Sono stati presentati, nella sala Rivera di Palazzo Fibbioni, i così detti ‘bandi cultura’ a valere sul 4% dei fondi per la ricostruzione destinati allo sviluppo economico, in particolare sui filoni B2-A, B2-B e C, con scadenza fissata al prossimo 28 febbraio.
Come noto, col programma ‘Restart’ si è inteso finanziare anche le attività capaci di valorizzare il patrimonio artistico e culturale del territorio, con lo stanziamento di 13 milioni e 200 mila euro sul quinquennio 2015-2020: nello specifico, 3 milioni a valere sul 2016, 3 milioni e 100 mila sul 2017, 2 milioni e 500 mila sul 2018, 2 milioni e 500 mila sul 2019 e 2 milioni e 100 sul 2020.
Il finanziamento è stato ‘spalmato’ su 3 filoni:
- il filone A, destinato a progetti e attività di Istituzioni e Associazioni culturali del territorio aquilano di livello nazionale finanziate dal Fus con l’introduzione, per il triennio 2018/2020 delle istituzioni e associazioni che si occupano di cinema oltre che di spettacoli dal vivo, come era accaduto nel biennio di sperimentazione 2016/2017. Per questo filone, si è ancora in attesa della pubblicazione del bando stante la necessità di definire compiutamente col Mibac l’oggetto dello stesso;
- il filone B, suddiviso nell’intervento B1 destinato al finanziamento diretto, senza bando, di eventi e iniziative individuati dal Comune dell’Aquila che provvede alla loro realizzazione direttamente o individuando altro soggetto attuatore - parliamo dei Cantieri dell’Immaginario, della Perdonanza, del Festival Jazz, del Festival della Montagna e di Sharper, la notte dei ricercatori - e nell’intervento B2-A, destinato al finanziamento di eventi ed iniziative proposti a seguito di avviso dagli stessi soggetti che si occuperanno della loro attuazione, e B2-B, il così detto ‘incubatore di creatività’ su cui torneremo, entrambi andati a bando;
- il filone C, anche questo a bando, destinato alle iniziative e alle attività ricadenti nel territorio dei Comuni del cratere.
Per il 2018, l’amministrazione comunale ha aggiunto ai 2 milioni e mezzo disponibili ulteriori 811.687,31 euro a valere su economie annuali recuperate dalle annualità precedenti, destinando:
- 1 milione e 300 mila euro al filone A: 1 milione e 100 mila allo spettacolo dal vivo; 200 mila euro al cinema;
- 1 milione e 85 mila euro al filone B: 600 mila euro al filone B1; 285.256,28 al filone B2-A; 200 mila euro al filone B2-B;
- 510 mila euro al filone C;
- 416 mila euro alle attività connesse al decennale del terremoto.
Stando ai filoni andati a bando con scadenza 28 febbraio 2019, per il filone B2 è previsto un cofinanziamento minimo pari al 40% del piano economico-finanziario preventivo (per l’incubatore di impresa, un cofinanziamento minimo del 20%); inoltre, l’incidenza massima dei costi di promozione e pubblicità, sul piano economico-finanziario complessivo, non può superare il 15%, quella dei costi generali non può andare oltre il 10% e il costo del personale non può superare il 20%, con la realizzazione degli interventi che, come detto, deve avvenire nell’ambito del territorio comunale. Per il filone C, invece, destinato al cratere, il piano economico finanziario preventivo di progetto dovrà essere compreso tra 30mila e 120mila euro, con un cofinanziamento pari ad almeno il 20%.
“Abbiamo fatto alcune considerazioni in ordine ai bandi per la cultura di diretta gestione comunale, e che riguardano però anche i comuni del cratere”, le parole del sindaco del capoluogo Pierluigi Biondi; “in particolare, abbiamo rilevato un approccio che, nei primi due anni di sperimentazione, era stato di compensazione dei bilanci delle Istituzioni finanziate dal Fus. L’ho detto e lo ripeto: dobbiamo decidere se le nostre Istituzioni sono infartuate che stiamo defibrillando per riabilitarle nel tempo, così che possano camminare da sole allorquando i fondi verranno meno, oppure se sono attaccate al polmone d’acciaio e, dunque, smetteranno di respirare appena le risorse non saranno più disponibili. Nell’ottica, appunto, di un accompagnamento affinché le Istituzioni possano un giorno camminare da sole, nelle linee guida che abbiamo riscritto si è deciso di ampliare la quota di cofinanziamento e di privilegiare proposte che abbiano la capacità di andare oltre il 2020”.
Il bando, ha aggiunto Biondi, “è stato il frutto di una lunga concertazione con le Istituzioni, che ha vissuto momenti anche difficili; siamo arrivati, però, a condividere il percorso da fare insieme, e che non sarà semplice: le Istituzioni culturali dovranno fare lo sforzo di mettere insieme le loro capacità, le loro competenze per ottimizzare le risorse destinate”.
Tra le novità introdotte, Biondi ha tenuto a sottolineare l’inserimento, tra le associazioni finanziabili, delle realtà che si occupano di cinema, “una tradizione importante in città”, e, in questo senso, il Comune dell’Aquila “si è fatto garante della prosecuzione del finanziamento al Centro sperimentale di cinematografia”. Sul filone B, infine, il sindaco dell'Aquila ha ribadito che “gli interventi di diretta iniziativa del Comune, oggetto di speciosa ed inutile polemica nei mesi scorsi, continueranno ad essere finanziati senza bando: le altre attività di non diretta iniziativa dell’Ente andranno a bando, piaccia o meno”; chiaro il riferimento al Festival della Partecipazione che, nel biennio sperimentale, veniva finanziato in via diretta e che, invece, in futuro dovrà andare a bando.
Dunque, il primo cittadino ha posto l’accento sul così detto incubatore di creatività. A spiegare di cosa si tratta è stato Antonio Massena, il coordinatore dei filoni destinati alla cultura del bando Restart. “Sono quattro i punti nodali delle nuove linee guida rispetto agli anni della sperimentazione”, ha spiegato Massena; “il primo, la sostenibilità delle Istituzioni, delle associazioni e dei progetti dopo il 2020, facendo rete, innovando le modalità di gestione; il secondo, la rivitalizzazione del centro storico dell’Aquila e dei comuni del cratere; il terzo, il ricambio generazionale, provando a lavorare su progetti nuovi, rimettendo in discussione l’approccio stesso alla cultura; il quarto, l’incubatore di creatività per sostenere nuove associazioni, nuovi soggetti che verranno invitati a presentare un’idea progettuale, non ancora definita, che immaginano di poter sviluppare. Tra le idee presentate ne verranno selezionate 20, e i soggetti proponenti dovranno seguire un corso di formazione specializzata con esperti nazionali; a conclusione del percorso di approfondimento, verranno presentati i progetti definitivi, con un piano finanziario e i format richiesti, che verranno esaminati dalla stessa commissione che si occuperà di vagliare i progetti presentati per gli altri filoni. Ne verranno promossi 5, che verranno finanziati e sostenuti per il 2019 e il 2020”.
Massena ha tenuto a specificare, a margine del suo intervento, che gli elementi di valutazione dei progetti sono profondamente cambiati rispetto al biennio di sperimentazione, che prevedeva una analisi di tipo ‘quantitativo’ su parametri oggettivi, il numero degli eventi previsti dal progetto piuttosto che l’anzianità del soggetto proponente e così via. “Ora, agiremo con tre modalità di valutazione: la prima ‘quantitativa’, con un massimo di 40 punti, la seconda ‘qualitativa’, con un massimo di 40 punti, e la terza sul valore globale del progetto, attraverso l’analisi di sotto-criteri, e che riconoscerà al massimo 20 punti”.
Per ciò che attiene il cratere invece, e dunque il filone C, il coordinatore dei sindaci sul progetto Restart, Luciano Mucciante, ha chiarito che “si lavorerà per progetti di area omogenea, se possibile in continuità con le linee guida indicate per la città dell’Aquila, con l’idea di una offerta capace di restituire appieno il senso della città territorio. Dunque, l’appello alle Istituzioni e alle associazioni culturali interessate di proporre progetti calibrati anche sui comuni del cratere, in una auspicabile coerenza dell’offerta culturale.
Detto dei bandi, il sindaco Pierluigi Biondi ha dato un’altra notizia importante: le 4 Istituzioni Fus con sede a L’Aquila che avevano visto un taglio di contribuzione sul 2018, vedranno reintegrati i finanziamenti; “abbiamo approvato lunedì una delibera di Giunta che ratifica il programma stipulato col Mibac e che prevede uno stanziamento di 94mila euro per l’Istituzione sinfonica abruzzese, di circa 17 mila euro per la Società dei concerti Barattelli, di 62.500 euro circa per il Teatro Stabile d’Abruzzo e di 20.600 euro per il Teatro Zeta, per un totale di circa 194 mila euro”.