"Situazione sostanzialmente invariata rispetto allo scorso anno: rallenta il miglioramento che si era riscontrato tra il 2016 e il 2017 e permangono le solite 10 criticità che ci pongono distanti dalle regioni migliori".
Così il Forum H2O commenta la classificazione dei 114 tratti costieri individuati per la balneazione dalla regione Abruzzo, alla luce delle analisi degli anni pregressi come prescritto dalle norme comunitarie.
"Il 72% è nella classe migliore, 'eccellente' (era il 71% lo scorso anno), il 12% nella classe 'buono', il 7% nella classe 'sufficiente' e il 9% nella classe peggiore, 'scarsa' (era addirittura il 28% nel 2014; il 9% lo scorso anno). Il 72% d'eccellenza può sembrare a prima vista soddisfacente - sottolineano gli ambientalisti - ma il confronto con altre regioni rimane impietoso, se è vero che l'Agenzia Europea per l'Ambiente ricorda come in generale, in Italia, considerando tutte le regioni, i tratti "eccellenti" si attestino al 90% (quindi ci sono regioni dove la situazione è ancora più rosea) e in Grecia e Croazia addirittura al 96%. Ancora più preoccupante è la quantità di tratti in classe "scarsa" che, in tutta Italia, rappresenta solo l'1,5% mentre in Abruzzo si attesta al 9%".
Come al solito, le sofferenze si concentrano a nord e a sud delle foci dei fiumi, con particolari criticità attorno ai fiumi Pescara, Tordino, Feltrino, Arielli e Foro. "Invitiamo come ogni anno le amministrazioni a non rincorrere il singolo dato positivo pensando, invece, sul lungo periodo migliorando la classificazione (che si basa sulle analisi degli anni pregressi) con interventi sui depuratori e comunicando tempestivamente e pro-attivamente con tutti i mezzi a disposizione le informazioni al pubblico su eventuali problemi puntuali durante la stagione. Infatti bisogna fare ancora tanto per adempiere agli obblighi di comunicazione imposti dalle norme comunitarie, che prevedono cartellonistica capillare sulla classificazione di ogni singolo tratto, possibilmente in più lingue, e comunicazione immediata e ad ampio raggio quando si riscontrano problemi sulla singola analisi (e certo non bastano le pubblicazioni sugli albi dei comuni che non vengono certo viste dai turisti!)".
Il Forum H20 ribadisce, altresì, che "le norme comunitarie per le acque 'scarse' prevedono in generale la chiusura alla balneazione per l'intera stagione tranne nei casi in cui si prevedano azioni concrete ed efficaci di miglioramento. Poiché è evidente che, in generale, quelle abruzzesi sono situazioni conclamate, consigliamo fortemente di evitare il ping-pong di dati che fanno solo male al turismo per le continue comunicazioni dei divieti che poi devono essere imposti quando arrivano dati negativi del tutto prevedibili".
I cittadini possono informarsi costantemente usando il sito del Ministero della Salute (portale acque) e quello dell'ARTA, dove sono disponibili anche le mappe dei singoli tratti.