"Mai si erano viste istituzioni culturali ridotte a svolgere il lavoro di ufficio stampa di un sindaco. Non che ci stupiscano, purtroppo, le incursioni e le pressioni della politica sugli enti e le associazioni culturali grandi e piccole, ma qui siamo praticamente al tentativo di irreggimentazione".
A denunciarlo è la Coalizione sociale che commenta, così, il comunicato firmato da alcune delle istituzioni cittadine destinatarie di fondi FUS di appoggio al sindaco, un documento "chiaramente ispirato e richiesto dallo stesso primo cittadino, se non vergato direttamente, per rafforzarne la posizione nelle beghe interne alla maggioranza dopo la cacciata dell'indifendibile assessora Sabrina Di Cosimo. Un'iniziativa che ha portato a spiacevoli quanto inevitabili distinguo tra quelle istituzioni che, per convinzione, partigianeria, blandizie o magari timore di ritorsione hanno firmato il comunicato e le altre che, per quanto sollecitate, hanno ritenuto, per vari motivi, di non prestarsi a tali giochetti ricattatori e non sottoscriverlo".
Per non parlare della falla emersa nel TSA, "con la ferma presa di distanza della presidente Annalisa De Simone da un'iniziativa privata di alcuni componenti del consiglio di amministrazione' in quota centrodestra; il sindaco, in nome dello spoil system, caro a vecchi e nuovi governanti, ha già chiesto la testa della dissidente. Non si capisce se rimanere maggiormente sconfortati dal fatto che un sindaco chieda a delle istituzioni di piegarsi al suo volere ed entrare di fatto nella bassa lotta politica, o che il Teatro Stabile e gli altri sottoscrittori si prestino alcuni più altri meno consapevolmente, ma comunque supinamente, a tale logica", l'affondo della Coalizione sociale.
Che sottolinea come la vicenda faccia comunque emergere "quanto siano imprescindibili e fondamentali le richieste di indipendenza, trasparenza e qualità nelle nomine come nell'attribuzione di fondi e riconoscimenti. Una società e una comunità vitale conosce bene il valore del rispetto dei ruoli e sa che una produzione culturale feconda spesso ha anche il compito di fungere da pungolo per il potere. Qui siamo invece al piegare le istituzioni al più totale e squallido asservimento al potente di turno, con un sindaco incapace persino di capire che tali comportamenti, non solo non rafforzano, ma tolgono ogni definitiva credibilità e dignità agli enti culturali a danno di tutto un territorio, perché quelle realtà sono patrimonio di tutta la città: hai voglia ad accusare di clientelismo le precedenti amministrazioni e rivendicare grandi cambiamenti se il tutto si traduce solo nell'avvicendamento di ineffabili yes men! La spasmodica occupazione e spartizione del potere di questa amministrazione, unica attività dopo quasi due anni di governo, trova in questa vicenda la lampante cartina di tornasole toccando il suo apice e sfociando nel grottesco".
Fino alla clamorosa invettiva di ieri in Consiglio comunale "con il Sindaco che si autoincensava per l'interlocuzione con Roma per i fondi FUS, proprio mentre il sottosegretario Mibac Gianluca Vacca diramava una nota di smentita del 'comunicato di elogio', intestandosi tutto il merito dell'operazione. Un eterno clima di campagna elettorale e rincorsa al consenso, insomma, mentre tanti dipendenti di istituzioni culturali sono senza stipendio da mesi, latitano politiche culturali che valorizzino e creino sinergia tra le tante realtà piccole e grandi, destinatarie o meno di FUS, che animano il nostro territorio, per le iniziative del decennale si farà il solito collage di attività già da tempo autonomamente programmate e pianificate dalle singole istituzioni e continuano drammaticamente a mancare spazi per grandi eventi culturali, degni di una solo sbandierata capitale della cultura".