"Accanto al tema della ricostruzione materiale, occorre riflettere anche sul tema della ricostruzione sociale. E' evidente che non basta ricostruire le case, bisogna ricostruire un tessuto sociale, far sì che la comunità ferita recuperi la sua identità, possa riconoscersi nel suo passato".
Così il sottosegretario ai Beni culturali Gianluca Vacca, in occasione del decennale del terremoto. "L'Aquila deve ripartire. E deve farlo anche grazie alla cultura, perché la cultura è uno straordinario strumento di rilancio e di rinascita, favorisce l'aggregazione, ricuce il senso di appartenenza", ha aggiunto.
"Ogni abruzzese ricorda quella notte", ha sottolineato Vacca. "Il 6 aprile 2009 alle 3:32 tutti sappiamo cosa abbiamo provato, dov'eravamo, con chi. Una tragedia enorme: 309 morti, migliaia di feriti, il centro storico dell'Aquila distrutto, tanti paesi letteralmente rasi al suolo. Sono trascorsi dieci anni da allora, molto è stato fatto per la ricostruzione ma molto resta indubbiamente ancora da fare. Una gran parte del meraviglioso patrimonio di chiese e palazzi storici è stato recuperato ed è tornato a splendere, grazie al grande lavoro di un personale tecnico straordinario. Ma L'Aquila non ha ancora ritrovato la sua identità, quella di città d'arte e della conoscenza".
Per noi abruzzesi c'è un prima e c'è un dopo il terremoto. "Un prima in cui L'Aquila era città viva, animata da studenti, che guardava al futuro, e un dopo in cui alla disperazione è subentrato quasi un senso di rassegnazione. Molte case sono state ricostruite, ma sono desolatamente vuote. Chi è stato costretto a lasciare il centro storico non è ancora tornato. Noi siamo al governo da dieci mesi, abbiamo ereditato una situazione non facile, ma ora L'Aquila deve ripartire, anche grazie alla cultura. Come Ministero per i beni e le attività culturali crediamo molto in questo e infatti insieme al Comune dell'Aquila lo scorso gennaio abbiamo sottoscritto un accordo per mettere in campo una serie di iniziative culturali che hanno come obiettivo proprio il rilancio sociale ed economico del territorio attraverso la cultura".
Due in particolare i progetti per il decennale: "la realizzazione di una rete di luoghi per favorire la conoscenza e la valorizzazione del patrimonio culturale aquilano restaurato e recuperato, dunque chiese, monumenti, musei ecc., e l'organizzazione del Festival Internazionale degli incontri, una rassegna di teatro, musica, letteratura di dimensione internazionale. Abbiamo il dovere della memoria – conclude Vacca - ma abbiamo anche il dovere di guardare avanti, di fare, di agire. Pure attraverso la cultura, che da sempre è in grado di liberare energie straordinarie".