Sabato 8 dicembre si è chiusa la prima fase di #PanchinaRossa1522, la campagna contro la violenza sulle donne lanciata a novembre dal Partito democratico della provincia dell'Aquila.
Un'iniziativa che ha toccato vari paesi, grazie alla quale sono state installate delle panchine rosse - il simbolo della lotta contro la violenza di genere - con, effigiato sopra, il 1522, il numero attivato dalla Presidenza del Consiglio per le donne vittime di violenze e maltrattamenti.
Le ultime due panchine sono state inaugurate ieri a Piazza Palazzo, nel centro storico dell'Aquila, e a Sassa.
"Riprenderemo però presto l'iniziativa dopo le festività natalizie" afferma Stefania Pezzoapane "perché ci sono arrivate molte sollecitazioni dai Comuni e dai territori. A breve anche Onna avrà la sua panchina rossa. La nostra ambizione è che in ogni Progetto Case, in ogni quartiere, una donna vittima di violenze possa trovare in quella panchina rossa il 1522 - help line violenza e stalking - un'ancora di salvezza, il primo passo verso la rinascita. Un mese di campagna contro le violenze e i femminicidi che ha raggiunto tanti luoghi del territorio grazie all'impegno di donne e uomini di buona volontà. Persone e Associazioni - e nell'area di piazza Palazzo, tante attività commerciali".
Sabato 8 panchina rossa a Piazza Palazzo nonostante la pioggia, grazie all'impegno di Maurizio Capri, Debora Serpetti, Riccardo Persio e alla collaborazione di Gianluca Capanna. Inoltre sul balcone del Pd, che affaccia sulla piazza, abbiamo realizzato ed esposto l'albero dei nastri rossi. Ogni nastro in memoria di una vittima di femminicidio, ricordando tutte le donne cui è stato negato di vivere questo Natale, vittime di uomini violenti e vili che dicevano di amarle".
"La giornata antiviolenza è proseguita a Sassa" ha dichiarato dice Gilda Panella, coordinatrice provinciale delle democratiche "grazie all'impegno di Elisa Corsi, Valentina Di Paolo e Quirino Crosta. Abbiamo inaugurato la panchina rossa 1522 e l'albero dei nastri rossi; inoltre abbiamo presentato il libro di Giovanni Garufi Bozza , L'Amore che viola. Grazie ai tanti che ci hanno dato il loro sostegno e la loro presenza".