Nella fredda città appenninica alcuni pionieri, ormai più di vent'anni fa, importarono lo skate e i suoi costumi. Non è stato un tentativo effimero, tipico dell'esterofilismo di provincia, perché lo skate all'Aquila ha fatto presa ed ancora oggi sono tanti i ragazzi che lo praticano, forse più di prima.
Nel capoluogo abruzzese ci sono attualmente ben tre skate-shop e, finalmente, uno skate park sta per essere costruito. Una sorta di riconoscimento per le piccole tribù urbane cresciute con la tavola sotto i piedi ma sempre frustrate dalla quasi totale assenza di spazi appositi dove poter praticare la loro passione, sopratutto l'inverno.
Lo skate in più non è un semplice sport, è uno stile di vita che si associa ben volentieri ad una sottocultura street sia essa legata più al punk o all'hip hop, o a una commistione crossover tra le due.
Uno sport e uno stile di vita urbano che sono resistiti anche al dramma del sisma, oltrepassandolo (o ollandolo potremmo dire in gergo sketers dove un Ollie è un tipo di salto che si fa con la tavola).
Ce lo raccontano in maniera vivida e semplice le immagini del video pubblicato sopra e il suo autore, Luca Tirone - detto Bubba - di 22 anni, appartenente a quella che ormai può essere considerata la seconda generazione di skaters aquilani.
"Alcune immagini sono girate prima del sisma, altre dopo - racconta Luca a NewsTown - in seguito al 6 aprile infatti credo che nessuno abbia più usato una tavola in città fino alla primavera del 2011. Fu allora che insieme a 'Blatta' e 'Lelè' (altri due tra i migliori skaters locali ndr) decidemmo di riprendere le tavole e autocostruirci delle strutture al Parco del Sole finanziandoci da soli. Così demmo vita, anche grazie alla collaborazione della vicina struttura autogestita di CaseMatte e di altri skaters, al primo go-skate day, un evento del tutto auto-organizzato ed informale con musica, strutture e tanto skate. Da quel giorno il numero di skaters è aumentato sempre di più".
Nel video girato e montato da Luca si possono riconoscere alcune spazi urbani del capoluogo di regione skatati egregiamente da lui e i suoi amici: il piazzale sopra il cinema Movieplex, quello vicino la concessionaria Fiat nei pressi del centro commerciale Meridiana, la Villa Comunale, la mini rampa di CaseMatte, Piazza Duomo, lo stadio e altri ancora, comprese le accattivanti superfici di alcune aree dismesse e opere incompiute scoperte da chi ci va a caccia di luoghi dove far scorrere veloce le proprie ruote.
Una mappa dell'Aquila insomma, forse sconosciuta ai più, vista dalla prospettiva di ragazzi che corrono veloce sfruttando l'architettura moderna della città.
"Faccio skate da quando avevo 14 anni - racconta sempre Luca - e insieme agli altri siamo stati una vita ad aspettare che il Comune ci concedesse uno spazio apposito dove poter skatare mentre ci cacciavano via di volta in volta da alcune aree. Ora finalmente abbiamo il cuore in gola perché grazie al progetto dei Red Blue Eagles e la piazza ultras d'Italia, a breve dovrebbe iniziare la costruzione dello skate park, lo Skate Plaza. Non vedo l'ora che l'ingegnere ci chiami per andare a provare le strutture. Negli anni con i miei amici siamo stati spesso negli skate park di Roma, Pescara, Roseto. Quello che fa la differenza quando hai una struttura del genere e che puoi stare insieme in una bella situazione e affiatarti con gli altri condividendo i trick e tutto il resto. Questo all'Aquila ci è sempre un po' mancato avendo solo delle piccole strutture per lo più autocostruite".
Non resta che aspettare allora che lo skate park di Piazza d'armi venga costruito e i ragazzi possano dedicarsi a quella che è prima di tutto una sana passione sportiva ed un modo di stare insieme.
Chissà poi se, come ciliegina sulla torta, tramite la ricostruzione in corso si concretizzi una città dall'architettura più moderna, con più superfici che si prestano ad essere skatate.
Una ricostruzione (anche) a portata di skate.