Domenica, 01 Aprile 2018 22:07

Pasquetta, idee last minute: Arrostiland, MasterGrill e camminata 'No Snam'. Zaino in spalla, il fascino di due borghi dimenticati

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Natale con i tuoi, Pasqua con chi vuoi. E in effetti già da qualche giorno la città si è in parte svuotata. Complice un assaggio di primavera, molti sono gli aquilani che sono partiti per queste brevi vacanze pasquali.

E chi è rimasto? Quest'anno in Abruzzo la Coldiretti ha registrato un boom di prenotazioni negli agriturismi, sia per il tradizionale pranzo pasquale che per quello di Pasquetta. Già da diversi giorni, in effetti, si fa fatica a trovare un ristorante che abbia ancora posti liberi, nell'entroterra come sulla costa.

Presso il borgo di Stiffe, dopo la visita delle splendide grotte, si potranno incontrare i Falconieri dell’Aquila che faranno scoprire ai visitatori i segreti del rapporto che si può instaurare tra il falconiere e i suoi animali. Per chi invece volesse approfittarne per dedicarsi al patrimonio archeologico e storico-artistico del territorio sono in programma aperture ordinarie e straordinarie di siti archeologici e musei abruzzesi.

Per chi preferisse una gita fuoriporta "tutto organizzato", invece, a Roccacasale, presso lo splendido Castello De Sanctis, alle pendici del Morrone, si terrà "#MasterGrill", una giornata all'insegna delle grigliate - si capisce - e dell'intrattenimento per grandi e piccini. Lodevole l'organizzazione di un servizio autobus per i partecipanti. A Montebello di Bertona nel pescarese fervono da giorni i preparativi per la Pasquetta Arrostiland, i cui raduni vedono sempre numerosissimi partecipanti.

Non mancheranno ovviamente per gli appassionati della montagna e del trekking escursioni in giornata sul Gran Sasso e sul Sirente ma anche nel Parco Nazionale d'Abruzzo e sulla Majella. Sold out come sempre le due corse in programma della Transiberiana d'Italia da Sulmona a Roccaraso.

Sulla costa chietina invece, il gruppo facebook 'Noi Costa dei Trabocchi' insieme all’associazione A.M.I.P. e al Comune di Fossacesia hanno organizzano "ArtigianGusto" un evento sul lungomare di Fossacesia dal 31 marzo al 2 aprile che prevede una fiera dell’artigianato, prodotti tipici e un'area food, il tutto accompagnato da musica folk abruzzese.

Per chi infine volesse trascorrere una Pasquetta alternativa, diremo quasi "impegnata", l'invito che merita attenzione è quello del collettivo studentesco che a Sulmona ha organizzato una giornata tra arte e musica live nei luoghi in cui dovrebbe passare il metanodotto e dove dovrebbe sorgere la centrale di compressione Snam. Il programma prevede alle 10 il raduno al parcheggio di San Francesco e a seguire un corteo verso la zona di Case Pente. Alle 11.30 ci sarà un’assemblea e poi il pranzo. Indubbiamente una Pasquetta diversa, che pone al centro l'attenzione per il proprio territorio. Il movimento NO Snam a Sulmona e nell'intera Valle Peligna sta portando avanti numerose iniziative di sensibilizzazione che culmineranno in una manifestazione regionale di protesta che si terrà a Sulmona il 21 aprile.

A chiudere questa carrellata di idee per gite fuoriporta e simili, due idee particolari. Due borghi abbandonati, accomunati da una storia, immersi nella natura del nostro Abruzzo interno e avvolti da un fascino tutto da scoprire, sempre con il pranzo al sacco nello zaino o con l'indirizzo di un buon agriturismo nelle vicinanze. Il primo è Morino Vecchio, a due passi dalla Riserva Naturale Zompo lo Schioppo, in Valle Roveto. Di origine medievale, il borgo viene abbandonato in seguito al terremoto del 1915: gli abitanti decidono infatti di ricostruire il paese nella parte bassa della valle. I ruderi degli edifici di Morino Vecchio, tra i quali svetta il campanile, sono ormai avvolti dalla vegetazione: vicoli, archi, vecchi arredi. Pietre che resistono al tempo e un panorama favoloso sul paese nuovo e sui monti circostanti. Un altro borgo dove il tempo si è fermato al 13 gennaio 1915 è Frattura Vecchia, nei pressi di Scanno. Proprio vicino l'abitato si distaccò la frana pleistocenica che causò lo sbarramento del fiume sottostante e la formazione del noto lago a forma di cuore. Qui abitavano circa 350 persone, e con il terremoto ne morirono quasi la metà, per lo più donne e bambini, perché gli uomini si trovavano in Puglia in transumanza. Il paese venne ricostruito qualche anno dopo ma non a valle, bensì su un altro sperone montuoso. Anche a Frattura Vecchia restano solo dei ruderi dell'originario nucleo, ma qui alcune case sono state ristrutturate per favorire uno sviluppo turistico che ancora stenta ad essere avviato.

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