Sabato, 05 Novembre 2022 22:44

Voglia di pace da 150mila persone a Roma: le nostre interviste

di  Tommaso Cotellessa

Circa 150 mila persone in marcia per la pace hanno attraversato la capitale riunendosi a Piazza della Repubblica per poi raggiungere Piazza San Giovanni.

Una fiumana di gente raccolta sotto il valore della pace, per schierarsi contro ogni logica bellica, riconoscendo sì la logica dell'aggredito e dell'aggressore, ma con la certezza che un'alternativa alla guerra è possibile, che il dialogo e la trattativa sono i luoghi della civiltà e della costruzione.

Il Presidente della Cei Cardinale Matteo Zuppi in una lettera ai manifestanti ha scritto: "Siamo spaventati da un mondo sempre più violento e guerriero. Per questo non possiamo rimanere fermi. Alcuni diranno che manifestare è inutile, che ci sono problemi più grandi e spiegheranno che c’è sempre qualcosa di più decisivo da fare. Desidero dirti che invece è importante che tutti vedano quanto è grande la nostra voglia di pace." Infatti la fotografia della marcia di oggi, colorata, bellissima e plurale è la rappresentazione della possibilità, della necessità e del desiderio di un mondo nuovo, diverso.

Un mondo in cui costruire la pace non solo sia possibile ma sia la cosa più giusta e impellente da fare. Una piazza che pur con opinioni diverse e differenti impostazioni chiede un capovolgimento di valori. 

Una piazza che ha raccolto la CGIL, la CISL, le ACLI, l'ARCI, l'ANPI, la comunità di Sant'Egidio, molte altre associazioni cattoliche e tantissime orgazizzazioni politiche e movimenti.

Dall'Aquila sono partite circa 200 persone.  Quattro i pullman dalla provincia dell'Aquila, di cui due provenienti dal capoluogo, uno da Avezzano e l'altro da Sulmona. Tra i presenti oltre ai militanti delle principali organizzazioni promotrici della manifestazione anche i volontari della Comunità XXIV Luglio dell'Aquila. Da Pescara, ma anche da Vasto e Lanciano hanno partecipato anche gli esponenti del Movimento 5 Stelle per sostenere il corteo.

La nostra redazione è stata presente sul posto per reccogliere le voci di diversi esponenti che hanno artecipato all'iniziativa. Ve ne proponiamo alcune:

Abbiamo intervistato Rosy Bindi, già presidente del PD, ministra della sanità e ministra della famiglia. La Bindi ha ribadito che la pace è il sommo dei beni e che come tale lo si può raggiungere solo costruendo anche la giustizia e la libertà per tutti e per tutti i popoli, soprattutto per quelli che in questo momento stanno soffrendo. "È importante oggi essere in piazza e scendere per la pace perché la pace non ci verrà regalata se non la costruiamo e se non chiediamo di fermare le armi di iniziare un negoziato e soprattutto se non educhiamo le nostre coscienze, che vogliamo sempre più disarmate, a costruire ogni giorno la pace"

Poi vi proponiamo uno stralcio del dialogo che abbiamo avuto con il sacerdote Don Luigi Ciotti, ispiratore e fondatore dapprima del Gruppo Abele e poi dell'associazione "Libera". Ciotti ha paventato il pericolo che in situazioni come quella che stiamo vivendo, nella quale girano moltissime armi e si impone una logica di vioenza, si possano inserire le mafie. Inoltre ha invocato la necessità di difendere la sacralità delle istituzioni e degli organizzazioni internazionali affinchè queste si facciano promotrici di trattative di pace.  Don Luigi ha anche sottolineato che la pace deve essere una patologia da cui non guarire mai, perchè la prima vittima della guerra è la vertità e gli unici vincitori dinanzi ad essa sono solo il profitto e le industrie delle armi.

 

Fra i nostri incontri c'è stato anche quello con il saggista e rettore dell'Università per stranieri di Siena, Tomaso Montanari, il quale ha evidenziato che la pace è la dimensione fondamentale della civiltà e della vita stessa, ed ha dichiarato "Siamo sull'orlo di un possibile conflitto nucleare e i governi occidentali dovrebbero operare per una de escalation invece buttano benzina sul fuoco. La guerra è stata un'aggressione di Putin ma a noi spetta fermarla."

 

Presente all'interno del corteo anche Padre Alex Zanotelli, missionario Comboniano e attivista per la pace, il quale oltre a sostenere che l'unico leader politico del nostro tempo sia Papa Francesco ha evidenziato come nell'attuale periodo storico non si possa più parlare di una guerra giusta.

Abbiamo intervistato anche Alessandro Di Battista, ex autorevole esponente del Movimento 5 stelle, in seguito fuoriuscito. Di Battista ha sottolinenato l'importanza di essere in piazza per far valere un'opinione non ammesa nel dibattito pubblico, inoltre ha invitato a raggionare sulla genealogia delle guerre e sulla totalità delle vittime del conflitto

 

In conclusione vi proponiamo la nostra intervista a Gianni Cuperlo, esponente del PD e membro della Camera dei deputati.

 

Ultima modifica il Domenica, 06 Novembre 2022 18:16

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