Domenica, 24 Giugno 2018 20:38

Perdonanza, la città si divide sulla Dama della Bolla. E sulla candidatura Unesco...

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Come non ci fossero questioni ben più importanti da discutere, in questi giorni, a L'Aquila, si discute della proposta di piantumazione di alberi in Piazza Duomo - e poco male se la ricostruzione del Duomo non sia stata ancora avviata - e delle nuove linee guida per la Perdonanza messe a punto dal comitato scientifico composto dai professori Francesco Zimei (musicologo) e Walter Cavalieri (storico) e dall'esperto di comunicazione Massimo Alesii.

Le linee, già approvate dal sindaco Pierluigi Biondi e pubblicate dal Comune dell'Aquila sul proprio sito, sono il frutto di un lavoro di studio e ricerca durato vari mesi e serviranno da punto di sostegno teorico ad un ripensamento del giubileo celestiniano, che spetterà alla giunta e al comitato organizzatore attuare. Le proposte avanzate sono diverse ma, in generale, vanno nella direzione di riportare al centro della Perdonanza il suo autentico significato spirituale (quello dell'indulgenza), sfrondandola da tutti i "circenses" che sono stati aggiunti negli anni e che non hanno fatto altro che snaturarla.

Ecco, allora, che tra gli obiettivi per il 2018 viene messo, nero su bianco, che andranno eliminati dal corteo gli aspetti più dissonanti; il primo cittadino ha inteso chiarire che non verranno aboliti o cancellati figuranti in costume, bensì verrà avviata la ridefinizione della modalità di scelta della persona che, in abiti civili, avrà, anno per anno, l'onore di recare l'astuccio della Bolla durante la Festa della Perdonanza. In sostanza, "si intende inserire nel programma del prossimo corteo la scelta di una meritoria dipendente comunale o della pubblica amministrazione che porti, a nome della municipalità, l'astuccio contenente la Bolla del Perdono, come atto di pubblica gratitudine a quelle persone che con il loro silenzioso agire e l'alto impegno sul lavoro hanno meritato il riconoscimento della città in particolare verso la ricorrenza del decennale dal sisma 2009".

Così, sparirebbe, dunque, la figura in costume della Dama della Bolla, come l'abbiamo conosciuta fino ad oggi. Una presa di posizione che sta facendo molto discutere. 

Il consigliere comunale di maggioranza Vito Colonna (Forza Italia), in una nota, ha voluto chiarire come sia possibile "rimanere fedeli alla tradizione pur rinnovando le modalità con cui essa si trasmette alle generazioni future", invitando, così, a preservare la Dama della Bolla in costume. "E’ vero - riconosce Colonna - la Dama non è mai vissuta realmente, è stata introdotta solo da pochi decenni, ciò nonostante è divenuta simbolo della città, una figura sospesa tra storia e fantasia certamente, ma in grado di coniugare perfettamente il valore della tradizione con quello del rinnovato ruolo della donna nella società, una alterazione dell’ortodossia storica del tutto accettabile e non pacchiana. Abolire tale figura, se da una parte renderebbe il corteo storico filologicamente più corretto, dall’altra spaccherebbe di fatto le anime che hanno mantenuta fin qui viva la fiamma della tradizione".

Colonna ha sottolineato come la figura della Dama faccia parte del protocollo del corteo storico, "un elemento da non sottovalutare se si considera che è inserito nell’iter per il riconoscimento, da parte dell’Unesco, della Perdonanza Celestiniana quale bene culturale immateriale patrimonio dell'umanità. Sconfessare quel protocollo significherebbe abbandonare ogni futura speranza di riconoscimento, con tutte le conseguenze negative per il territorio e la città".

E qui sta un aspetto spinoso della vicenda.

A portarlo alla 'luce' è stata Fabiana Costanzi, responsabile cultura del Partito Democratico.

Costanzi ha svelato come soltanto cinque mesi fa, il 15 gennaio 2018, con una delibera di Giunta l’Amministrazione abbia richiesto l’accesso - ex decreto ministeriale del 25 settembre 2017 - al Fondo nazionale per la rievocazione storica tramite l’approvazione della scheda progettuale relativa alla 724esima edizione della Perdonanza celestiniana. Ebbene, "nella suddetta scheda progettuale si fa esplicito riferimento a 'dame e cavalieri in costume d’epoca, circa 2000 figuranti, in rappresentanza del gruppo storico del Comune dell’Aquila' ma soprattutto vi è il diretto riferimento alle 'figure principali del Corteo, la Dama della Bolla, che sfila con la pergamena, e il Giovin Signore, che reca in mano un ramo di ulivo con cui il Cardinale designato dalla Santa Sede batte per tre volte sulla Porta Santa della Basilica, ordinandone l’apertura ufficiale'. Non sono chiari, a questo punto, quali siano in realtà gli obiettivi di questa Amministrazione sulla rievocazione storica del Corteo della Bolla - l'affondo di Fabiana Costanzi - visto che il nuovo decalogo, redatto addirittura dal Sindaco in persona, inserisce, tra le incrostazioni pseudo storiche da eliminare, proprio la figura della Dama della Bolla, affidando la pergamena ad una dipendente comunale, tra le più meritevoli, che sfilerà, però, in abiti civili".

Se per la richiesta di fondi per la Perdonanza 2018, fatta al Ministero dei Beni Culturali e del Turismo, è stata allegata una relazione che comprende detta figura come quella di maggiore rilievo nel corteo della Bolla, "sorge il ragionevole dubbio che anche la relazione fornita all’Unesco per la candidatura della Perdonanza a Bene Immateriale dell’Umanità comprenda, se non addirittura punti, sulla figura della Dama della Bolla quale personaggio centrale del Corteo. Questa Amministrazione, dunque, ha mentito al Ministero e, forse, addirittura, al Comitato Unesco?", si chiede provocatoriamente la responsabile cultura del Pd.

Una cosa è certa: "L’Aquila non è stata selezionata dal Ministero tra le città meritevoli di contributo per la rievocazione storica del 2018 per motivi che l’Amministrazione dovrebbe spiegare alla Città, come dovrebbe diffondere il contenuto della relazione inviata all’Unesco sulla figura della Dama della Bolla, che se in aperta contraddizione con le ultime scelte del Comitato Perdonanza, potrebbe costare alla città addirittura l’esclusione".

In questo senso, Vito Colonna si è detto convinto che il sindaco Biondi "saprà dare prova di grande saggezza: nessuno dovrà stupirsi se alla preziosa opera svolta dal Comitato Scientifico per la Perdonanza possa essere affiancata l’esperienza di chi la Perdonanza la vive e la interpreta da anni". 

Staremo a vedere. 

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