibrio nei diversi ambiti che compongono la "città intelligente". Firenze invece si riprende il terzo posto che aveva perso lo scorso anno, in particolare grazie a politiche per turismo sostenibile e cultura, crescita digitale, energia e ambiente. Seguono Venezia, Trento, Bergamo, Torino, Ravenna, Parma e Modena a completare la "top ten" delle Smart City italiane, in cui si scorge un forte blocco di città emiliano-romagnole, esempi di successo per sostenibilità, inclusione e innovazione. E in cui si evidenzia la forte accelerazione di Bergamo (sesto posto con un salto di ben 5 posizioni rispetto all’anno scorso), grazie ai buoni risultati in crescita economica e ricerca/innovazione, e di Trento (quinto posto, 3 posizioni guadagnate), grazie ad ambiente e economia circolare.

FPA ha individuato e analizzato 15 dimensioni urbane che in ambito nazionale e internazionale definiscono traguardi per le città (povertà, istruzione, aria e acqua, energia, crescita economica, occupazione, turismo e cultura, ricerca e innovazione, trasformazione digitale e trasparenza, mobilità sostenibile, rifiuti, verde pubblico, suolo e territorio, legalità e sicurezza, governance). Le dimensioni tengono insieme 113 indicatori che, aggregati nell’indice finale ICity index, consentono di stilare la classifica finale tra 106 comuni capoluogo. Poiché è impossibile progettare e governare delle Smart City senza tener conto degli obiettivi di sostenibilità introdotti dall’Agenda 2030 dell’ONU, FPA li ha introdotti nella sesta edizione.

"La Smart City del futuro deve essere anche sostenibile, ma i risultati del rapporto ICity Rate 2017 evidenziano complessivamente un ritardo del sistema urbano italiano nei confronti degli obiettivi di sostenibilità, che rischia di limitare l’attrattività e la vivibilità dei nostri centri urbani – ha rilevato Gianni Dominici, Direttore Generale di FPA – I 106 comuni capoluogo analizzati raccontano un’Italia delle città senza una politica coordinata e un quadro di riferimento condiviso per rispondere a grandi sfide come cambiamento climatico, povertà, mobilità sostenibile, consumo di suolo e sicurezza". In questo senso, "risulta pesante il ritardo strutturale di gran parte delle città del Sud e quello di Roma, su cui si evidenzia solo qualche debole segnale di movimento".

In effetti, scorrendo la classifica dei 106 capoluoghi italiani, la prima città meridionale a comparire è Cagliari che si piazza al 47esimo posto. Segue L'Aquila, al 2° posto tra i centri del Sud Italia e al 58° posto assoluto, con un balzo in avanti di 19 posizioni (nel 2016 si era piazzata 77esima); Pescara è 61esima e perde 4 posizioni. Teramo, invece, si piazza al 74° posto (+1 rispetto all'anno passato) con Chieti 80esima (-8). 

 

I risultati dell'Aquila per dimensioni urbane

 

I risultati positivi

L'Aquila ottiene pregevoli risultati per ciò che attiene alla dimensione dell'Istruzione (20° posto su 106 capoluoghi di Provincia) che tiene insieme i seguenti indicatori: popolazione tra 18 e 24 anni che ha conseguito al più la licenza media, percentuale di cittadini tra i 30 e i 34 anni che hanno ottenuto un titolo di studio elevato, accessibilità scolastica. 

Ottimo anche il risultato sulla dimensione verde urbano (26° posto), intesa come incidenza, disponibilità e pianificazione del verde. 

L'Aquila è il terzo capoluogo in Italia per la dimensione suolo e territorio che valuta il consumo di suolo pro capite, il suolo consumato e la mitigazione del rischio. 

36° posto, invece, per la dimensione che attiene alla qualità dell'acqua e dell'aria

 

I risultati sono assai negativi, invece, per ciò che attiene a:

  • crescita digitale (81° posto): tiene insieme gli indicatori di diffusione home banking, banda larga, penetrazione banda ultra larga, open data, pubblica amministrazione social, servizi online, wi fi pubblico;
  • mobilità sostenibile (80° posto): adozione Pums, limitazione del traffico, politiche di pedonalizzazione, interscambio, ciclabilità, bike sharing, mobilità elettrica;
  • legalità e sicurezza (76° posto su 106 comuni capoluogo): microcriminalità in città, omicidi volontari, illegalità commerciale, riciclaggio, ciclo del cemento, gestione rifiuti, efficienza tribunali, riutilizzo sociale dei beni, criminalità organizzata;
  • rifiuti urbani (78° posto): raccolta differenziata e produzione rifiuti.

 

Ecco i piazzamenti della città per le altre dimensioni censite: 

  • povertà: 65° posto su 106;
  • energia: 56°;
  • crescita economica: 51°;
  • occupazione: 66°;
  • cultura e turismo: 55°;
  • ricerca e innovazione: 63°;
  • governance e partecipazione: 67°.

 

Ultima modifica il Mercoledì, 25 Ottobre 2017 15:52

Articoli correlati (da tag)

Chiudi