Si è svolta stamani, nell'aula consiliare "Tullio De Rubeis", la premiazione del concorso di idee "Mai più silenzio", promosso dall'assessorato comunale alle Pari Opportunità. L'iniziativa rientra nell'ambito dell'accordo di adesione alla Carta europea per l'uguaglianza e le pari opportunità, sottoscritta dall'ente per il tramite della titolare della relativa delega Monica Petrella.
Hanno partecipato al progetto, presentando elaborati di varia tipologia, diverse classi delle scuole secondarie di primo grado dell'Istituto Rodari di Pile e di Sassa e del Liceo Artistico "Fulvio Muzi". Presenti alla cerimonia l'assessore alle Pari opportunità Monica Petrella, che ha consegnato i riconoscimenti e i premi alle classi risultate vincitrici, la dirigente del settore comunale Politiche del cittadino e Personale Paola Giuliani e le dirigenti scolastiche Sabina Adacher (Liceo Artistico "Fulvio Muzi") e Monia Lai (Istituto Rodari).
Il primo premio è stato assegnato alla scuola media di Sassa per l'elaborato multimediale dal titolo "Noi nei panni dell'altra" della classe III B dell'Istituto comprensivo Gianni Rodari, inserito nel programma 'Italia del Futuro' di ActionAid Italia con la collaborazione della cooperativa Mètis Community Solutions.
Il secondo e terzo premio sono andati, rispettivamente, al cortometraggio "La donna è un'opera d'arte", della classe V A del Liceo "Fulvio Muzi" (Istituto di istruzione Andrea Bafile) e al manufatto della studentessa Ilaria Ferella della classe III A dello stesso Liceo Artistico.
Menzione speciale per il progetto "C'è chi dice no!...", lavoro di scrittura presentato dalla classe II A della scuola media di Sassa.
"Si è trattato di un'iniziativa di grande importanza ai fini della sensibilizzazione al tema della violenza contro le donne - ha dichiarato l'assessore Monica Petrella – un tema attuale, drammatico nei numeri e complesso da affrontare, soprattutto nella delicata fase dell'adolescenza. Eppure il ruolo della scuola, al pari di quello della famiglia e delle istituzioni, è fondamentale per educare alla parità di genere. In questo senso, di concerto con gli istituti scolastici, nei quali ho trovato interlocutori straordinari, sia tra i dirigenti che tra il personale docente, abbiamo voluto promuovere un'iniziativa che non restasse confinata in un singolo momento di mero ascolto, preferendo intraprendere un percorso formativo lungo, articolato e guidato".
I ragazzi hanno risposto con entusiasmo e sensibilità e hanno tradotto il loro 'no' alla violenza di genere con elaborati di grande originalità e creatività, "i cui risultati ci hanno sorpreso ed emozionato" ha aggiunto Petrella. "I progetti presentati dalle scuole, infatti, evidenziano un approccio al problema molto maturo e consapevole e i ragazzi, nonostante la giovanissima età, hanno saputo individuare forme di prevaricazione e discriminazione anche psicologica, quale humus su cui si sviluppa il germe della violenza fisica, declinandole in una prospettiva che contiene forti elementi di denuncia ma, al contempo, un messaggio positivo di speranza e cambiamento. Sono molto soddisfatta di questo progetto, faticoso ma proficuo - ha concluso l'assessore – poiché ritengo che, laddove altre istituzioni, come le forze dell'ordine e la magistratura, siano chiamate alla tutela delle vittime e alla repressione dei reati, gli enti locali, insieme con la scuola, devono lavorare ad una cultura che educhi al rispetto della diversità e alla consapevolezza dei diritti della persona, in quella fase della crescita in cui si forma la coscienza individuale. La formazione è la principale arma contro la violenza e il pregiudizio e questa iniziativa ne è una splendida riprova".