“L’aria della libertà - L’Italia di Piero Calamandrei” è lo spettacolo di Nino Criscenti e Tomaso Montanari che valorizza la figura di Piero Calamandrei, uno dei padri della Costituzione, protagonista della ricostruzione della democrazia nell’Italia repubblicana.
L’appuntamento è all’Auditorium del Parco, domenica 8 aprile con inizio alle ore 18, nel cartellone della Società Aquilana dei Concerti “B. Barattelli”, con il narratore, scrittore e storico dell’arte Tomaso Montanari, un quartetto di musicisti, formato da Luca Cipriano clarinetto, Francesco Peverini violino, Valeriano Taddeo violoncello, Marco Scolastra pianoforte e uno schermo su cui si succedono le immagini di un album fotografico degli anni 30, che si conserva nella biblioteca civica di Montepulciano.
Sono le istantanee, finora inedite, scattate da Piero Calamandrei nelle gite che quasi ogni domenica, dal 1935 fino allo scoppio della guerra, ha fatto con un gruppo di amici in cui si ritrovano alcuni dei maggiori esponenti della cultura italiana del Novecento: Luigi Russo, Pietro Pancrazi, Nello Rosselli, Alessandro Levi, Guido Calogero, Attilio Momigliano, Benedetto Croce.
Tomaso Montanari sfoglia l’album di quelle fughe domenicali in centri storici come Urbino, Perugia, Siena, Viterbo, in piccoli centri e paesi fuori di mano nella campagna toscana, in Umbria, nelle Marche, in Romagna, alla ricerca di castelli, pievi, abbazie, ville monumentali, luoghi scelti, come scrive Calamandrei, “non per estetismi turistici ma col desiderio di ritrovare, in quelle testimonianze, una tradizione di civiltà, della quale ciascuno di noi, durante la settimana, aveva creduto, nei momenti di maggior scoramento, di avere smarrito il senso”.
Dieci momenti di musica dal vivo entrano sui punti più intensi del racconto. Sono brani di alcuni capolavori della musica da camera tra gli anni ‘20 e gli anni ‘40, da Stravinskij a Ravel, da Casella a Šostakovič. L’organico di pianoforte, violino, violoncello e clarinetto è stato scelto in funzione di due opere scritte per questa singolare formazione: una composizione di Paul Hindemith del 1938 e il Quatuor pour la fin du Temps scritto nel 1940 da Olivier Messiaen nel campo di concentramento tedesco in cui era internato.
Le parole, gli incontri, le emozioni di quelle passeggiate sono vivi, attuali: sono il programma sentimentale e politico di un’Italia possibile, quella del celebre articolo 9 per la “tutela del paesaggio e del patrimonio storico e artistico della Nazione”; quell’aria della libertà che può permetterci di un “futuro diverso, un futuro semplicemente, profondamente umano”. È l’invito che si sentirà alla fine dalla voce stessa di Calamandrei in un discorso che rivolse ai giovani nel 1955.
Una coproduzione: Fondazione Cantiere Internazionale d’Arte di Montepulciano, Accademia Filarmonica Romana, Amici della Musica di Foligno, in collaborazione con Istituto Luce Cinecittà, Biblioteca Archivio “Piero Calamandrei”.
Info: 0862 24262 - www.barattelli.it – Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo.