Questa mattina i volontari di Greenpeace sono entrati nei supermercati di 18 città italiane e hanno lasciato tra gli scaffali dei cartoncini con la scritta "Oreo – Basta olio di palma che distrugge le foreste".
Il messaggio, diretto a Mondelēz, chiede il rispetto da parte della multinazionale statunitense dell'impegno preso nel 2010, ovvero l'eliminazione dalla propria filiera dei fornitori che producono olio di palma a discapito delle foreste e dei diritti umani, entro il 2020.
L'olio di palma, che si ottiene dalla spremitura del frutto della palma da olio, è l'olio vegetale alimentare più consumato al mondo e, quindi, molto richiesto. La grande domanda di olio di palma ha dato molto potere all'industria indonesiana favorendo l'espansione, in molti casi indiscriminata, delle piantagioni di palma da olio a discapito delle foreste, della biodiversità che esse ospitano e delle popolazioni locali. Solo pochi giorni fa, la cantante Noemi ha prestato la sua voce per doppiare "Rang-tan", un'animazione che parla proprio della distruzione dell'habitat degli oranghi a causa della produzione indiscriminata di olio di palma.
Mondelēz, nota a livello internazionale per il marchio Oreo, ha acquistato olio di palma da 22 fornitori responsabili di aver distrutto, tra il 2015 e il 2017, oltre 70.000 ettari di foresta pluviale (un'area grande quasi tre volte l'Isola d'Elba) e accusati di sfruttamento del lavoro minorile, dei diritti dei lavoratori, di deforestazione illegale, incendi dolosi e accaparramento di terre.
A L'Aquila i volontari di Greenpeace hanno, inoltre, allestito un punto informativo in Via Vetoio (Pettino) con suggerimenti su quanto ognuno di noi può fare per difendere foreste così importanti per il clima e la biodiversità del Pianeta. "Le foreste pluviali sono i polmoni del Pianeta. La coltivazione indiscriminata di palme da olio sta causando l'estinzione di specie uniche e alimenta una crisi climatica che ha impatti globali. Mondelēz deve smettere immediatamente di acquistare olio da commercianti e produttori che continuano a deforestare e violare i diritti umani", dichiara Martina Borghi, Campagna Foreste di Greenpeace Italia. «Se le grandi multinazionali non riescono a trovare abbastanza olio di palma prodotto responsabilmente, dovranno iniziare a utilizzarne meno. Qualche merendina non può valere l'estinzione degli oranghi", conclude Borghi.