La Fondazione Cassa di Risparmio della provincia dell'Aquila torna nella sua sede istituzionale a Palazzo dei Combattenti.
"Il ritorno in centro storico - le parole del presidente Marco Fanfani - sottolinea il percorso compiuto dalla Fondazione e il ruolo che la stessa ha assunto in questi anni nel processo di ricostruzione del tessuto sociale, economico e culturale della città, ma non solo. La sede, riportata in uno degli ambiti più importanti dell'assetto urbano cittadino - ha aggiunto Fanfani - mostra il legame con la comunità, che da sempre trova nella Fondazione un interlocutore attivo, ora in un contesto ancora più vicino e rappresentativo del suo operato nella promozione dello sviluppo del territorio".
Nel pomeriggio, una cerimonia di inaugurazione ha salutato ufficialmente il rientro nello storico palazzo: "Non abbiamo voluto organizzare la solita cerimonia col taglio del nastro: piuttosto, discutere del ruolo delle Fondazioni di origine bancaria e del loro rapporto con le Istituzioni e il sistema del credito".
All'appuntamento hanno presenziato l'ex ministro Francesco Profumo, presidente della Compagnia di San Paolo e vice presidente di Acri (Associazione di Fondazioni e Casse di Risparmio spa), il direttore generale dell'Abi (Associazione Bancaria Italiana) Giovanni Sabatini, il direttore generale di Acri Giorgio Righetti e Gianni Letta, presidente dell'Associazione Civita; ha partecipato Fabrizio Politi, presidente dell'Assemblea dei soci della Fondazione.
La ritrovata sede di Palazzo dei Combattenti ospiterà anche gli uffici di FondAq, la società strumentale della Fondazione, presieduta da Domenico Taglieri: "La localizzazione degli uffici in centro - ha sottolineato Taglieri - contribuirà ad accrescere, ulteriormente, le attività già avviate dalla società strumentale nel settore dello sviluppo di impresa e autoimprenditorialità come l'avvenuta realizzazione all'Aquila di una struttura di co-working per giovani professionisti e l'imminente apertura di uno sportello informativo per le imprese in collaborazione con il Tecnopolo d'Abruzzo".
Soddisfazione nelle parole del segretario generale della Fondazione, David Iagnemma: "Il ritorno in centro è simbolo non solo del processo di ricostruzione post-sisma al quale la Fondazione partecipa in maniera attiva - ha concluso - ma anche dello stretto legame che l'istituzione intende mantenere e rafforzare con la città".
Il Palazzo dei Combattenti
Il palazzo ex Casa del Combattente, danneggiato dal sisma del 2009, ha subito un intervento durato circa due anni che ne ha mantenuto, il più possibile, inalterata l'immagine storica originaria e gli elementi architettonici caratterizzanti dell'edificio, provvedendo al contempo ad un adeguamento strutturale, impiantistico e funzionale.
Meglio conosciuto come Palazzo dei Combattenti, l'edificio fu progettato da Achille Pintonello nel 1933 e si inserisce nell'ambito del progetto della 'Grande Aquila'.
Scheda tecnica
Nella fase iniziale di demolizione, è stata riscoperta la struttura di elevazione costituita dal particolare attacco trave-pilastro, più evidente al piano terra. Il sistema di Hennebique riportato alla luce, ha indirizzato la scelta del recupero nel progetto di architettura, rimuovendo tutte le sovrastrutture e gli elementi di controsoffittatura non necessari.
L'architettura proposta è volutamente distante da corredi decorativi aggiunti, lontani dalla forza e dalla purezza che di per sè emana l'edificio nella sua limpida struttura caratterizzata non solo dal particolare sistema di elevazione riscoperto, ma anche dalle ampie bucature, dagli intervalli pieni e vuoti magistralmente bilanciati nei prospetti, dalle importanti superfici vetrate, dagli spazi diafani del piano terra volutamente lasciati in costante permeabilità visiva.
Altro elemento che ha giocato un ruolo determinante nel progetto è la luce: quella naturale che penetra dalle ampie superfici vetrate e quella artificiale di progetto. Proprio la luce evidenzia ed esalta i diversi livelli del soffitto e del controsoffitto. Nel piano terra, l'illuminazione artificiale scelta ha lo scopo di evidenziare l'accostamento di sistemi strutturali originari (travi e pilastri) con necessari componenti impiantistici, scopo a cui risponde anche la differenza minima di tinteggiatura.
La volontà di non scegliere un colore ha contribuito ad una visione limpida dell'edificio.
Nella stessa direzione opera la scelta dei marmi con le semplici e rigorose geometrie che li caratterizzano, marcando un disegno in pianta della spazialità e definendo l'ambiente, conferendo in tal modo una leggibilità anche funzionale alle varie destinazioni d'uso.
La vista dalla magnifica terrazza