Federsolidarietà Confcooperative Abruzzo, associazione di rappresentanza delle cooperative sociali, guarda con estremo favore il progetto Parco della Luna promosso dal Comitato 3e32 e condiviso da 20 organizzazioni no profit cittadine, e più in generale, condivide l’idea di destinare l’intera area del Parco di Collemaggio a cuore sociale e culturale della città.
L’idea di rivitalizzare l’area di Collemaggio con una serie di attività a carattere sociale, culturale, aggregativo e di economia sociale, apre la strada alla creazione di un welfare comunitario e non solo 'istituzionale'. "Come cooperative sociali, da sempre impegnate insieme agli enti locali nell’organizzazione del sistema di welfare, siamo tanto più consapevoli che ci troviamo di fronte ad una società dove aumentano le disuguaglianze e le emarginazioni, a cui il sistema di welfare pubblico non è più in grado di rispondere. Soltanto una parte delle persone che necessitano di forme di aiuto, accedono alle prestazioni dei servizi sociali ed educativi di carattere pubblico, le altre restano indietro. Per questo è necessario aprire e sostenere forme di welfare spontaneo, generativo, che partono da pratiche avviate dal basso, dal confronto diretto dei bisogni delle persone".
E’ necessario, ancora, mettere a disposizione spazi e luoghi pubblici perché possano essere avviate forme di economia locale, in grado di creare occupazione per le tante persone che non riescono a ricollocarsi sul mercato del lavoro o di creare servizi di natura collaborativa maggiormente accessibili per le fasce a rischio povertà. "E’ necessario creare luoghi dove condividere e rendere accessibili conoscenza, informazione, cultura, perché non si possono creare solo luoghi deputati alle attività commerciali o a cultura a pagamento. Gli enti locali devono accompagnare questo processo, mettendo a disposizione beni comuni, come il complesso di Collemaggio, che, se inseriti in progetti innovativi, possono produrre valore per la comunità che ne usufruisce. Tutto ciò può essere creato attraverso un intervento co-progettazione e co-produzione dei servizi, che parte dal basso, come è stato fatto dalle realtà che hanno sostenuto il progetto, la cui elaborazione parte ben prima del terremoto quando si parlò di realizzare nelle palazzine di Collemaggio anche strutture ricettive sul modello di imprenditorialità sociale della rete Le MAT, oggi diffusa in Italia e in Europa, che crea opportunità di lavoro per le persone che hanno maggiori difficoltà a trovare lavoro, tema su cui come cooperazione sociale siamo particolarmente sensibili".
Dunque, Confcooperative Federsolidarietà invita il Comune dell’Aquila a rivedere la propria posizione sul progetto presentato, a confrontarsi con le realtà del terzo settore e a sostenere e guidare un progetto di ricostruzione sociale della città che parta proprio da Collemaggio. "E’ un atto di giustizia verso le persone che vi sono state rinchiuse negli anni bui dei manicomi e verso la città dell’Aquila che è giusto abbia un luogo di aggregazione sociale e culturale permanente, a cui le persone e le organizzazioni siano chiamate a partecipare attivamente".