“Sono addolorato ma non potevamo fare altrimenti. A otto anni dal terremoto siamo dei nomadi senza casa, ogni stagione siamo costretti a pietire spazi per svolgere la nostra attività. E’ un fatto vergognoso, che mi offende profondamente. Le istituzioni ci hanno abbandonato”.
E’ uno sfogo amaro ma anche un j’accuse nei confronti della politica quello che Giorgio Battistelli, presidente della Barattelli, ha pronunciato durante la conferenza stampa convocata dalla società concerti a una settimana dalla decisione di spostare a Pescara, per carenza di spazi idonei, il concerto della cantante Noa, previsto dal cartellone 2017/18.
Una scelta che ha destato – e non solo tra gli abbonati - molte polemiche e diverse proteste ma che la società, seppur a malincuore, difende e giustifica come atto dovuto e obbligato: “Non potevamo fare altrimenti” affermano sia Battistelli che Fabrizio Pezzopane, il direttore artistico. Il caso Noa ha offerto loro il destro per riportare all’attenzione dell’opinione pubblica cittadina il problema della carenza di spazi pubblici per chi vuole svolgere attività culturali.
Ma è bene andare per ordine, iniziando anzitutto a contestualizzare la vicenda. Come si è arrivati allo spostamento?
Perché il concerto di Noa è stato spostato
La motivazione ufficiale è che l’auditorium Florio della Guardia di Finanza, dove il concerto era inizialmente previsto, non è più utilizzabile perché sprovvisto di una serie di certificazioni antincendio.
Un problema non nuovo, che esiste da tempo ma che finora era sempre stato aggirato senza troppe difficoltà tramite delle deroghe concesse dai vigili del fuoco.
La Barattelli, che, come ha ricordato Fabrizio Pezzopane, usa l’auditorium dal 1994, aveva chiesto e ottenuto di potere avere a disposizione l'auditorium anche per la nuova stagione. Quando tutto sembrava a posto, però, ed era già settembre inoltrato, la deroga dei vigili non è arrivata. Stando a quanto appreso da NewsTown, la decisione si deve principalmente al comandante Domenico De Bartolomeo, che non ha voluto voluto sentire ragioni né si è dimostrato comprensivo rispetto all'eccezionalità di una realtà come L'Aquila, dove il terremoto ha distrutto tutti i principali luoghi dove si faceva cultura.
NewsTown ha provato a contattare il comandante De Bartolomeo, che però è risultato essere assente per ferie.
A rischio anche altri spettacoli
Stando a quanto affermato dal presidente della Barattelli in conferenza stampa, il rischio che, dopo quella di Noa, vengano spostati altri spettacoli è molto concreto, soprattutto per gli eventi più grandi, quelli per cui è attesa un maggiore afflusso di pubblico (per esempio il concerto di Stefano Bollani).
L’incertezza, ha però osservato Battistelli, non riguarda solo l’auditorium della Guardia di Finanza ma anche l’Auditorium del Parco del Castello, che ha problemi di gestione e manutenzione che andrebbero risolti. “L'Auditorium del Parco è stato realizzato grazie a noi, Renzo Piano lo ha progettato e doanto alla Barattelli. Oggi non sappiamo chi lo gestisce, ci sarebbero da fare lavori di manutenzione urgenti. Ne ho parlato anche allo stesso Piano che ha alzato le mani sconsolato”.
“Abbandonati da istituzioni, serve soluzione strutturale”
Lo spostamento del concerto di Noa, ha precisato Fabrizio Pezzopane, è solo la punta dell’iceberg, “la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Questa situazione di incertezza va avanti da anni, per uscirne serve una soluzione strutturale e non stagionale. Solo così L’Aquila potrà veramente diventare la città della cultura e non la città delle istituzioni culturali. Sono due cose diverse”.
Malgrado tutto, Pezzopane si è detto fiducioso che l’auditorium Florio tornerà presto a disposizione della Barattelli, “già dal prossimo concerto”.
Anche Battistelli ha parlato della necessità di un cambio di strategia da parte delle istituzioni culturali ma non ha risparmiato stoccate pesanti rivolte alla politica locale: “I tempi sono maturi" ha affermato Battistelli "per elaborare, insieme agli altri enti culturali cittadini, un progetto comune, perché i nostri problemi sono anche i loro. Occorre fare squadra, mettersi in rete. Dalle istituzioni finora non abbiamo avuto risposte. Ho scritto, inviato sollecitazioni, chiesto appuntamenti ma non ho mai ottenuto un segnale. In otto anni non sono mai riuscito a incontrare Cialente, ora che è cambiata l’amministrazione ho scritto a Biondi ma non mi ha ancora risposto. Solo all’Aquila non riesco a parlare con il sindaco, cosa che non mi succede invece nelle altre città in cui lavoro o ho lavorato, comprese Firenze, Venezia e Roma. Gli unici interlocutori credibili che abbiamo avuto in questi anni sono stati i vertici della Guardia di Finanza, che si sono semore dimostrati collaborativi e disponibili. La verità è che la cultura, in questa città, non è mai stata una priorità ma è sempre stata considerata un di più, un abbellimento. Ma una politica che trascura la cultura è distante dai propri cittadini e non sa cosa vuol dire far crescere una città”.
La rabbia degli abbonati
Alla conferenza stampa erano presenti anche alcuni abbonati della Barattelli. La rabbia e la frustrazione per quanto accaduto sono palpabili, c’è anche chi, mentre parla, ha la voce rotta dalle lacrime: “Come fanno coloro che hanno negato l’uso dell’auditorium della Guardia di Finanza a non capire che all’Aquila non c’è una situazione di normalità?" afferma, indignata, una signora "Come fanno a non vedere che mancano spazi di aggregazione e socialità e che se ci tolgono anche quei pochi che ci sono rimasti non ci rimane più nulla?”.
La replica di Cialente
"Resto francamente stupito dalle dichiarazioni del Presidente Battistelli, da me in questi anni più volte incontrato, per non dire dei ripetuti incontri con il direttore della Società Barattelli Prof. Pezzopane. Spesso, quando si è in difficoltà, la si butta in 'caciara', e non vi è nulla di più facile che prendersela con la politica o le istituzioni. E' come dire che l'orco è cattivo: tutti condividono e solidarizzano".
A dirlo è Massimo Cialente che replica, così, alla conferenza stampa della società dei concerti. "Prima del sisma, lo spazio culturale più grande che avevamo in città era il teatro Comunale", ha ricordato il sindaco uscente; "l'Auditorium della Guardia di Finanza credo non fosse stato mai utilizzato dalle nostre istituzioni culturali. Dopo il sisma, e negli anni successivi, grazie al sottoscritto, trimestralmente si avanzava richiesta di ospitalità alla Scuola sia per la Barattelli che per il Teatro Stabile (tutti i Comandanti sono stati sempre disponibilissimi) e, sempre il sottoscritto, firmava - assumendosene le tutte le responsabilità - una dichiarazione d'agibilità provvisoria".
Una dichiarazione necessaria per l'assenza di alcune certificazioni antincendio relative ai tessuti delle poltrone e delle tende. "Negli anni, si è sempre cercato di risolvere il problema, ma l'allora proprietà, un fondo privato, non ne voleva sapere", ha proseguito Cialente. "Quest'anno, credo da giugno, la proprietà è passata all'INAIL. Quale migliore occasione per chiederle immediatamente di risolvere il problema? La verità è che tutti si sono cullati sulla possibilità di continuare con la firma del sindaco (credo che Biondi l'abbia apposta i primi giorni di ottobre)".
Almeno fino a quando il nuovo Comandante dei Vigili si è mostrato irremovibile. "Ora si sta correndo ai ripari: ma il Sindaco e le stesse istituzioni culturali, perché non ci hanno pensato prima, già da luglio? Il concerto di Noa si sarebbe così svolto all'Aquila. Non si è fatto, invece, ed allora la si butta in 'caciara'. Ed allora, per rispondere alla Barattelli (che dovrebbe sapere tutto) voglio ricordare che la mia amministrazione ci ha pensato, eccome! E' in fase di "verifica del progetto esecutivo" l'intero progetto per la realizzazione dell'Auditorium-Teatro-Centro Congressi con più di 900 posti nel Parco di Piazza D'Armi. L'appalto è stato già affidato, per quasi 25 milioni di euro. Superati i tempi, drammatici temo, del Genio Civile, l'opera potrà vedere avviati i lavori. Inoltre, è presso la Centrale Unica di Committenza l'appalto per il Teatro Tenda Polifunzionale di Paganica, con una capienza di oltre 1500 posti a sedere e quasi quattromila in piedi. Occorre solo trovare una seconda tranche di finanziamento per l'arredo interno. Io ci stavo già lavorando, con ottime prospettive. Capienza ancora maggiore avrà il PalaJapan: oltre 5000 posti. Per l'acustica, cosa alla quale abbiamo pensato, interverranno, con le nuove tecniche e strumentazioni, gli ingegneri del suono".
Insomma, Cialente rivendica che la sua amministrazione si è posta il problema della necessità di spazi capienti, anzi, compatibilmente con i tempi dei lavori pubblici, lo ha anche avviato a soluzione. "Forse il Presidente Battistelli è stato fuorviato dalle dichiarazioni in libertà, parole... Gioconde, di qualche assessore (o ex assessore per breve tempo) che parla a ruota libera con una disinvoltura rara, propria di chi è assolutamente disinformato e superficiale. Il cosidetto 'coraggio dell'ignoranza'. Dunque, non consiglierei alle istituzioni culturali di organizzarsi da sole per realizzare spazi sia perché sarebbero ultronei, sia perché mi chiedo: chi pagherebbe? Un'ultima cosa. In fondo, le dichiarazioni del Presidente Battistelli mi confortano perché, sebbene a distanza di almeno 12 anni, confermano quanto io pensavo. Cari amici, dovete sapere che quando si decise di riaprire il Cinema Massimo, ci fu un confronto "molto vivace" con la Barattelli, che voleva farne il suo auditorium, per circa 250-300 posti. Allora ero Deputato, e mi battei contro questa miope visione che voleva destinare un investimento importante per realizzare, in fondo, un doppione del Carloni, impedendo tra l'altro di riaprire un cinema che ha successivamente conosciuto un grande successo. Io pensavo che L'Aquila dovesse realizzare una struttura di almeno 800-1000 posti, la Società mi rispondeva che mai L'Aquila ne avrebbe avuto bisogno. Ebbene: avevo ragione io. Bene feci allora a battermi per riaprire il Cinema Massimo, benissimo ho fatto a decidere, con la mia Giunta e la mia maggioranza, di realizzare tre nuovi grandi spazi".