Anno da record il 2017 per il grifone in Abruzzo: il monitoraggio della riproduzione, svolto da febbraio ad agosto dal Reparto Carabinieri Biodiversità di Castel di Sangro, ha permesso di confermare l'involo di 38 nuovi nati dai 6 siti di nidificazione, a coronamento della stagione riproduttiva del 2017. Continua quindi il trend di crescita della popolazione, che già lo scorso anno aveva visto l'involo di 31 nidiacei.
Anche se i numeri possono sembrare piccoli la notizia è stupefacente, se si pensa che negli anni passato era scomparso quasi ovunque in Italia, salvatosi dall’estinzione solo in Sardegna. E' stato poi reintrodotto in Friuli-Venezia Giulia, in Sicilia e in Abruzzo.
Il Progetto Grifone in Abruzzo ha compiuto 24 anni. I primi grifoni sono stati importati dalla Spagna nel 1994 e ormai possono quindi essere considerati come di nuovo autoctoni. L'obiettivo è ora che dall'Abruzzo possano allargarsi verso altre zone dell'Appennino. Ma i carabinieri forestali fanno sapere anche che "il monitoraggio della popolazione e le attività di conservazione e ricerca sul grifone hanno impegnato i Carabinieri Forestali anche nelle operazioni di cattura presso il sito specializzato della Riserva Naturale Orientata 'Monte Velino', a Magliano dè Marsi. Qui tra settembre e dicembre sono stati catturati 55 esemplari, 10 dei quali sono stati muniti di una trasmittente GPS, grazie alla quale è possibile seguire i movimenti di questo magnifico avvoltoio, che compie lunghissimi spostamenti, come dimostra il fatto che tra gli esemplari catturati ce ne sono alcuni provenienti da altre popolazioni, in particolare Spagna, Francia, Croazia, Portogallo".
Tra questi alcuni si sono stabilmente insediati e si riproducono nell'Appennino centrale, altri successivamente ritornano alle loro aree di origine. Alcuni, invece, compiono regolari spostamenti tra il Massiccio del Pollino e i massicci montuosi Abruzzesi, in particolare del Velino-Sirente, del Gran Sasso, dell'area del Parco Nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise fino al Matese.