Il WWF Abruzzo Montano è vicino al Comitato Aternoaria che sta lottando per tutelare la salute pubblica.
Così si esprime il direttivo in merito alla vicenda del cementificio di Cagnano Amiterno, in cui sarà possibile bruciare il famigerato CSS, ossia il combustibile solido secondario derivante dal trattamento dei rifiuti. Le autorizzazioni regionali ci sono, ma purtroppo ciò non basta a rasserenare gli animi dei cittadini che dovranno convivere con l'attività di tale stabilimento. Infatti l'impiego di CSS nei cementifici, in sostituzione di percentuali variabili di combustibili fossili, causa la produzione e l'emissione di metalli pesanti, tossici per l'ambiente e dannosi per la salute, in misura significativamente superiore rispetto a quella rilevabile in seguito all'utilizzo dello stesso combustibile in impianti progettati per questo scopo e negli stessi cementifici in cui si utilizzano soltanto i combustibili fossili.
I metalli pesanti (arsenico, mercurio, cadmio, nichel, piombo ed altri) sono sostanze che, una volta emesse nell'ambiente, sono in grado di determinare un aumento del rischio sanitario per i residenti, a causa della loro non biodegradabilità (persistenza nell'ambiente), della capacità di trasferirsi attraverso la catena alimentare e di accumularsi progressivamente nei tessuti biologici di vegetali e animali, uomo compreso.
Attività industriali di tal genere sono incompatibili con un territorio come quello della Valle dell'Aterno, impreziosito dal punto di vista ambientale e naturalistico anche dalla vicinanza del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga. Non convincono neppure le giustificazioni addotte da coloro i quali sono favorevoli all'attività del cementificio, legate essenzialmente alla necessità di conservare i posti di lavoro presenti nell'industria, e proprio a tal proposito il WWF Abruzzo Montano ritiene la vicenda del cementificio emblematica di quanto accade sempre più spesso su tutto il territorio nazionale: si autorizzano e difendono progetti dannosi alla società civile e all'ambiente, sull'unico presupposto delle ragioni economiche, senza peraltro comprendere che un'economia basata sulla difesa della salute pubblica e sulla valorizzazione del territorio è concretamente realizzabile.
La protezione delle aree montane, soprattutto in un periodo di crisi economica come quello che stiamo vivendo, è l'unica strada percorribile per creare posti di lavoro e proteggere i cittadini. È anacronistico pensare di sostenere l'economia dell'Abruzzo interno cercando di favorire l'attività industriale, quando le imprese vengono spinte sempre più al di fuori dei nostri confini dalla globalizzazione. "Essere amministratori di un territorio significa soprattutto riuscire a capire cosa accadrà nel futuro e fare la scelta migliore per la propria gente: non sembra che ciò sia accaduto nella vicenda del cementificio di Cagnano Amiterno", chiosa l'avv. Antonello Santilli, vicepresidente del WWF Abruzzo Montano.