Si stanno tenendo in questi giorni i forum territoriali dal titolo "Abruzzo - terra di turismo attivo e sostenibile", promossi da Regione Abruzzo, Legambiente e PMC (Product Management Company), finalizzati al confronto con gli operatori del settore per la definizione e il lancio di un marchio regionale del turismo attivo e sostenibile.
Un'importante fetta di turismo infatti, in special modo estero, è sempre più alla ricerca di vacanze all'insegna dell'avventura e delle attività outdoor: sci da discesa e da fondo, snowboard, ciaspole, scialpinismo e nordic walking sono solo alcuni degli sport che rientrano in questa categoria e che negli ultimi anni hanno visto crescere il numero di praticanti.
Il turismo attivo ben si coniuga con la natura, da sempre forte attrattore turistico in quella che è definita la Regione Verde d'Europa e che si caratterizza per la presenza di Parchi, Aree Protette e Riserve Naturali, che rivestono in questo percorso un ruolo fondamentale. "Dobbiamo guardare al rilancio economico di un intero sistema comprensoriale e il Parco Nazionale Gran Sasso e Monti della Laga, proprio in questi giorni, ha raggiunto un obiettivo fondamentale in questo senso: a Bruxelles, presso il Parlamento Europeo, ci è stata ratificata la Carta Europea per il Turismo Sostenibile (CETS), una certificazione che il Parco aveva mancato dieci anni fa e che ora, invece, abbiamo ottenuto mettendo in campo 102 azioni concrete per un livello di spesa di oltre 3.5 milioni di euro", ha sottolineato ai nostri microfoni il presidente Tommaso Navarra. "Queste azioni sono state proposte, progettate e anche cofinanziate dagli operatori economici e turistici del territorio, in una filiera che non vede il Parco come protagonista ma come ente che ascolta, raccoglie le istanze del territorio e le rende attuabili".
Un piccolo grande passo in avanti dunque, per il recupero graduale di un rapporto che negli ultimi anni si era in qualche modo incrinato. "E' il messaggio politico che vogliamo lanciare: non vogliamo un Parco distante dal territorio, vogliamo un Parco che sia a servizio della comunità per poter ricucire una relazione che era divenuta problematica".
Con la CETS tutti gli operatori saranno inseriti in una rete europea di collegamento che porterà presumibilmente ad aumentare le potenzialità turistiche del territorio, e il versante aquilano, con luoghi come Campo Imperatore, è il cuore del Parco. "Il 30% delle azioni proposte, sulle 102 pervenute, è arrivato dall'ampio territorio che va da Campotosto fino a Bussi, segno di una fitta rete di operatori, e dunque di cittadini, che lavora per la promozione del turismo sostenibile".
Alla luce di quanto sta emergendo negli incontri, che hanno avuto inizio in questi giorni, l'Abruzzo sembra essere, almeno in potenza, una regione con un'alta vocazione per il turismo attivo e con le caratteristiche giuste per innestare proposte di questa tipologia su quelli che sono i temi più tradizionali, quali enogastronomia e borghi / beni culturali: ancora una volta la scommessa è aperta.