La baronessa Lucrezia De Domizio Durini ha donato all’Accademia di Belle Arti dell’Aquila un’installazione di Joseph Beuys.
L’Abaq sarà l’unica accademia in Italia ad avere una mostra permanente dell’artista tedesco. Un’installazione stabile di documenti e multipli corredati da un fondo di pubblicazioni su Beuys (1921-1986), uno tra i più emblematici e significativi personaggi dell’arte mondiale del secondo dopoguerra .
Negli ultimi 15 anni della sua vita, Beuys lavorò in Abruzzo, specificatamente a Bolognano (provincia di Pescara), alla famosa operazione Difesa della Natura e alla Living Sculpture, punti cardine del suo intero lavoro.
L’installazione permanente nasce dalla mostra Don’t Forget Joseph Beuys curata da Giorgio D’Orazio allestita la scorsa estate presso l’ eremo di Santo Spirito a Roccamorice, in occasione della seconda edizione di EremiArte.
Ora, grazie alla donazione della baronessa De Domizio Durini, la mostra sarà custodita dall’Accademia aquilana e sarà a disposizione di studenti, appassionati e cittadini.
In occasione dell’inaugurazione, Lucrezia De Domizio Durini ha ricevuto dall’istituto aquilano il diploma honoris causa in Arti Visive e ha tenuto una lectio magistralis sull’opera e sul pensiero di Beuys e sul percorso di ricerca e studio svolto accanto al maestro tedesco in Abruzzo e in molti paesi nel mondo dell’arte internazionale.
La mostra
Don’t forget Joseph Beuys Operazione: Difesa della Natura a cura del giornalista e critico scientifico d’arte Giorgio D’Orazio intende ripercorrere il rapporto che Beuys ebbe con il territorio abruzzese a 45 anni dal suo primo soggiorno in Abruzzo. Attraverso opere, documenti storici, video, l’esposizione intende legare la figura carismatica di Beuys, che ebbe per lunghi anni un rapporto con Bolognano, grazie al prezioso lavoro svolto con Lucrezia De Domizio e con Buby Durini.
Beuys è una figura perfetta per dimostrare quanto la terra abruzzese sia stata capace di ispirare e ospitare, anche in epoca recente, personaggi dotati di una così grande carica spirituale da incidere profondamente nella storia sociale e culturale italiana e internazionale.
“La scelta di donare questa collezione all’Accademia di Belle Arti dell’Aquila – dichiara la baronessa De Domizio Durini - è stata dettata da un dovere etico per gli studenti che sono il futuro della Società e nel contempo conferma ancora una volta: il comportamento è l’unica comunicazione di verità”.