Otto foto per raccontare la tragedia del terremoto, otto foto per ricordare la vita nel campo, otto foto in mostra, nella ristrutturata chiesa di San Sebastiano di Fagnano Alto, per lasciare una traccia indelebile di quel terribile 2009 e gli anni seguenti. Un video per ripercorrere il dramma dei primi minuti fino alla rinascita del paese.
Le sette immagini di Ugo Colista riportano a quel tempo lontano e vicinissimo di dieci anni fa, allo stravolgimento inaspettato e doloroso della vita, a scene di quotidianità nella tendopoli di Fagnano Alto divenuta in pochi giorni un nuovo paese, esposto e provvisorio. Tutt’intorno i crolli, le demolizioni, il recupero delle macerie, attività necessarie al ripristino, seppur minimo, della normalità.
Il viso di una centenaria signora, con i capelli perfettamente pettinati, segnato dal suo lungo percorso che accenna (forse) un sorriso, una mano giovane che offre ad un’altra vissuta un bicchiere di acqua, una coppia di anziani che si sorreggono a vicenda, una natività tra le rovine, sono i segni di un’intera comunità che avuto in sé, da subito, la forza di rialzarsi, curare le ferite, re-inventare sé stessa con coraggio e determinazione, a volte con paura.
La fotografia di Julian Civiero, ricorda come la strada per recuperare interamente questi borghi, centri minori di un’Italia interna, marginale e periferica, è ancora lunga da percorrere e che le energie da mettere in campo non devono venir meno proprio adesso, a dieci anni dal sisma.
Lo iato tra il prima e il dopo resterà sempre ma questi luoghi, preziosi e rari, hanno tutte le potenzialità per trasformarsi da epicentro di devastazione in fucina di nuove idee e nuova bellezza.