L'assessore al Turismo, Mauro Febbo, questa mattina, a Pescara, nella sala dei Marmi della Provincia, si è confrontato con i titolari dei B&B della regione per approfondire le questioni sollevate in merito alla corretta applicazione dell'atto di indirizzo approvato per la somministrazione delle colazioni nei Bad&Btreakfast ed all'aggiornamento della modulistica unica regionale.
"Si tratta – ha spiegato Febbo, affiancato dal direttore del Dipartimento, Francesco Di Filippo, e dai funzionari della struttura - di una delibera approvata dal precedente governo regionale che non è stata preceduta da una adeguata fase di consultazione degli attori principali. Mi riferisco - ha aggiunto - ad un atto, la delibera 1060 del 2018, che sta creando non poche difficoltà interpretative. Alla luce di ciò - ha assicurato l'assessore - apporremo sicuramente dei correttivi che andranno nella direzione di semplificare gli aspetti burocratici".
Quello dei B&B in Abruzzo è un contesto molto vasto dove operano ben 1265 realtà che danno una risposta economica a tante famiglie ma anche un supporto all'attività turistico-ricettiva della regione. Per i titolari delle strutture, il provvedimento, equiparando i Bed and Breakfast ad imprese, oltretutto in contrasto con quanto disposto dalla legge Regionale di settore che permette, al contrario, l'attività a conduzione familiare, creerebbe un danno "all'intero settore turistico regionale, in particolare quello dei territori interni e del cratere sismico le cui strutture, con le nuove disposizioni, rischiano la chiusura".
In particolare, stando a quanto denunciato dai titolari dei B&B, la delibera 1060/2018 includerebbe l'attività dei B&B tra quelle soggette alle prescrizioni CE (Regolamento CE/852/2004), precludendo la possibilità di somministrare, oltre agli alimenti standard per la colazione continentale, anche dolci preparati in casa come torte, biscotti e tipicità del territorio.
Al riguardo, il Dipartimento Turismo, Cultura e Paesaggio di Regione Abruzzo aveva chiarito che "la Regione Abruzzo, analogamente a quanto già disciplinato in altre regioni per i B&B non imprenditoriali, unica tipologia prevista nella nostra normativa, in attuazione dell’Accordo Stato - Regioni del 29 aprile 2010, ha previsto l’obbligo di registrazione per tali attività nonché la conoscenza generale delle norme di igiene, supportata da adeguata formazione di base, da parte degli operatori e la predisposizione di un documento di autocontrollo semplificato".
"Siamo aperti a suggerimenti e ad eventuali correzioni da parte dei titolari dei B&B – ha sottolineato oggi Febbo – ma senza mettere in discussione le normative comunitarie, come il regolamento 852 del 2004, secondo cui la somministrazione della prima colazione deve avvenire seguendo e rispettando quanto previsto dalla normativa del settore alimentare, applicando l'autocontrollo e garantendo che il personale destinato alla somministrazione ed al servizio della colazione, alla manipolazione ed allo stoccaggio di prodotti alimentari destinati agli ospiti, sia correttamente e costantemente formato in materia di igiene e sicurezza alimentare".