Giovedì, 23 Agosto 2018 11:37

Istat, la mappa delle cause di morte per provincia: la situazione a L'Aquila

di 

Gli incidenti stradali per la fascia più giovane della popolazione. Il cancro per gli adulti. E infine la demenza senile tra gli over 65. Senza dimenticare la mortalità infantile.

Tra gli indicatori del benessere equo e sostenibile dei territori, recentemente rilasciato, Istat ha inserito anche alcune tavole dedicate alle cause di morte, fornendno alcuni numeri interessanti su scala provinciale. Ebbene, Infodata ha deciso di utilizzarli per realizzare delle vere e proprie mappe della mortalità in Italia, pubblicate per Il Sole 24 Ore.

Cosa indicano i numeri per la provincia dell'Aquila?

Partendo dalla mortalità infantile, la nostra provincia è poco sopra la media nazionale, la 'peggiore' tra le province abruzzesi: nel 2014 - sono gli ultimi dati disponibili - si sono registrati tre decessi ogni mille nati vivi; la media nazionale si attesta a 2.8, col tasso che è fortunatamente sceso sensibilmente rispetto al 2004, allorquando era fermo a 3.8. Stando alle altre province abruzzesi: Teramo è a 1.6, Chieti a 1.7 e Pescara a 2.6. Le situazioni peggiori a Benevento e Cosenza, dove nel 2014 si è arrivati a 5,8 decessi ogni mille nati vivi.

Passiamo, dunque, alla mortalità per incidenti stradali: su una media nazionale che si attesta a 0.7 morti tra i 15 e i 34 anni ogni 10mila abitanti, la provincia dell'Aquila è a 0.4, con Pescara a 0.3, Chieti a 0.8 e Teramo a 0.6. E' difficile identificare una zona d’Italia in cui l’incidenza sia decisamente maggiore rispetto al resto del Paese; si segnala la provincia di Vercelli che con 2.6 decessi ogni diecimila abitanti è decisamente quella con il più alto tasso di morti per incidenti stradali. In questo caso, i dati fanno riferimento al 2016.

Si torna invece indietro al 2014 se ci si concentra sui tumori.

E qui, non si registrano affatto buone notizie per la provincia dell'Aquila che ha un tasso di 10.3 morti tra i 20 e i 64 anni ogni 10mila abitanti, sopra la media nazionale che si attesta a 9, e delle altre province abruzzesi: Teramo, Pescara e Chieti hanno fatto registrare un tasso di 8.5. 

La provincia dell'Aquila ha livelli di poco inferiori alla così detta 'Terra dei Fuochi', l'area a cavallo tra le province di Napoli e Caserta laddove si registra il più alto tasso di patologie oncologiche a livello nazionale: ben 11.4 ogni 10mila abitanti tra i 20 ed i 64 anni nel napoletano, 11 nel casertano. Dati preoccupanti che si riscontrano anche in Sardegna, in quella che un tempo era la provincia di Carbonia-Iglesias, ora confluita nel sud Sardegna. 

Una questione che meriterebbe una riflessione approfondita. 

Per ciò che attiene, invece, alla mortalità per demenza e altre malattie del sistema nervoso, la provincia dell'Aquila è al di sotto della media nazionale con 23.80 morti tra gli over 65 ogni 10mila abitanti; nel Paese se ne sono registrati 27.9. Le altre province abruzzesi sono sopra la media nazionale: Teramo ha un tasso pari a 30, Pescara è addirittura a 34.5, con Chieti che si attesta, invece, a 28.8. Dalla elaborazione di Infodata, si può notare come nel Nord si concentrino i territori con un’incidenza di decessi legati a queste patologie superiori a quella nazionale. Mentre nel centro e soprattutto nel Sud Italia, con l’eccezione della Sardegna, il tasso è inferiore che nel resto del Paese. Certo, non mancano i casi in controtendenza. Con appena 18,4 decessi ogni 10mila residenti, è Pordenone la provincia italiana con l’incidenza minore. La buona notizia? Dopo aver toccato il picco nel 2012, i decessi legati a queste patologie hanno iniziato a scendere.

Ultima modifica il Giovedì, 23 Agosto 2018 13:26

Articoli correlati (da tag)

Chiudi