La Segreteria Regionale Abruzzo del S.I.A.P. (Sindacato Italiano Appartenenti Polizia di Stato) con il patrocinio dell'Assessorato all Cultura del Comune dell'Aquila e della Regione Abruzzo e con la collaborazione del Comitato pari opportunità del Consiglio dell'ordine degli avvocati dell'Aquila, organizza un convengo dedicato alla violenza di genere dal titolo "Dallo stalking al femminicidio".
L'iniziativa, che si terrà il prossimo 27 novembre dalle ore 9.00 alle 13.00 all'Auditorium "Ance" dell'Aquila, è stata presentata stamattina in conferenza stampa dall'assessore alla cultura Sabrina Di Cosimo, dal segretario regionale S.I.A.P Alberto Ravanetti e dall'avvocata Francesca Bafile del Comitato pari opportunità dell'ordine.
Obiettivo del convegno, che si colloca nell'ambito delle iniziative in occasione della Giornata mondiale per l'elimazione della violenza contro le donne, è quello di sensibilizzare la cittadinanza sul tema e favorire la diffusione di una cultura di prevenzione e di rispetto dei generi. "Non è sufficiente agire solo quando il reato si è consumento -ha sottolineato Alberto Ravanetti- ma è indispensabile intervenire prima, attraverso un'incisiva opera di comunicazione, informazione e supporto alla cultura di genere".
Il tema della violenza di genere, di cui il femminicidio -l'uccisione di una donna con la quale si hanno legami sentimentali o sessuali- è solo la punta di un iceberg, non può fermarsi al livello dell'emergenza. E' un problema culturale, sociale e pedagogico che si manifesta e si riproduce nei linguaggi, nei ruoli reciproci e nel persistere di una rappresentazione stereotipata della donna.
Sebbene, dal 2013, le pene siano state inasprite con l'introduzione di molte aggravanti (se la violenza è attuata nell'ambitodi una relazione sentimantale) e dell'arresto in flagranza obbligatorio nelle ipotesi di stalking e nonostante la legge disponga che l'autore dei maltrattamenti sia allontanato dalla casa familiare, la realtà dei fatti ci restituisce l'immagine di un sistema che non tutela abbastanza la vittima. Il fenomeno della violenza maschile contro le donne resta e, nella maggior parte dei casi, a violentare e uccidere sono mariti, fidanzati compagni o ex.
I numeri parlano chiaro. Nel 2017, a compiere atti di violenza contro le donne sono stati nel 38% dei casi i familiari, nel 46% i partner, nel 13% ex partner e nel restante 3% conoscenti. I presunti autori di omicidio, inoltre, risultano essere nell'81% dei casi uomini italiani. Dati, questi, che non tengono conto del "sommerso", di tutti quei casi cioè in cui le donne, per paura, non denunciano le violenze subìte.
"Ho accolto con entusiasmo la proposta di patrocinare questo convegno. – ha affermato l'assessore alla Cultura Sabrina Di Cosimo - Ci sono ancora moltissime donne che hanno paura di denunciare i maltrattamenti subìti. Parlare di queste tematiche e delle normative che tutelano la donna vittima di violenza può servire anche da incoraggiamento. Il dibattito mira anche a costruire una nuova cultura del rispetto, a partire dalla scuola e dalla famiglia. Per tale ragione ho avviato con il Siap un percorso progettuale ampio e condiviso, relativo a problematiche di drammatica attualità quali, oltre alla violenza di genere, anche le dipendenze, soprattutto quelle da droghe e alcol, e il bullismo. Un progetto che intendo articolare e strutturare in incontri a tema da tenersi con cadenza regolare e attraverso il coinvolgimento delle scuole".
Nel corso convegno, che vedrà anche la partecipazione degli studenti del liceo "Domenico Cotugno" dell'Aquila, si parlerà dei dati relativi ai reati di violenza contro le donne e delle misure di prevenzione e di tutela che riguardano il nostro territorio, a distanza di anni dall'entrata in vigore della legge 119 del 15 ottobre 2013, nota come "Legge sul Femminicidio". Interveranno magistrati, psichiatri, avvocati, con partecipazione della dottoressa Roberta Bruzzone, psicologa forense e criminologa investigativa, per contribuire a una condivisione di esperienze e di azioni che riguardano le vittime di violenze.
Come sottolineato dall'avvocata Bafile, riconoscere la violenza per poterla affrontare, infatti, è un passo che, purtroppo, non si può fare in solitudine ma necessita del fondamentale sostegno di familiari, amici, professionisti. "E' importante che si parli della violenza maschile contro per sensibilizzare - ha ribadito Bafile- Nel nostro paese questa tipologia di violenza è particolarmente diffusa e si caratterizza per la natura intima dei rapporti che legano la donna vittima di violenza al maltrattante. Riteniamo che accanto all'inasprimento delle pene, sia necessario intervenire nella direzione di un cambiamento dei modelli maschili fondati sul possesso, sulla sopraffazione e sull'agressività nei confronti della donna, ma anche sull'educazione sentimentale che abitui al rispetto della dignità altrui e dell'autonomia".
"Gli uomini -ha concluso Bafile- devono acquisire la capacità di accettare le prese di distanza e l'abbandono. Nelle cause di separazioni e divorzio che seguiamo quotidianamente, infatti, notiamo che proprio in questa fase critica del fallimento della famiglia si innescano questi meccanismi di violenza. Per questo, di intesa con la Polizia di Stato, abbiamo voluto estendere la partecipazione a questo evento anche ai ragazii delle scuole dell'Aquila".
L'evento è accreditato dall'Ordine degli Avvocati, ai quali saranno riconosciuti crediti formativi. Saranno inoltre riconosciute 5 ore di tirocinio indiretto agli studenti dei corsi di Scienze dell'Educazione e Servizi Sociali dell'Università dell'Aquila.
L'ingresso è libero ed è rivolto a tutta la cittadinanza.