Il 25 aprile è Festa nazionale, la Festa della Liberazione dell'Italia dal giogo nazi-fascista: migliaia e migliaia di persone hanno attraversato le piazze e le vie di tantissime città italiane per celebrarla.
"Nessuno riuscirà a cancellarla", la sfida lanciata dall'Anpi. Così è andata. L'Associazione nazionale partigiani d'Italia faceva riferimento, in particolare, "a chi cerca di negarla, paragonandola ad uno scontro tra 'fascisti e comunisti', mentre la Liberazione fu lotta vincitrice del popolo italiano contro il nazi-fascismo; a chi continua a gettare fango e fuoco sulla memoria delle partigiane e dei partigiani; a chi tenta con il solito argomentare razzista e ignorante di riportare l'orologio della storia al ventennio del criminale Benito Mussolini".
Il 25 aprile ricorda la vittoria degli ideali di libertà e democrazia che hanno spazzato via la dittatura. "È il canto corale delle origini autentiche della nostra Repubblica", il monito dell'Anpi. "La maggioranza delle cittadine e dei cittadini italiani si riconosce con coscienza, fedeltà, entusiasmo e passione civile nella Festa della Liberazione". E migliaia di persone, nelle piazze, hanno ricordato che l'onore della Patria fu difeso dal suo popolo portando avanti ancora una volta gli ideali per cui lottarono i partigiani: un mondo di Pace, più giusto e libero.
Anche a L'Aquila, la Liberazione è stata festeggiata da tante cittadine e tanti cittadini che hanno partecipato alle celebrazioni istituzionali e non.
La Festa della Liberazione ha preso il via alle 9, nel piazzale dello stabilimento ex Thales Alenia, dove si è tenuta una cerimonia di commemorazione dei Caduti della Banca d'Italia. Alle 9:30, in piazza IX Martiri, si è reso omaggio ai Nove Martiri Aquilani, trucidati il 23 settembre 1943.
Quindi, alle 10:15, nella frazione di Filetto si è tenuta una cerimonia di commemorazione della strage del 7 giugno 1944, mentre alle 10:30, alla Villa Comunale, la cerimonia più sentita: l'omaggio ai Caduti della Patria, con l'alzabandiera e l'esecuzione dell'Inno nazionale, seguiti dalla deposizione di una corona, l'esecuzione del Silenzio e la lettura della preghiera per i Caduti. Dunque, la consegna della medaglia di bronzo al merito civile conferita dal Presidente della Repubblica in favore del Comune di Ateleta per eventi della Seconda Guerra Mondiale.
La cerimonia ha visto lo schieramento di una compagnia in armi composta da militari del 9° reggimento alpini, delle altre Forze Armate e dei Corpi armati dello Stato.
Erano presenti l'arcivescovo metropolita dell'Aquila Giuseppe Petrocchi, il governatore Marco Marsilio, il presidente della Provincia Angelo Caruso, il vice sindaco del Comune dell'Aquila Raffaele Daniele, il presidente del Consiglio comunale Roberto Tinari, la deputata Stefania Pezzopane, il prefetto Giuseppe Linardi, il Comandante Militare dell'Esercito per l'Abruzzo Giuseppe Di Giovanni, il vice presidente del Consiglio regionale Domenico Pettinari e il consigliere Americo Di Benedetto.
Assente il sindaco del capoluogo Pierluigi Biondi che, come era già accaduto l'anno passato, non ha presenziato alle celebrazioni.
Alle 11, ad Onna, si è tenuta poi la cerimonia commemorativa delle vittime della strage dell'11 giugno 1944. Infine, alle 11.30, alla caserma Pasquali Campomizzi, l'omaggio della Municipalità al sacrificio dei Nove Martiri Aquilani, nel luogo dove i giovani vennero uccisi.
Accanto alle celebrazioni ufficiali, un gruppo di associazioni aquilane ha organizzato una serie di eventi che hanno animato la città a partire dalla 10:30, con una colazione resistente in piazza Nove Martiri.
Per tutta la giornata, lungo Corso Vittorio Emanuele sono state esposte le mostre sulle Nuove Resistenti a cura di FuoriGenere e sulla storia della Resistenza.
Dall'ora di pranzo, a CaseMatte - nell'ex op di Collemaggio - barbecue a disposizione di chiunque volesse partecipare. Alle 16, nel medialab è stato proiettato il docu-film "La bimba col pugno chiuso: La resistenza di Giovanna Marturano" a cura delle ass. Donne TerreMutate, Anpi, Anppia. E' seguita alle 17 un'assemblea aperta: "Attraverso il 25 aprile. Liberi di spostarsi, liberi di resistere".