Iniziamo dalla fine, si muore, e lo fa Milos Forman, titoli di qualsiasi genere sul cuculo che vola, insegnerà agli angeli la follia e a fare cinema. ‘Le Monde’, con Thomas Sotinel, dedica a Forman un articolo nel cui titolo appare solo il suo nome, seguito dalla parola ‘Cinéaste’, efficacia del minimalismo.
Se ne va anche Vittorio Taviani, resta il fratello Paolo, restano i loro film. Muore una pop-comica, Isabella Biagini, con i suoi difficili ultimi anni senza lavoro e senza speranza. Muore il sergente di Full Metal Jacket Ronald Lee Ermey, marines anche nella vita.
Claudia Cardinale compie 80 anni e rilascia interviste che sono un distillato di solidità emotiva, del resto è la donna che ha resistito alla corte di Mastroianni, è sessista dirlo così, non lo è? Boh. Allora segnaliamo che i premi Pulitzer 2018 sono anche per il cinema e per le sue abiezioni sbattute in prima pagina dal New York Times e dal New Yorker sugli abusi sessuali del produttore Harvey Weinstein. In Italia sembrerebbe da archiviare la posizione del regista Fausto Brizzi perché le denunce sono arrivate in ritardo sui sei mesi previsti dalla legge.
Isabella Rossellini a sostegno del movimento #Meetoo rivela di essere stata abusata da adolescente, ma niente nomi per evitare di rovinare la vita oggi a un uomo. Xavier Bardem sarà un nuovo Pablo Escobar in un film, tutti sono molto attenti a dire che estetizzare il male è brutto, ma quanto ci piacciono questi eroi maledetti. Novecento di Bertolucci torna in sala restaurato, si vedrà in qualche città fortunata e lo stesso è accaduto il 18 aprile con Akira il film di animazione di Katsuhiro Otomo del 1988 ambientato nel futuro del 2019.
Tra le interviste Allen e Lelouche ne rilasciano una doppia a Sthéphane Joby e Barbara Théate per ‘Repubblica Robinson’ e scopriamo che il regista francese sogna di filmare un dialogo tra Woody e Dio a New York davanti a un panino al pastrami. Prolifici grandi vecchi alla ricerca dell’immortalità.
In sala c’è poi Kim Ki-duk che racconta le due Coree, mentre muore Choi Eun-hee l’attrice novantunenne icona del cinema sud coreano prima e poi nord coreano, dopo il rapimento da parte del dittatore cinefilo Kim-Jong-il. In Emilia Romagna sono usciti i bandi per il sostegno alla produzione cinematografica, il fondo per l’audiovisivo ha stanziato oltre due milioni di euro per chi girerà nella regione. E Spielberg è invece il regista che ha incassato di più nel corso della carriera, siamo oltre i dieci miliardi di dollari. Paul Verhoeven fa sapere che girerà un nuovo film tra Umbria e Toscana, una specie di Basic Instinct in salsa cattolica: la storia vera di una suora eretica del Seicento, dedita ai piaceri della carne con una consorella. Magari sarà una grande metafora di qualcosa.
Sky e la Siae sono in guerra per il mancato rispetto del diritto d'autore da parte della piattaforma televisiva, lo denunciano anche Bernardo Bertolucci, Ennio Morricone, Nicola Piovani e Gabriele Salvatores. A Cannes niente selfie e niente film prodotti da Netflix, che però annuncia che nel primo trimestre del 2018 ha acquisito più di sette milioni di nuovi spettatori. Sappiamo che il festival francese darà ampio spazio all’Italia con i film di Matteo Garrone e Alice Rorhwacher in concorso, Valeria Golino per la sezione Un Certain Regard e Bellocchio, Savona e Zanasi nella Quinzaine des Realisateurs e il programma della settimana della critica.
L’Amore secondo Isabelle di Claire Denis con Juliette Binoche, la commedia Il tuttofare con Sergio Castellitto, il biopic di Aaron Sorkin con Jessica Chastain Molly’s Game, il dramma di Ozon Doppio amore, il ritorno di Terence Hill in Il mio nome è Thomas, il road movie a Nazareth Wajib - Invito al Matrimonio, il gotico Ghost Stories con Martin Freeman, Parlami di Lucy di Giuseppe Petitto con Antonia Liskova, Untitled - Viaggio senza fine diario di viaggio del documentarista Michael Glawogger morto di malaria in Liberia, sono le uscite al cinema.