Lunedì, 15 Ottobre 2018 17:42

FdP, la stoccata di Biondi: "Attendo di conoscere quali vantaggi porti al territorio"

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"Le istituzioni locali ci sono state vicine con attenzione, anche se forse avevamo delle aspettative maggiori sull’accoglienza che il Comune dell’Aquila è riuscito a garantire al di là dei servizi, dal punto di vista del contributo intellettuale ed economico. Stiamo valutando se questa città nel suo insieme sia interessata ancora a continuare questa esperienza o se dobbiamo trasferirci da qualche altra parte. Noi speriamo di poter rimanere".

Così il segretario nazionale di ActionAid, Marco De Ponte, a chiusura della terza edizione del Festival della Partecipazione che ha animato la città dall'11 al 14 di ottobre con oltre 50 eventi e più di 300 ospiti relatori, di rilevanza nazionale e internazionale. 

Parole che non sono piaciute affatto al sindaco dell'Aquila Pierluigi Biondi che poco fa, in una nota, si è detto "dispiaciuto e sorpreso".

In realtà, un confronto tra Comune e organizzatori del Festival era in un qualche modo atteso, considerato che il primo cittadino non ha presenziato ad alcun evento, lasciando i saluti istituzionali, ad apertura e chiusura della quattro giorni, all'assessore Francesco Cristiano Bignotti; un segnale che è sembrato piuttosto chiaro di rapporti, evidentemente, un poco tesi, se è vero che, al Festival, sono arrivati, tra gli altri, il Ministro per i rapporti col Parlamento Riccardo Fraccaro, la vice presidente del Senato Anna Rossomando, il vice ministro dell'Istruzione Lorenzo Fioramonti e il sottosegretario agli Interni Luigi Gaetti, oltre ai referenti nazionali delle organizzazioni promotrici dell'evento, all'ex ministro Fabrizio Barca e a Giovanni Moro del Comitato scientifico, che avrebbero forse meritato una diversa accoglienza in città. 

Sta di fatto che Biondi - in riferimento al contributo economico richiamato da De Ponte - ha inteso ricordare "che nelle sue prime due edizioni il Festival ha incassato, grazie al Comune dell'Aquila, quasi 350mila euro; solo lo scorso anno, per l'edizione 2017, sul bando Restart il Festival ha ottenuto 129mila euro e un contributo ordinario di 50mila euro. A titolo di esempio, faccio presente che la Perdonanza celestiniana, evento di punta con cadenza annuale della città dell'Aquila, ha ricevuto un finanziamento di poco superiore".

E proprio qui sta il punto: rispetto alle prime due edizioni, il Festival della Partecipazione è stato escluso dagli eventi finanziati direttamente dal Comune dell'Aquila con la prima tranche del filone B dei fondi Restart, su cui sono stati allocati 600mila euro - per il 2018, la Perdonanza Celestiniana (160mila euro), I Cantieri dell'Immaginario (240mila euro), il Jazz italiano per L'Aquila (80mila euro), La Notte dei Ricercatori (60mila euro), il Festival della Montagna (60mila euro) - ottenendo un contributo ordinario di 30mila euro, "secondo una rimodulazione complessiva necessaria al contenimento dei costi che ha interessato tutte le iniziative del cartellone estivo" che per il Festival ha significato, però, una decontribuzione - al momento - di 149mila euro rispetto al 2017.

Ai 30mila euro, però - ha sottolineato Biondi - va aggiunto che, "anche per l'edizione appena conclusa, il Festival ha avuto il sostegno della macchina comunale per l'occupazione di suolo pubblico, l'utilizzo di sale conferenze comunali con relativo personale, grandi affissioni, corrente elettrica, coinvolgimento della polizia municipale, impegno degli operai: tutte energie, economiche e di personale, che il Comune ha messo a disposizione per facilitare la riuscita degli eventi in programma".

Per accedere ai fondi Cipe 2018 - si tratta degli altri 200mila euro ancora disponibili come seconda tranche del filone B dei fondi Restart - "presto uscirà un bando a cui il Festival legittimamente, al pari di altri concorrenti, potrà partecipare", ha chiarito il primo cittadino. Che ha aggiunto: "Non capisco i toni di De Ponte. Men che meno alla luce dell'impegno decisamente più 'leggero' della Regione Abruzzo, nonostante le promesse dell'ex presidente D'Alfonso. Sicché il problema è il Comune e non la Regione che ha fatto un passo indietro?".

Per ciò che attiene il contributo intellettivo, invece, il sindaco dell'Aquila ha tenuto a sottolineare "che, a fronte dell'impegno economico e organizzativo, il programma ci è stato inviato in bozza, non in maniera definitiva, ma già costruito, non concordato e, certamente, non aperto a cambiamenti che pure avremmo potuto proporre in virtù del ruolo di collaboratori all'iniziativa nel suo complesso".

Dunque, l'affondo: "Al netto della qualità degli eventi e dei dibattiti inseriti in programma, di cui non discuto, attendo ancora di conoscere, in termini di dati e cifre reali, quali siano i vantaggi che il Festival della Partecipazione reca al territorio". Una vera e propria stoccata che pare, francamente, una risposta, sebbene indiretta, alla riflessione di De Ponte che si era chiesto se la città, "nel suo insieme", fosse ancora "interessata a continuare questa esperienza".

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