Si è tenuta ieri una conferenza stampa dell'Osservatorio Indipendente sull'Acqua del Gran Sasso con l'ultimo appello alla partecipazione alla Manifestazione per l'Acqua Trasparente che si terrà nel pomeriggio a Teramo.
La manifestazione, organizzata dall'Osservatorio e promossa dalle associazioni WWF, Legambiente, Mountain Wilderness, ARCI, ProNatura, Cittadinanzattiva, Guardie Ambientali d'Italia, FIAB, CAI, Italia Nostra e FAI, ha visto l'adesione di tutti i Comuni della Provincia di Teramo e decine di associazioni, comitati, sindacati e forze politiche.
"Torneremo a ribadire la necessità che l'acqua del Gran Sasso sia messa finalmente in sicurezza", hanno sottolineato gli ambientalisti.
Le denunce delle associazioni sui pericoli legati alle interferenze dei Laboratori dell'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare e delle gallerie autostradali con l'acquifero che rifornisce circa 700.000 abruzzesi nelle province di Teramo, L'Aquila e Pescara risalgono ai primi anni 2000; in oltre 15 anni la situazione è rimasta sostanzialmente invariata nonostante investimenti per oltre 80 milioni di euro gestiti durante la fase commissariale. E' per questo che i cittadini che marceranno a Teramo chiederanno trasparenza e partecipazione. "Tutta la vicenda dell'acqua del Gran Sasso è stata caratterizzata dalla mancanza di informazione e partecipazione", spiegano: "abbiamo invece il diritto di sapere cosa succede all'acqua che arriva nelle nostre case e all'ambiente in cui viviamo".
La consapevolezza dell'interferenza tra acquifero/autostrada/laboratori necessita atti concreti per mettere finalmente in sicurezza l'acquifero del Gran Sasso. "Lo scorso 8 maggio si è potuto verificare che la sicurezza non è affatto garantita. Leggiamo dichiarazioni sulla stampa di fondi nazionali per nuovi interventi: si tratta di una buona notizia, ma va chiarito cosa si intende fare perché è il momento di affrontare una volta per tutte il problema e adottare soluzioni efficaci che mettano al primo posto la tutela della salute e dell'ambiente". Con l'azzeramento del rischio, ovviamente. "La soluzione definitiva richiederà tempo. Nel frattempo va azzerato il rischio di incidenti. Vanno aumentate la qualità e la quantità dei controlli, ma soprattutto, in presenza di una conclamata interferenza non si può continuare a mantenere e aumentare il carico di materiale pericoloso, men che meno radioattivo, fatto transitare, immagazzinato e utilizzato sotto il Gran Sasso".
Le associazioni si ritroveranno in viale Mazzini, nei Giardini Carino Gambacorta (i Tigli) alle ore 15; da qui il corteo dei partecipanti percorrerà Corso San Giorgio per arrivare in piazza Martiri della Libertà e proseguire fino a piazza Sant'Anna dove si svolgeranno alcuni brevi interventi di chiusura della manifestazione. "Purtroppo la chiusura non potrà essere in Piazza Martiri della Libertà, come avremmo voluto, perché l'Amministrazione Comunale non ha inteso concedere la piazza centrale della città preferendo destinarla ad un non meglio specificato evento legato alla Festa di San Martino che peraltro ora sembra che neanche si svolgerà", l'affondo degli organizzatori. "A nostro parere si tratta di una scelta che non ha bisogno di commenti, ma che la dice lunga sull'attenzione che una certa politica dimostra verso i reali problemi dei cittadini".
L'elenco dei partecipanti
Associazioni promotrici dell'Osservatorio Indipendente sull'Acqua del Gran Sasso: ARCI; CAI; Cittadinanzattiva; FAI; FIAB; Guardie Ambientali d'Italia; Italia Nostra; Legambiente; Mountain Wilderness; ProNatura; WWF.
Associazioni/Comitati: Abruzzo Social Forum; Associazione Circolo Culturale Chaikhana; Associazione Italiana Medicina per la Prevenzione della Guerra Nucleare; Auser provinciale di Teramo; Brigate di Solidarietà attiva; Centro di Educazione all'Ambiente dei Calanchi di Atri; Centro di Educazione all'Ambiente "Monti della Laga"; Centro di Educazione all'Ambiente "Scuola Verde"; Comitato di Quartiere Cona, Fonte Baiano e Piano Solare di Teramo; Comitato NoBiomasse L'Aquila; Comitato Salute pubblica di Colonnella; Coordinamento dei Comitati di Quartiere di Teramo; Forum Abruzzese dei Movimenti per l'Acqua; Gruppo AGESCI (Associazione Guide e Scout Cattolici Italiani) San Nicolò a Tordino 1; Istituto Abruzzese Aree Protette; Mobilitazione Gran Sasso; Nuovo Senso Civico; Oasi WWF dei Calanchi di Atri; Prospettiva Persona; Rifiuti Zero Teramo; Salviamo l'Orso; Stazione Ornitologica Abruzzese; Teramo Nostra.
Ordini professionali, Sindacati e Associazioni di categoria: CGIL di Teramo; Confederazione Italiana Agricoltori - Teramo-L'Aquila; Confesercenti Comunale di Teramo; Confesercenti Provinciale di Teramo; Ordine degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori della Provincia di Teramo; Ordine dei Dottori Agronomi e dei Dottori Forestali della Provincia di Teramo; Sindacato dei Medici di Famiglia FIMMG (Federazione Italiana Medici di Medicina Generale) della Provincia di Teramo.
Partiti e Movimenti politici: Articolo 1 MDP - Provincia di Teramo; Giovani comunisti - Abruzzo; Movimento 5stelle - Abruzzo; Movimento 5stelle - Nereto; Movimento 5stelle - Teramo; Movimento 5stelle - Tortoreto; Partito Democratico provinciale di Teramo; Partito Rifondazione Comunista Abruzzo; Progressisti per il Partito Democratico - Teramo; Prospettiva Comune - Teramo; Sinistra Italiana Federazione regionale d'Abruzzo; Sinistra Italiana Federazione provinciale di Teramo.
L'appello degli artisti per l'Acqua. E' stato chiesto a vari Artisti di prendere parte alla campagna per l'Acqua Trasparente come protagonisti e non come semplici spettatori. Questi sono i primi firmatari dell'appello del mondo dell'arte: Arturo Valiante, Pianista; Grazia Scuccimarra, Attrice; Bruno Marcozzi, Batterista; Elisa D'Eusanio, Attrice; Silvio Araclio, Attore Direttore Compagnia Teatrale Spazio Tre; Fabrizio Leonetti, Clarinettista; Mauro Di Girolamo, Attore; Eleonora Coccagna, Direttrice ACS Abruzzo Circuito Spettacolo; Pierpaolo Candeloro, Sassofonista; Compagnia Gli Sbandati Compagnia Teatrale Loskit Orkestra Gipsy Balkan Music Alessia Martegiani, Cantante; Massimiliano D'Aloisio, Attore/regista; Emanuela Di Francesco, Attrice; Erri De Luca, Scrittore.
L'appello per la Manifestazione
Manifestiamo perché ...
L'acqua è il bene più prezioso per la nostra vita: dalla sua disponibilità e qualità dipendono l'ambiente e la natura in cui viviamo, ma anche l'economia del nostro territorio. Dal massiccio del Gran Sasso ricevono acqua di alta qualità le popolazioni di tre province abruzzesi (Teramo, L'Aquila e Pescara). Questa montagna, oggi Parco nazionale, ospita al suo interno i Laboratori dell'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare e le gallerie dell'autostrada A24 Teramo-Roma. La realizzazione di queste opere ha comportato, oltre alla morte di 11 operai durante i lavori, l'abbassamento della falda di circa 600 metri con gravi conseguenze su tutto il sistema idrogeologico abruzzese. La convivenza di queste infrastrutture con le prese di captazione per l'approvvigionamento idrico destinato al consumo umano è costellato di piccoli e grandi incidenti, l'ultimo dei quali, a maggio 2017, ha comportato l'interruzione della distribuzione di acqua in buona parte della provincia di Teramo. Grazie alle battaglie delle associazioni ambientaliste e delle comunità locali contro il terzo traforo e l'ampliamento dei Laboratori del Gran Sasso, si è potuto conoscere una preoccupante verità: l'approvvigionamento idrico di 700.000 abruzzesi dipende da un acquifero a contatto del quale sono state costruite due fonti potenzialmente inquinanti come i Laboratori dell'INFN e le gallerie autostradali.
Siamo consapevoli dell'importanza dei collegamenti autostradali e della ricerca scientifica, ma la tutela dell'acqua, la salute delle popolazioni e la salvaguardia dell'ambiente vengono prima di tutto. Non è l'acqua ad essere "ospite sgradito" della montagna e non possono essere i cittadini e l'ambiente a pagare un conto salatissimo in termini socio-sanitari e ambientali!
Cosa vogliamo ...
Trasparenza e partecipazione. La mancanza di informazioni e di strumenti di reale partecipazione in tutta questa vicenda è mortificante per i cittadini, ma anche per gli stessi Enti che si sono rifiutati, a partire dalla Regione, di aprire il tavolo tecnico sulla sicurezza dell'acquifero del Gran Sasso alla partecipazione di associazioni riconosciute dalla legge italiana come portatrici di interessi collettivi e diffusi garantiti dalla Costituzione. Informare preventivamente i cittadini e non costringerli a rincorrere le notizie è un atto dovuto, non è una concessione!
La messa in sicurezza dell'acqua. Sono trascorsi più di 15 anni da quando le associazioni ambientaliste portarono a conoscenza degli abruzzesi una verità da sempre tenuta nascosta: l'interferenza tra acquifero/autostrada/laboratori. In questi anni si sono spesi tanti soldi (più di 80 milioni di euro), ma il problema non è stato risolto. Ad oggi, pur in presenza di qualche passo in avanti nelle dichiarazioni di principio per la prevenzione di incidenti, non è stata avviata un'azione reale per la sicurezza. È il momento di mettere in campo le energie migliori e i fondi necessari per definire cosa deve essere fatto per garantire l'acqua del Gran Sasso a questa e alle future generazioni.
L'azzeramento del rischio. Nella consapevolezza che la soluzione definitiva alla messa in sicurezza dell'acquifero non potrà essere immediata e richiederà forti investimenti, è necessario che si azzeri il rischio di incidente. Vanno aumentate la qualità e la quantità dei controlli, ma soprattutto, in presenza di una pericolosa interferenza, come finalmente ammettono le stesse Istituzioni, è impensabile continuare a mantenere e aumentare il carico di materiale pericoloso, men che meno radioattivo, fatto transitare, immagazzinato e utilizzato sotto il Gran Sasso: sono gli altri usi della montagna che devono adeguarsi alle esigenze dell'acquifero e non viceversa!