Lunedì, 29 Ottobre 2018 15:20

Univaq: il 30 ottobre un convegno sulle nuove forme di governo pubblico dell'economia

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Recenti dinamiche della regolazione dei mercati segnalano una tendenza dell’ordinamento a ripristinare forme di governo pubblico dell’economia che sembravano definitivamente superate, e che restituiscono allo Stato strumenti di intervento particolarmente incisivi, affidati non più all’esecutivo ma ad alcune Autorità amministrative indipendenti.

Questo è il tema centrale del convegno che si terrà nell’Università de L’Aquila, sede di Economia, il prossimo 30 ottobre 2018 alle ore 15.00. Il convegno, organizzato dall’Università e dall’Ordine degli avvocati, è aperto a professionisti, studenti e a quanti altri siano interessati a conoscere meglio vicende, casi e indirizzi attuali propri dei sistemi di regolazione delle dinamiche economiche.

Lo spunto è dato dalla pubblicazione dal titolo Concorrenza, trasparenza e autonomie di cui è autore il prof. Giuseppe Colavitti che nell’Ateneo aquilano insegna diritto dell’economia e diritto della concorrenza.

Coordinerà i lavori il prof. Fabrizio Politi, e discuteranno dei temi oggetto del volume i giuristi dei corsi di economia dell’Università de l’Aquila, Proff. Longobardi, Marinelli, Lambertucci e Giulietti. Ospite d’onore sarà il Prof. Avv. Giovanni Maria Flick, presidente emerito della Corte Costituzionale. Sarà presente anche la Rettrice Prof.ssa Paola Inverardi.

Il convegno costituirà inoltre l’occasione per una riflessione sulla disciplina dei contratti pubblici e della trasparenza, dove le norme vigenti e gli indirizzi applicativi seguiti dall’ANAC realizzano una dilatazione del comparto pubblico sia in senso soggettivo, sia in senso oggettivo.

Altro tema di indagine sarà il diritto della concorrenza, che sempre più di frequente modella la regolazione di taluni settori di mercato secondo “un approccio sostanzialmente statocentrico”. Ne hanno fatto le spese le autonomie regionali, e più di recente le autonomie sociali: l’esercizio dei penetranti poteri sanzionatori dell’AGCM presenta infatti connotati conformativi della regolazione dei servizi professionali in grado di comprimere fortemente l’autonomia deontologica delle categorie professionali.

Altre forme e momenti di compressione delle autonomie – afferma il prof. Giuseppe Colavitti - possono essere osservati nel processo di riordino delle Camere di commercio, autonomie funzionali sacrificate alle esigenze di contenimento della finanza pubblica, e nella riforma delle Banche popolari, dove singolari poteri di regolazione “in deroga alla legge” sono espressamente attribuiti alla Banca d’Italia".

"Altri casi – seguita il prof. Colavitti - consentono di rilevare come, nel quadro di un dibattito pubblico superficiale, la crisi economica divenga, accanto alla trasparenza ed alla concorrenza, ulteriore fattore di legittimazione delle politiche di regolazione; anche a costo di condurre a soluzioni incoerenti rispetto alla necessità di garantire la libertà di iniziativa economica e l’autonomia delle imprese attraverso la tutela dell’affidamento in un quadro di regole chiaro e tendenzialmente stabile".

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