Martedì, 16 Ottobre 2018 10:59

A Pescara arriva la mostra "Andrea Pazienza, trent'anni senza!"

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Nell’anno che segna il trentennale della immatura scomparsa di Andrea Pazienza, avvenuta a Montepulciano il 16 giugno del 1988, la Fondazione Pescarabruzzo, in collaborazione con COMICON e ARF! Festival, presenta la mostra “Andrea Pazienza, trent’anni senza!” Un'ampia esposizione di opere originali, che celebra il più eclettico e geniale narratore e fumettista italiano, raccogliendo in un unico contest le eredità artistiche della sua produzione ventennale, grazie al prezioso apporto dei familiari.                

Disegnatore incredibile, inventore di storie fantastiche e crude, unico autore in grado di trasformare in fumetto le avventure di un presidente della Repubblica, Pazienza è stato voce e matita del Movimento del '77 e della disperazione dei favolosi anni '80. Se ne andò lasciando orfana un'intera generazione di lettori che attraverso i volti di Pentothal, Zanardi, Pompeo e tanti altri vedevano in qualche modo riflesse allo specchio le proprie vite.     
    
A maggio, nella prima tappa al Mattatoio di Testaccio a Roma, la rassegna a carattere antologico ha ottenuto un notevole successo di pubblico, registrando oltre 10.000 presenze. A Pescara, ove Andrea maturò un percorso decisivo per la sua formazione artistica, nel secondo appuntamento nazionale, la mostra “Andrea Pazienza, trent’anni senza!” sarà visitabile gratuitamente dal 19 ottobre al 16 dicembre 2018 negli spazi della Maison des Arts della Fondazione Pescarabruzzo.     

Nella ricca selezione individuata dai curatori è presente una nutrita gamma di tavole tratte dai più noti fumetti. Si va da Le straordinarie avventure di Penthotal dei primissimi anni ’80, con la dimensione onirica e allucinatoria del flusso di coscienza, al personaggio più celebre di Zanardi, il liceale feroce e amorale. Sono presenti le caricature disneyane di Perché Pippo sembra uno sballato e La leggenda di Italianino Liberatore, lo spassoso Pertini, le meravigliose tavole a colori di Campofame, o ancora Francesco Stella, le Sturiellet, Una estate, la pura poesia dell’incompiuta Storia di Astarte o di Il perché delle anatre, fino a quello che probabilmente è il più esorcizzante e traumatizzante graphic novel italiano del XX Secolo, Gli ultimi giorni di Pompeo, la vera consacrazione di Pazienza nell’empireo della letteratura disegnata.

A integrazione della narrazione a fumetti anche brevi escursioni nel “Paz” vignettista e illustratore, con alcune delle opere più iconiche e rare (prove di layout, scritti, sketch e bozzetti) ritrovate tra le cartelle del suo immenso archivio artistico.    

Nella biografia di “Paz”, Pescara rappresenta il momento più intenso di studio dedicato all’arte, grazie alla frequentazione del Liceo Mesticoni-Bellisario fin dai 13 anni di età. Sono anni in cui conosce autori importanti come Tanino Liberatore, professori che hanno influenzato la sua formazione come Sandro Visca e Albano Paolinelli o Giuseppe D’Emilio, il direttore di “Convergenze”, risultato non poco determinante per il suo definitivo orientamento al fumetto. Pescara è stata già sede nel 1998 di un’importante mostra antologica dedicata a Pazienza.

L’esposizione di “Andrea Pazienza, trent’anni senza!” vuole essere un’occasione per consentire a vecchi e nuovi lettori di avvicinarsi al processo creativo con cui tante storie di “Paz” sono nate e sono state costruite. Pazienza, infatti, “non è un maestro al quale fare riferimento, è un po’ di più, un manuale di utilizzo e comprensione del medium fumetto spalancato davanti agli occhi di chi abbia intenzione di farli o di leggerli”. Così ha commentato Raitigher, il noto fumettista e illustratore originario di Popoli, presentando la mostra.

 

Ultima modifica il Martedì, 16 Ottobre 2018 11:35

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