Stamane conferenza stampa a Teramo dell’Osservatorio Indipendente sull’Acqua del Gran Sasso, promosso dalle associazioni WWF, Legambiente, Mountain Wilderness, ARCI, ProNatura, Cittadinanzattiva, Guardie Ambientali d’Italia, FIAB, CAI, Italia Nostra e FAI.
"L’inizio del 2018 registra una sostanziale situazione di stallo per quanto attiene alla messa in sicurezza dell’acquifero del Gran Sasso", hanno sottolineato le associazioni. "Non è dato sapere su cosa stia dibattendo la Commissione regionale sull’emergenza del Gran Sasso. Da informazioni raccolte da alcuni 'fortunati' partecipanti, si è appreso che è stato presentato da parte del Prof. Roberto Guercio, oggi consulente dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN) e della Strada dei Parchi, ieri del Commissario Balducci durante la stagione commissariale, un progetto di massima che prevederebbe la captazione di acqua da un altro punto della falda del Gran Sasso così da bypassare i punti di interferenza con i Laboratori dell’INFN e le gallerie autostradali. Di più non è dato sapere".
Sembra che il progetto presentato non sia stato lasciato in visione neppure ai partecipanti alla Commissione: "ci si chiede come possano gli Enti coinvolti esprimere giudizi su progetti così complessi da una semplice illustrazione durante una riunione". A metà dicembre, l’Osservatorio è stato quindi costretto a presentare un nuovo accesso agli atti alla Regione Abruzzo per riuscire a prendere visione del progetto in discussione e a tutt’oggi attende la risposta della Regione".
In effetti, sul sito della Regione dedicato ai lavori della Commissione non compare nessuna informazione al riguardo e anzi l’ultimo verbale riportato risale addirittura all’11 ottobre 2017. Non si comprendono realmente le ragioni di tanta segretezza. "E non si comprende perché la Regione non abbia incaricato un tecnico al di sopra delle parti da affiancare al tecnico incaricato dalle due strutture che rappresentano le cause principali del problema", la denuncia dell'Osservatorio che ha rinnovato le richieste formulate da sempre. "Perché gli interventi di messa in sicurezza ipotizzati durante la gestione commissariale sono stati abbandonati? Se si vuole fare qualcosa di diverso, tale scelta andrebbe motivata, soprattutto considerando che i progettisti che stanno seguendo la vicenda sono gli stessi. Cosa comporteranno alla falda e quindi all’ambiente esterno ulteriori captazioni? Che fine farà l’acqua attualmente presa dai punti di prelievo vicino ai Laboratori e alle gallerie autostradali?".
Per ciò che attiene gli altri aspetti della vicenda, l'Osservatorio non ha potuto far altro che ripetere quanto già illustrato nel corso dell’ultima conferenza stampa, ad inizio dicembre:
- A distanza di quasi otto mesi dall’incidente dell’8/9 maggio 2017 la Ruzzo Reti SpA non ha ancora messo in funzione il nuovo spettrometro che dovrebbe garantire controlli più accurati ed estesi sull’acqua prima della distribuzione;
- Non è stato fatto alcun passo avanti verso l’eliminazione delle sostanze pericolose stoccate e utilizzate nei Laboratori (comprese quelle per il futuro esperimento SOX), nonostante l’attuale normativa vieti la presenza di sostanze pericolose nei pressi di una captazione d’acqua;
- Non risulta che siano stati approntati nuovi strumenti per gestire eventuali emergenze in maniera meno confusa di quanto avvenne in occasione dell’incidente dell’8/9 maggio 2017 quando gli stessi sindaci della provincia di Teramo dichiararono di non essere stati messi in condizione di informare tempestivamente i cittadini su quanto stava accadendo;
- Non risultano esserci novità circa la sottoposizione alla Valutazione di Incidenza Ambientale dell’esperimento SOX, dopo che l’Ente Parco del Gran Sasso e Monti della Laga con una nota del 23 novembre inviata a INFN e Strada dei parchi ha chiarito – se mai ce ne fosse bisogno, visto che è previsto da una direttiva europea e dalla normativa italiana – che ogni nuovo intervento previsto all’interno dei Laboratori o delle gallerie autostradali, ad eccezione di quelli di ordinaria manutenzione, deve essere, necessariamente e senza eccezioni, sottoposto all’autorizzazione dell’Ente e al procedimento di Valutazione di Incidenza Ambientale;
- Nonostante le rassicurazioni seguite alla Manifestazione per l’Acqua Trasparente organizzata dall’Osservatorio l’11 novembre 2017 non è stato fatto alcun passo avanti sulla trasparenza e sulla partecipazione: continua infatti il divieto per i rappresentanti dell’Osservatorio a partecipare alla Commissione regionale e al Tavolo nazionale aperti sull’emergenza del Gran Sasso.
Alla luce di questa situazione di stallo, l’Osservatorio Indipendente sull’Acqua del Gran Sasso ha deciso di convocare un’Assemblea pubblica alla quale saranno invitati i rappresentanti delle associazioni promotrici dell’Osservatorio e di tutti gli organismi che hanno aderito alla Manifestazione per l’Acqua Trasparente dell’11 novembre 2017. L’Assemblea si terrà sabato 13 gennaio a Teramo alle ore 16.30 presso il circolo ARCI Officine Indipendenti in via Vezzola n. 7/9.