Domenica, 25 Novembre 2018 17:30

L'Aquila, la maggioranza non ha i numeri: salta il Consiglio comunale

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Non è neanche iniziato il Consiglio comunale che il presidente Roberto Tinari aveva convocato per stamane, alle ore 9.

La maggioranza di centrodestra, infatti, stante le assenze di alcuni consiglieri - Elisabetta De Blasis, Daniele Ferella (Lega), Giancarlo Della Pelle (Forza Italia), Leonardo Scimia (Benvenuto presente) e Vito Colonna (Forza Italia) - non aveva i numeri per garantire lo svolgersi dei lavori; pur avendo atteso a lungo l'arrivo degli assenti, al momento dell'appello chiamato da Tinari, dunque, i consiglieri di opposizione hanno abbandonato l'aula rendendo evidenti, così, le difficoltà del centrodestra alla guida della città. 

D'altra parte, pur essendo stati calendarizzati ordini del giorno e mozioni su temi delicati, e tra gli altri lo sport, con l'organizzazione dei campionati nazionali universitari, e la cultura, erano assenti oltre al sindaco Pierluigi Biondi - ed inizia a diventare una insopportabile consuetudine - e Luigi D'Eramo, oramai parlamentare a tempo pieno, anche gli assessori Alessandro Piccinini e Sabrina Di Cosimo; tra i banchi della giunta erano seduti soltanto il vice sindaco Guido Quintino Liris ed Annalisa Di Stefano, con Emanuele Imprudente giunto in Aula a lavori oramai conclusi.

Una scena non proprio edificante per la città. 

Come non bastasse, il Consiglio comunale è stato rimandato a seconda convocazione, se non fosse che non era stata prevista. Un pasticcio. 

I gruppi consiliari d'opposizione: "Vergognosa disattenzione nei confronti dei problemi della città"

"Una vergognosa disattenzione nei confronti dei problemi della città, unita ad un'imbarazzante assenza del più elementare senso delle istituzioni. Non ci sono altre parole per commentare quanto avvenuto oggi in aula consiliare. L'ennesima mancanza del numero legale, a causa delle numerose assenze tra i banchi della maggioranza, ha portato alla chiusura della seduta di Consiglio alla votazione del primo punto all'ordine del giorno. Una riunione lampo, insomma, che non è andata oltre l'appello".

A denunciarlo, per i rispettivi gruppi consiliari, sono Carla Cimoroni (L'Aquila Chiama), Lelio De Santis (Cambiare insieme – Idv), Angelo Mancini (capogruppo L'Aquila Sicurezza Lavoro), Giustino Masciocco (capogruppo Articolo 1- Mdp), Stefano Palumbo (capogruppo Pd), Paolo Romano (capogruppo Il Passo Possibile), Elisabetta Vicini (Democratici socialisti per L'Aquila e le frazioni), Edlira Banushaj (consigliere comunale aggiunto).

Un segnale inquietante di un Comune allo sbando e di un sindaco isolato che, ormai, non ha più una maggioranza in aula, l'affondo. "Solo nell'ultimo mese, di quattro sedute consiliari, tutte con importanti argomenti in discussione, due sono saltate per mancanza del numero legale, nelle altre due, quella tenutasi a Roma per protestare contro lo spostamento del terminal bus da Tiburtina e l'altra per discutere della sicurezza della autostrade abruzzesi, è stato garantito solo grazie al senso di responsabilità dei consiglieri di opposizione, rimasti in aula nonostante le defezioni dei colleghi di centrodestra. Facciamo notare che, come penosamente visibile dalle immagini in diretta streaming, oggi era assente, ancora una volta, anche il sindaco Biondi, insieme con tutto l'esecutivo, rappresentato da due soli assessori, mentre non si sono presentati in aula i titolari delle deleghe interessate dalla maggior parte dei provvedimenti in discussione".

Assente Piccinini, come detto, "che pure era il proponente di una proposta deliberativa per il conferimento di un'onorificenza al merito sportivo, oltre che interessato da un ordine del giorno sull'organizzazione dei campionati universitari", assente D'Eramo, "nonostante ci fosse in discussione una variante di destinazione d'uso", assente Bignotti, "interessato da un ulteriore ordine del giorno in materia di immigrazione e sicurezza", assente infine (ed è la quarta volta) l'assessore Di Cosimo, "benché in votazione vi fosse una mozione sul regolamento per l'erogazione di contributi alle associazioni culturali. È ormai evidente che il Consiglio comunale, massimo organo di rappresentanza democratica, è svilito di funzione e dignità. Un disinteresse che offende le istituzioni e, soprattutto, danneggia la città, privata di un governo, di una direttiva e di qualsiasi iniziativa programmatica. Molti cittadini si lamentano perché il Comune è fermo. In realtà è peggio che fermo, è in caduta libera".

Biondi alle opposizioni: "Io presente in 19 sedute su 21"

"Accade sempre più spesso che dalle opposizioni arrivino informazioni fuorvianti, inesatte o, come accade in questo caso, del tutto prive di fondamento".

Lo dichiara il sindaco dell'Aquila, Pierluigi Biondi. "Quando si riferiscono alla mia persona e alla mia assenza al Consiglio comunale odierno utilizzano un aggettivo: penoso – scrive il primo cittadino – Penoso è chi, invece, getta fango senza sapere di cosa parla, sorvolando sul fatto che, nel 2018, su 21 sedute del Consiglio comunale ho risposto all'appello in 19 occasioni, mentre nel 2017 ho presenziato a 11 riunioni dell'assise civica su 14. I numeri – conclude il sindaco - non mentono mai. E dicono che nonostante la complessa e intensa attività di sindaco non ho mai fatto mancare il mio impegno in Consiglio comunale se non per improrogabili appuntamenti, preventivamente comunicati all'ufficio di Presidenza".

La richiesta di rettifica dell'avvocatura comunale

"Nella pubblicazione dell’articolo vi è un passaggio in cui si fa riferimento al presunto assenteismo del sindaco Pierluigi Biondi alle sedute dell’assise civica.

Ebbene, rispetto a quanto riportato sul giornale, occorre ricordare che il primo cittadino, nel corso del 2018, su 21 adunanze del Consiglio comunale ha presenziato in 19 occasioni, eccezion fatta per quelle del 12 novembre scorso e quella odierna. Si tratta di una percentuale di presenze che si attesta al 90 per cento: numeri che sono facilmente reperibili presso gli uffici di Villa Gioia. Peraltro le due uniche assenze sono state dettate da indifferibili impegni concorrenti, doverosamente comunicati alla presidenza del Consiglio comunale.

Per tali ragioni, a nome del sindaco e per tutelarne l’onorabilità e la dignità istituzionale che gli è propria, si chiede di rettificare quanto riportato ai sensi dell’art.8 della legge sulla stampa (legge n.47/1948), atteso che il commento redazionale ha inciso sulla verità della notizia, di modo che l'assenza del sindaco al consiglio odierno è stata prospettata come evento consueto e censurabile".

Si legge in una nota inviata in redazione dall'avvocato Domenico de Nardis, dell'avvocatura comunale, che volentieri pubblichiamo.

Bisognerebbe chiedersi - aggiungiamo noi - se sia sufficiente rispondere all'appello, andando magari via, per altri impegni indefferibili, nel corso dell'adunanza. Ma riportiamo il dato del 90%, e lo prendiamo per buono.

Di cosa avrebbe dovuto discutere il Consiglio comunale

In apertura dei lavori, l'assemblea avrebbe dovuto discutere le proposte deliberative riguardanti, rispettivamente, il riconoscimento di un debito fuori bilancio, una richiesta di variante di destinazione urbanistica, riferita ad un immobile di proprietà della Regione Abruzzo situato in via San Giuliano 9 all'Aquila, la modifica e l'aggiornamento degli oneri di urbanizzazione oltre al progetto esecutivo per i lavori di realizzazione del nuovo campo di calcio a Paganica. All'attenzione del Consiglio c'era anche la regolamentazione provvisoria sulla gestione dei proventi di uso civico, in relazione alla promiscuità tra i demani di Camarda e L'Aquila, e la proposta di conferimento dell'onorificenza al merito sportivo all'atleta Piergiorgio Bucci.

In discussione, inoltre, ci sarebbe dovuto essere un ordine del giorno sottoscritto dalle consigliere e dai consiglieri d'opposizione - Carla Cimoroni (L'Aquila chiama chi ama L'Aquila), Edlira Banushaj (Consigliere straniero aggiunto), Paolo Romano, Americo Di Benedetto, Emanuela Iorio, Elia Serpetti, Antonio Nardantonio (Il Passo Possibile), Elisabetta Vicini (Democratici socialisti per L'Aquila e frazioni), Giustino Masciocco (Articolo 1 per L'Aquila), Stefano Palumbo, Stefano Albano (Pd), Angelo Mancini (L'Aquila Sicurezza Lavoro) e Lelio De Santis (Cambiare insieme, Lavoro e Legalità) - avente ad oggetto l'"impatto sui territori del D.L. 4.10.18, in materia di immigrazione e sicurezza". In sostanza, si tratta di un'iniziativa promossa dall'ANCI, già discussa e approvata in molte città, tra le altre Torino, amministrata dai 5stelle, per sospendere gli effetti dell'applicazione del così detto 'Decreto Sicurezza', stante le preoccupanti ricadute del provvedimento a livello locale, in termini economici, sociali e di sicurezza. Ammontano a circa 280 milioni di euro, infatti, i costi amministrativi che ricadranno su Servizi Sociali e Sanitari territoriali e dei Comuni per l'assistenza ai soggetti vulnerabili, fino ad oggi a carico del sistema nazionale. Un altro effetto del Decreto è quello di sottrarre ai Sindaci la governance, e conseguentemente il controllo, del fenomeno migratorio nelle proprie città.

Con l'ordine del giorno, le consigliere e i consiglieri intendevano ribadire come "l'inevitabile aumento delle persone in condizioni di irregolarità e la mancanza di percorsi di reale integrazione porterebbero ad evidenti criticità e rischi in tema di gestione dell'ordine pubblico, stante il conseguente maggior tentativo di reclutamento da parte della criminalità organizzata". Come noto, infatti, il Decreto - tra le altre cose - elimina la possibilità di rilascio del permesso di soggiorno per motivi umanitari, ridimensiona fortemente l'accoglienza nel sistema SPRAR escludendo i richiedenti asilo, impedisce ai detentori di permesso di soggiorno per richiesta di asilo l'iscrizione all'anagrafe dei residenti, con conseguenti criticità anche nell'accesso ai diritti sociali e al diritto alla salute. L'Anci chiede al contrario che la rete SPRAR venga potenziata, convertendo i centri di accoglienza straordinaria che sfuggono alla gestione amministrativa dei Comuni.

L'assise avrebbe dovuto discutere, dunque, un ordine del giorno, a firma dei consiglieri Paolo Romano ed Elia Serpetti (Il Passo Possibile), sulla "organizzazione dei campionati nazionali universitari L'Aquila 2019"; in conclusione una mozione, anch'essa a firma dei consiglieri Romano e Serpetti, sulla "stipula di una apposita convenzione con l'Università dell'Aquila per la nomina della nuova Commissione di valutazione di cui al regolamento comunale".

E' dei giorni scorsi la denuncia del gruppo consiliare d'opposizione che ha ribadito come "i problemi rilevati in questi mesi nel Settore Cultura del Comune dell’Aquila sono ancora irrisolti, il che evidenzia solo l’estremo disinteresse da parte dell’amministrazione". Era il 13 giugno quando scoppiò il caso sulla presenza di conflitti di interesse nella commissione preposta nella valutazione e assegnazione dei contributi ordinari e straordinari sulla cultura nonché sulla sussistenza di un eccessivo ritardo nel riconoscimento dei contributi straordinari per l’anno 2017. In sede di commissione di garanzia e controllo, l’assessore si impegnò a cambiare il regolamento vigente dal 2015, giudicato troppo farraginoso, e a nominare una nuova commissione che non soffrisse di problemi di incompatibilità fra i membri. "La commissione, tra l’altro, che aveva già operato in regime di prorogatio per attribuire l’annualità del 2017, aveva di fatto cessato il suo incarico biennale il 28 maggio con apposita delibera di Giunta; era dunque un obbligo procedere al rinnovo", l'affondo di Romano e Serpetti. Ed invece, "ad oggi abbiamo solo una scarna comunicazione, indirizzata agli operatori del Settore, a voler inviare entro il 30 ottobre le domande per le istanze relative ai contributi ordinari 2019 e entro il 15 ottobre quelle per partecipare al cartellone degli eventi di Natale. Ma come potranno essere decisi i beneficiari dei contributi senza una commissione che possa giudicarli?". "

Insomma, gli operatori del Settore sono costretti, di fatto, a presentare domande di contributo per l’annualità 2019 senza una commissione che possa verificarle e senza aver ricevuto ancora i contributi del 2018. Per questo, Romano e Serpetti hanno depositato la mozione che impegnava l'assessorato, tra l'altro, a "formulare una apposita convenzione con l’Università dell’Aquila al fine di assicurare quella trasparenza e imparzialità nella scelta dei beneficiari dei contributi ordinari e straordinari, l’impegno ad attingere i componenti della futura commissione dal personale docente dell’Università tra gli esperti nelle materie di stretta attinenza con i settori di interesse dei contributi e l’impegno ad assegnare alla convenzione e alla commissione una durata biennale, ma soprattutto una cadenza semestrale per le riunioni di accertamento ed assegnazione fondi".

Ultima modifica il Lunedì, 26 Novembre 2018 17:36

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