Etichettatura obbligatoria con l’indicazione dell’origine della materia prima per tutti i prodotti alimentari, un Ministero del Cibo quale unica regia ed un unico indirizzo per i prodotti agroalimentari italiani; processi di semplificazione burocratica per alleggerire gli adempimenti delle imprese, uno dei principali elementi di aggravio competitivo e generatore di malessere degli imprenditori nei confronti dell’azione pubblica; cancellazione del segreto sulle importazioni, che mina la trasparenza alimentando fenomeni speculativi che danneggiano il reddito degli agricoltori.
Sono cinque i punti a costo zero da realizzare entro i primi cento giorni di governo richiesti da Coldiretti Abruzzo all’interno del manifesto politico consegnato ieri ai candidati delle diverse coalizioni alla viglia delle elezioni politiche del 4 marzo. Il presidente di Coldiretti Abruzzo Domenico Pasetti e il direttore Giulio Federici, di fronte alla dirigenza territoriali e ai consigli direttivi, per un totale di oltre cento imprenditori agricoli, hanno proposto la piattaforma politica per la battaglia a tutela del made in Italy, del giusto reddito degli agricoltori e della salute dei consumatori.
Un documento di respiro nazionale, ma di importanza fondamentale per una regione con 66mila aziende agricole e una Plv totale di 1.330 milioni di euro. Nella fattoria sociale Rurabilandia di Atri, si sono susseguiti nel pomeriggio, Nazario Pagano, Emilia De Matteo, Consuelo Di Martino, Rita Ettore per il centrodestra, oltre a Dino Pepe, Manola di Pasquale, Luciano Monticelli e il governatore Luciano D’Alfonso per il centrosinistra che hanno tutti condiviso il manifesto politico di Coldiretti, sottoscritto nei giorni scorsi anche dai candidati Massimo Cialente, Stefania Pezzopane, Maurizio Di Nicola e Maruscia Miscia e Enrico Di Giuseppantonio. "Il manifesto politico di Coldiretti è un impegno, a costo zero, che chiediamo di portare avanti alla politica ed in particolare a coloro che, oggi candidati nei diversi schieramenti, auspicano a governare in Parlamento il nostro Paese – dice Domenico Pasetti, Presidente Coldiretti Abruzzo - Coldiretti vuole regole certe e trasparenza, a cominciare dall’etichettatura obbligatoria che è l’architrave di tutto perché la distintività, la tutela della salute e dell’ambiente è il valore aggiunto della nuova agricoltura".
“Oltre ai cinque punti per i primi cento giorni di governo – aggiunge Giulio Federici, Direttore Coldiretti Abruzzo - Tra le altre priorità, che comunque sono tra loro connesse e sempre rivolte al miglioramento di un settore fondamentale per il bene del Paese e della nostra regione, abbiamo anche chiesto l’impegno contro il Ceta, il trattato di libero scambio che nuoce e penalizza la nostra economia, e non solo”.
Nel corso dell’incontro si è parlato inoltre dell’agricoltura regionale e delle difficoltà legate al momento storico, dell'importanza che riveste l’agricoltura in Abruzzo, ma anche dei numerosi problemi che è necessario affrontare per rendere le aziende, soprattutto le più giovani, competitive e proiettate verso il futuro.