Domenica, 03 Marzo 2019 20:27

MAXXI, altro grido d'allarme. Barrera: "Senza fondi, si chiude in un anno"

di 

L'allarme l'aveva lanciato Giovanna Melandri, presidente della Fondazione MAXXI, alla fine dell'anno. 

A valle dell'approvazione della Legge di Bilancio alla Camera, Melandri aveva avvvertito: "Sono stati tagliati 1.5 milioni di euro l’anno dalle risorse destinate alla crescita, valorizzazione e promozione della collezione pubblica nazionale di arte e architettura contemporanea. Ricordo che l’incremento della collezione è una delle missioni fondamentali affidate al Museo nazionale delle arti del XXI secolo, assieme alla sua promozione in Italia (l’accesso è difatti gratuito dal martedì al venerdì) e nel mondo". Dunque, l'affondo: "Ci vediamo costretti a ripensare e ridurre progetti e attività già programmati".

Parole che erano suonate come una sorta di avvertimento per la sede distaccata del MAXXI a L'Aquila, a Palazzo Ardinghelli. 

Erano arrivate, però, le rassicurazioni del Governo. Prima il sottosegretario abruzzese con delega ai Beni culturali, Gianluca Vacca, poi il ministro Alberto Bonisoli, in città per la campagna elettorale del M5S in vista delle regionali, avevano ribadito che "i finanziamenti per il MAXXI L'Aquila sono assicurati"; d'altra parte, qualche giorno fa Vacca ha informato la stampa di aver incontrato Giovanna Melandri proprio per parlare del MAXXI L'Aquila: "fermo restando il mantenimento dell'impegno finanziario da parte del Ministero almeno come stabilito in legge di bilancio fino al 2024, alla presidente ho ribadito la volontà di portare avanti il progetto ed ho proposto di convocare quanto prima un tavolo di confronto con il presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio, e con il sindaco dell'Aquila, Pierluigi Biondi, per coinvolgere nel progetto MAXXI L'Aquila anche gli enti locali", le sue parole.

Tuttavia, il segretario generale della Fondazione, Pietro Barrera, con un intervento sul quotidiano 'Il Centro' ha rilanciato, in queste ore, il tema della sostenibilità della sede distaccata a L'Aquila. 

Barrera torna al luglio 2017, allorquando venne presentato lo studio di fattibilità richiesto dal Mibac: "un progetto culturale e un piano gestionale e finanziario stimato in 2 milioni di euro l’anno, risorse pubbliche necessarie per poter attivamente ricercare altri partner privati. Purtroppo, quando fu presentata la legge di bilancio, le risorse individuate erano la metà, e solo per due anni: un milione per il 2018 e uno per il 2019. Fu il Parlamento a 'recuperare' lo slancio necessario, stanziando un altro milione per gli anni dal 2018 al 2024", ricostruisce Barrera. "Il primo passo era stato fatto e cominciammo a lavorare sugli allestimenti tecnici e i progetti culturali, sostenuti da un fecondo confronto e collaborazione con le istituzioni locali: l’Amministrazione comunale e la Regione, le straordinarie istituzioni culturali della città, l’Università, il Gran Sasso Science Institute, l’Accademia di Belle arti, il Teatro stabile, l’Istituzione sinfonica abruzzese e altre ancora".

L’obiettivo era ed è semplice: Maxxi L’Aquila potrebbe contribuire al rilancio culturale e turistico della città solo portando il suo valore aggiunto in una rete già ricca e autorevole, contaminando linguaggi ed esperienze culturali. "Su questa base, nel maggio scorso il Ministero formalizzò l’incarico alla Fondazione Maxxi impegnandosi per un contributo di 2 milioni l’anno fino al 2024. Non c’entra la politica: anzi, questi anni di lavoro dimostrano che governi e amministrazioni territoriali di colori politici diversi possono e debbono convergere per progetti utili al paese e alla città. Finora è stato così". Tuttavia, "per far decollare Maxxi L’Aquila è ora indispensabile che il Mibac confermi questo impegno", l'appello di Barrera.

"Non sarà comunque sufficiente, considerando che nei primi tempi l’offerta culturale dovrà essere prevalentemente gratuita, e qui entrerà in gioco la responsabilità della Fondazione: l’impegno per raccogliere tutte le energie disponibili, l’appello agli sponsor, il fundraising già avviato con il Gala Dinner 2018. Ma senza un contributo statale certo e adeguato, è irrealistico aprire un nuovo museo. In questi mesi, il Maxxi ha intensificato l’impegno, lavorando con il Mibac e confrontando idee e progetti con tutti gli interlocutori istituzionali, a cominciare dal Sottosegretario delegato Vacca e dal sindaco Biondi. Il progetto culturale è stato presentato mesi fa e cresce nel dialogo e nel confronto: lo sanno i giovani professionisti aquilani che nella primavera scorsa parteciparono al workshop del Maxxi “Città come cultura” e i ragazzi dei licei Bafile e Muzi, coinvolti al Maxxi con l’alternanza scuola/lavoro; lo sa l’Accademia di Belle arti, con cui condividiamo il progetto dell’artista russa Anastasia Potemkina. Lo sanno anche i visitatori del Maxxi, che già oggi a Roma vedono esposta la committenza fotografica affidata a Paolo Pellegrin per aprire all’Aquila un percorso di attenzione alla fotografia d’autore".

Ma questo è il momento delle decisioni. "Attendiamo dunque che il Governo con il Ministro Bonisoli – sentiti Regione e Comune saggiamente convocati dal Sottosegretario Vacca assieme alla Fondazione Maxxi il prossimo 6 marzo – espliciti le proprie intenzioni. Ad oggi, purtroppo, dal 2020 Maxxi L’Aquila non potrà contare su risorse sufficienti e la Fondazione non può assumersi la responsabilità di aprire nel 2019 un museo centro di ricerca e di creatività che già un anno dopo rischierebbe di dover chiudere", il grido d'allarme del segretario generale della Fondazione.

Che conclude: "Il Maxxi è disponibile a qualunque soluzione, anche quella di offrire a qualcun altro il lavoro già fatto. L’importante è che per L’Aquila e per Palazzo Ardinghelli ci sia una chiara determinazione utile al rilancio di questo territorio straordinario".

Articoli correlati (da tag)

Chiudi