Martedì, 07 Maggio 2019 14:06

L'Aquila, Consiglio comunale in seduta aperta per discutere problematiche e prospettive del centro storico: ecco l'ordine del giorno approvato all'unanimità

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Prevede interventi nel breve e nel medio periodo in favore dei residenti e delle attività produttive l'ordine del giorno approvato all'unanimità dal Consiglio comunale dell'Aquila, riunito stamane in seduta aperta su proposta del consigliere Stefano Albano (Pd) per affrontare le problematiche e proporre delle prospettive per il rilancio del centro storico del capoluogo.

Il documento è frutto di una sintesi tra i quattro ordini del giorno che erano stati presentati, come prima firmatari, da Giorgio De Matteis (FdI), Americo Di Benedetto (Il Passo Possibile), Roberto Jr Silveri (gruppo Misto) e Stefano Albano (Pd).

In particolare, il documento impegna il sindaco e la giunta ad attuare misure di breve periodo che riguardano, tra l'altro, la cura del decoro, la regolamentazione dell'orario di accesso in centro storico dei mezzi pesanti, la predisposizione di parcheggi con sosta oraria, l'incentivazione ad utilizzare il parcheggio di Collemaggio e l'accelerazione delle procedure per il riallaccio ai servizi negli aggregati in cui i lavori di ricostruzione sono terminati. Per il medio-lungo periodo, invece, l'impegno chiesto dal Consiglio riguarda, tra l'altro, l'attivazione di un tavolo di confronto con i venditori ambulanti per la ricollocazione del mercato storico a piazza Duomo, la realizzazione di spazi dedicati all'aggregazione sociale e alla produzione culturale, la costituzione di un tavolo istituzionale che veda coinvolti, oltre il Comune dell'Aquila, anche i rappresentanti dei Comuni del cratere, delle associazioni di categoria e del mondo sindacale, per discutere la programmazione relativa alle restanti risorse dei fondi Restart.

Ai lavori hanno partecipato il presidente della Provincia dell'Aquila, Angelo Caruso, Cesidio Gualtieri dell'associazione L'Aquila Centro Storico, Ugo Mastropietro del movimento Commercianti del centro storico, il direttore della Confcommercio Celso Cioni, Mario Antonelli, presidente della Confesercenti della provincia dell'Aquila, Marcello De Carolis del consiglio nazionale dei Consulenti del lavoro, il direttore generale dell'Università dell'Aquila Pietro Di Benedetto, Giampaolo Biondi della Cisl, Agostino Del Re, direttore di Cna, l'architetto e urbanista Angelo Patrizio, che ha redatto uno studio sui danni subiti dalle attività produttive nel periodo dell'immediato post sisma per conto di Confcommercio, oltre a numerosi residenti e titolari di attività produttive che sono tornati a vivere e hanno riaperto in centro dopo il sisma del 6 aprile 2009.

In apertura, il presidente del Consiglio comunale, Roberto Tinari, ha tenuto a precisare come la seduta consiliare intendesse "offrire alla città un confronto aperto, libero e sereno, per incontrare più da vicino le esigenze degli aquilani, ascoltarne i problemi, cercando le giuste e condivise soluzioni per affrontarli. Tutti – ha proseguito Tinari – siamo consapevoli dei problemi che affliggono la nostra città. Oggi si parla di problematiche e soluzioni per il centro storico, domani parleremo di altri problemi, dalla ricostruzione pubblica a quella privata, alle frazioni. Lo faremo con il desiderio di riuscirci e cercheremo di affrontare con serenità e compostezza i problemi, trovando le migliori soluzioni, meglio se condivise. Sappiamo bene – ha osservato il presidente del Consiglio comunale – che il rientro in centro storico di una attività, così come di una famiglia aquilana, oltre ad essere segno di vita, di speranza e soddisfazione, costituisce un ritorno alla normalità. Ma non è facile, soprattutto per i commercianti e i residenti che coraggiosamente hanno scelto di tornare. Non è facile per nessuno, tantomeno per quelle istituzioni e organizzazioni chiamate a prendere decisioni che tutelino e salvaguardino le esigenze di tutti, in presenza spesso di interessi contrapposti. Mi affido per questo alle componenti politiche di questa assise perché ognuno col senso di responsabilità che gli è proprio, peraltro sempre dimostrato, possa dare il proprio prezioso contributo nella scelta della migliore soluzione possibile, meglio se condivisa".

Sia chiaro: si è trattato di un momento di confronto importante che ha avuto il merito di aprire il Consiglio comunale al confronto con le categorie, gli operatori e i residenti del centro storico mettendo sul tavolo uno dei temi decisivi per la città del futuro, il rilancio del centro storico appunto. Tuttavia, l'ordine del giorno approvato, in sostanza, non ha fatto altro che sintetizzare le diverse proposte che, in questi mesi, erano emerse all'attenzione dell'opinione pubblica, e di impegnare l'amministrazione a realizzare alcune iniziative che, nel breve periodo, potrebbero rendere il centro storico più vivibile. 

D'altra parte, il punto - banalmente - sta proprio qui: far convivere i cantieri della ricostruzione e dei sottoservizi con le legittime aspettative ed esigenze dei commercianti che hanno coraggiosamente investito in centro storico, dei residenti che sono tornati a viverci, dei cittadini e dei turisti che lo frequentano, non è affatto semplice; si tratta di un sistema complesso, unico al mondo. Sul breve periodo, la sfida - fino ad ora persa, dalla passata e dall'attuale amministrazione - è di mettere in campo politiche volte a rendere accessibile il cuore della città, governare la provvisorietà che, nei fatti, è stata e sarà per molti anni ancora la quotidianità dell'Aquila. E dunque, la cura del decoro urbano, dell'illuminazione pubblica, una zona rossa delimitata, la regolamentazione dei parcheggi effettivamente disponibili in centro, a servizio dei residenti e con disco orario, della viabilità, del transito dei mezzi leggeri e pesanti a servizio dei cantieri, la piena riqualificazione del terminal di Collemaggio da incentivare all'uso anche attraverso controlli severi su chi parcheggia l'automobile dove non si potrebbe - è il caso di corso Vittorio Emanuele, laddove di giorno vengono posteggiate decine e decine di automobili, o di piazza Palazzo, soffocata dai mezzi privati, soltanto per fare degli esempi - e con il potenziamento del trasporto pubblico locale a servizio (si sta sperimentando la navetta elettrica che collega il terminal col centro storico, sebbene il mega parcheggio, di fatto, non sia in funzione: non si capisce il motivo per cui non si possa collegare con un mezzo la zona della stazione, a servizio tra l'altro del Munda, il terminal del Motel Amiternum, laddove transitano la maggior parte degli autobus extraurbani, col centro cittadino), un maggiore coordinamento tra i cantieri in esecuzione e il passaggio dei sottoservizi, con l'opera pubblica che dovrebbe essere costantemente monitorata così che i cittadini possano conoscerne perfettamente le tempistiche.

Si tratta di azioni che potrebbero essere realizzate in poco tempo. 

Sul lungo periodo, invece, andranno fatte delle scelte che attengono alla vocazione che s'intende restituire al centro storico: ecco, il Consiglio comuanale riunito stamane ha mostrato, plasticamente, come questa vocazione si stia ancora cercando ed è questo, più di ogni altra cosa, che dovrebbe preoccupare; siamo a dieci anni dal terremoto, e se non si pianificheranno ora le decisioni per gli anni a venire allora sì che rischieremmo di ritrovarci tra dieci anni con un centro storico meravigliosamente ricostruito ma vuoto. E' questo il tempo delle scelte e della definizione di politiche che possano segnare lo sviluppo futuro della città. In questo senso, la mancata approvazione del Piano regolatore generale rappresenta un problema enorme. 

Che poi, ha ragione il sindaco Pierluigi Biondi a sottolineare come i centri storici siano in declino un po' ovunque, nella provincia italiana, a ricordare che dal 2007 al 2016, in Italia, le attività di vicinato sono diminuite di oltre il 10%; nello stesso arco di tempo, in questi negozi il volume di affari è sceso di oltre 7 miliardi di euro ovvero la stessa cifra che è stata spesa, nel 2018, per gli acquisti on line, il cosiddetto e-commerce, che incrementa costantemente la sua attività. "Nella nostra città - ha sottolineato Biondi - ai fattori di crisi tradizionali si sono aggiunti quelli legati al post sisma".

Proprio per questo, è vitale immaginare una vocazione per il centro storico dell'Aquila, ed è possibile, qui più che altrove considerato che la ricostruzione consentirebbe ancora d'incidere, di assumere delle scelte che potrebbero indirizzare, in un verso o nell'altro, il destino del cuore identitario della città e del territorio. 

Biondi ha riportato alcuni dati incoraggianti, su cui si dovrà pure riflettere: "nel 2018 - ha spiegato - è stato registrato un aumento di turisti in città, in particolare dall'estero. Il territorio dell'Aquila sta recuperando terreno in fatto di attrattività". Ma si può davvero pensare di scommettere soltanto sul turismo? Stamane si è parlato di grandi eventi, di iniziative di carattere fieristico, culturale e sportivo che possano animare il centro storico: evidentemente, si tratta di manifestazioni capaci di attirare un pubblico importante, di nuovo, però: è così che immaginiamo il cuore della città, come la scenografia per eventi che potranno animarlo da mattina a sera, per alcune giornate al mese? Ad oggi, è un modo per 'pompare sangue' dentro le arterie di un corpo ancora convalescente; domani, però, non basterà, anche perché i fondi Restar, con cui le iniaziative vengono finanziate, prima o poi finiranno.

Il sindaco ha fatto riferimento alla fondazione cui il Comune sta lavorando con GSSI e Università per la realizzazione del così detto 'collegio di merito', un campus diffuso in centro storico con la messa a disposizione degli studenti più meritevoli di una parte degli alloggi equivalenti acquisiti dall'Ente: se è questa una vocazione possibile, quella della ricerca e dell'alta formazione, e allora che si facciano scelte precise, anche coraggiose, per dargli davvero corpo.  

Un'ultima postilla è d'obbligo, però: ognuno dovrà fare la propria parte, i commercianti e così i cittadini proprietari di seconde e terze case in centro storico e di spazi per attività commerciali. Non si può demandare ogni responsabilità alla politica. Biondi l'ha detto chiaramente, ha ragione: "La rivitalizzazione del centro storico – le sue parole – passa anche per la collaborazione tra le istituzioni, le organizzazioni rappresentative delle attività produttive e così via. A maggio dello scorso anno, ho chiesto a tutte le associazioni di inviarmi delle proposte per chiedere una revisione dei criteri di assegnazione dei fondi del 4%, ma non ho ricevuto alcuna segnalazione. Noi siamo a disposizione ma abbiamo necessità di analoga disponibilità di tutte le categorie interessate".

Biondi ha infine annunciato che la prossima settimana la giunta comunale approverà la delibera che prevede una pedonalizzazione parziale del centro storico, in via sperimentale, ogni venerdì dal secondo venerdì di giugno al secondo venerdì di luglio, invitando le famiglie a visitare il centro storico attraverso iniziative, negozi aperti, con l'istituzione di aree di sosta dedicate e bus navetta. 

Di seguito, l'ordine del giorno approvato stamane all'unanimità.

PREMESSA

Riteniamo impossibile ragionare di un progetto di città organico e coerente che non tenga conto di quale ruolo debba avere il centro storico all’interno del tessuto economico, sociale ed urbano.

Fermamente convinti che tale ruolo sia quello di naturale “cuore pulsante” della città, non solo per lo straordinario patrimonio immobiliare storico ed artistico, ma anche per le ragioni di carattere sociale economico ed identitario, intendiamo per prima cosa proporre un approccio a tale tema e un metodo di discussione e di elaborazione, per mezzo dei quali partire da un’analisi del contesto attuale ma consapevoli della necessità di una discussione ampia, che veda nel consiglio comunale del 07.05.2019 non un traguardo bensì un punto di partenza.

Proponiamo in sintesi di passare a una necessaria fase di pianificazione condivisa, da declinarsi dentro e fuori le stanze delle istituzioni aprendo il più possibile la possibilità di raccogliere contributi da parte delle cittadine e dei cittadini, in particolar modo di coloro che hanno fatto del centro storico la sede della propria vita o del proprio posto di lavoro. Troppo spesso infatti emerge la mancanza di un disegno, di una strategia con cui prevedere soluzioni per far fronte ai disagi fisiologici che il vivere o lavorare nel perimetro delle mura storiche oggi comporta, ma anche la mancanza di una visione del centro storico nella città del domani. Con tale spirito abbiamo proposto e promosso la convocazione di una seduta apposita del consiglio comunale.

Abbiamo previsto misure da realizzarsi a breve ed altre da realizzarsi invece nel medio – lungo periodo.

Per quanto riguarda le prime, concrete e dettagliate, frutto anche dell’interlocuzione con i residenti, commercianti e professionisti del centro storico, il nostro auspicio è quello di vincolare l’amministrazione a renderle immediatamente esecutive trattandosi di scelte non più rinviabili. Prevediamo infatti anche la convocazione di una seduta apposita di II commissione entro poche decine di giorni dall’approvazione del presente documento proprio per monitorarne l’effettiva esecutività. Per quanto riguarda le seconde invece, meritevoli di una riflessione più approfondita e il più larga e condivisa possibile, il nostro obiettivo è quello di aprire una discussione ordinata vincolando i luoghi istituzionali e i tempi del dibattito, per evitare si protragga all’infinito senza esito e dare una svolta a un confronto finora svolto troppo per annunci a mezzo stampa e poco suffragato da atti amministrativi.

ANALISI

Il Centro Storico dell’Aquila era prima del 2009 senza alcun dubbio il cuore della vita cittadina. Sede della maggior parte delle funzioni amministrative, di numerosi istituti scolastici (era pochi anni prima tornato anche il Liceo Classico D. Cotugno), con una presenza importante di studenti universitari all’interno del perimetro delle mura storiche. Contava inoltre circa 7.500 residenti e circa 1.000 esercizi commerciali.

10 anni fa, il sisma ha cancellato d’un colpo tutto questo, riducendo il centro storico in un’enorme zona rossa, riconquistata inizialmente grazie alla tenacia delle aquilane e degli aquilani e ai lavori di messa in sicurezza e subito dopo ai lavori di ristrutturazione dei palazzi. Oggi l’asse centrale è stato quasi completamente ricostruito, il 97% delle Schede Parametriche Parte 1 e l’88% delle Schede Parametriche Parte 2 sono state istruite, mentre sono circa 100 le attività commerciali che hanno riaperto. Da rilevare che il processo di insediamento di nuove attività prosegue grazie allo spontaneismo dell’iniziativa privata, si registrano infatti ulteriori domande per l’apertura di nuovi esercizi, si tratta cioè di un processo che non può essere rallentato e che va quindi governato. In tal senso occorre citare il bando Fare Centro come unica attualmente iniziativa strategica pubblica di sostegno a tale processo, con un investimento massiccio di 20 mln di euro, misura che però da sola non può essere sufficiente se non inserita in una più ampia strategia. Agli estremi nord e a sud del centro storico hanno trovato sede, dopo il 2009, il Dipartimento di Scienze Umane dell’Università dell’Aquila, con un progetto di riqualificazione dell’ex San Salvatore che valorizzerà tutta l’area, e il GSSI che nella zona della villa comunale ha realizzato una vera e propria cittadella. Le due realtà universitarie stanno lavorando, insieme al Comune, per dar vita ad una fondazione attraverso la quale mettere a disposizione di ricercatori e studenti meritevoli gli alloggi del centro storico di proprietà comunale risultanti dal meccanismo dell’acquisto dell’abitazione equivalente.

Oltre al comune e alla regione sono diverse le funzioni pubbliche (provveditorato alle OO.PP., rettorato UNIVAQ, sovrintendenza ed altri) che hanno riportato alcuni dei propri uffici all’interno del centro storico.

Ciò nonostante sono ancora molte le difficoltà che quotidianamente chi è tornato a vivere o a lavorare in centro affronta a causa di una difficile convivenza con i lavori di ricostruzione: viabilità soggetta a modificazione quotidiana senza previo avviso pubblico a causa di lavori di ricostruzione, principalmente dei sottoservizi, mancanza di pianificazione dei parcheggi (sia quelli attualmente presenti, sia la previsione di opere pubbliche strategiche), mancanza generale di una pianificazione per un ripopolamento sul lungo periodo del centro storico, mancanza totale di pianificazione rispetto alla ricollocazione di uffici pubblici ed istituti scolastici.

MISURE DA REALIZZARSI NEL BREVE PERIODO

- Regolamentazione degli orari di accesso dei mezzi pesanti, camion e furgoni nel centro storico, al fine di poter garantire lo svolgersi dei lavori compatibilmente con la vita di residenti, commercianti e professionisti insediatisi nel perimetro delle mura, e di conseguenza diminuire il disordine attualmente presenti;

- Regolamentazione dell’afflusso di macchine e operatori coinvolti nei lavori di ricostruzione/sottoservizi e contestuale individuazione di uno o più parcheggi esterni al perimetro delle mura, ad uso esclusivo per gli operatori del centro storico (tutti colori abbiano il proprio posto di lavoro in centro) con predisposizione di navette per il trasporto sul posto di lavoro;

- Predisposizione di parcheggi gratuiti a rotazione con disco orarioall’interno del centro storico;

- Utilizzo del Terminal di Collemaggio anche con pacchetti di abbonamento, riavviando l’interlocuzione con la Soprintendenza per verificare il ripristino dell’ascensore, ed estensione di navette continue gratuite per collegamento al centro storico anche ai parcheggi in zona Acquasanta. Creare inoltre le condizioni con il gestore del Mega Parcheggio di Collemaggio per garantire in via sperimentale la sosta gratuita di un’ora;

- Promozione di un tavolo con la Presidenza del Consiglio regionale, alla presenza di tutti i consiglieri regionali del capoluogo per sbloccare l’impasse relativa al collegamento tra Viale Rendina e il Mega Parcheggio di Collemaggio;

- Individuazione di una soluzione per il parcheggio dei residenti, mediante previsione di parcheggio gratuito con permesso esposto;

- Pianificazione della viabilità delle strade di accesso ed interne al centro storico tenendo conto delle modificazioni quotidiane dovute ai lavori di ricostruzione/sottoservizi, con l’obiettivo di poter programmare la viabilità con maggiore efficacia e renderne la cittadinanza edotta con tempi che consentano una adeguata organizzazione di tutte le attività, diminuendo così notevolmente gli attuali disagi;

- Accelerazione delle procedure per il ripristino degli allacci ai servizi negli aggregati in cui i lavori di ricostruzione sono stati ultimati;

- Miglioramento del decoro urbano e della vivibilità, attraverso la predisposizione di:

  • Incremento dell’illuminazione pubblica, in particolare nelle strade e piazze dove sono presenti residenti / esercizi commerciali / studi professionali
  • Studio di fattibilità per l’illuminazione temporanea da istallare nelle vie e nelle aree non ancora interessate dai processi di ricostruzione e che al momento sono impraticabili a causa della totale assenza di illuminazione
  • Una più efficace organizzazione della segnaletica stradale, rimuovendo quella ante sisma e sostituendola con una nuova indicante i principali monumenti, uffici, servizi pubblici. Predisporre inoltre l’utilizzo di QR code nella fruizione delle bellezze monumentali della città
  • Scelta di arredi urbani belli e funzionali: panchine, cestini per rifiuti, cestini attrezzati per deiezioni animali, impianti di affissione commerciale e mortuaria, teli salvapolvere degli edifici pubblici non ricostruiti che riportino la riproduzione della facciata dell'edificio
  • Incremento e riqualificazione di bagni pubblici
  • Pulizia caditoie delle strade, tutte ostruite da terriccio, polveri, fogliame
  • Riorganizzazione del sistema di raccolta differenziata attraverso l’adozione di soluzioni tali da garantire il necessario decoro lungo le vie e le piazze del centro storico, con studio di fattibilità per l’istallazione di isole ecologiche, possibilmente interrate, al fine di sperimentare una diversa raccolta dei rifiuti ed evitare la più scomoda ed inopportuna raccolta porta a porta.

- Controllo severo dell’applicazione di ogni precetto a salvaguardia della salute pubblica, dalla produzione di polveri alle norme di sicurezza generale;

- Approfondimento del piano di videosorveglianza del centro storico;

-  Una più efficace verifica delle opere di messa in sicurezza, in particolare le aree con la presenza di residenti / esercizi commerciali / studi professionali;

- Accelerazione del processo di commissariamento degli aggregati inadempienti, in particolare quelli adiacenti gli edifici ricostruiti per dare inizio ai lavori di ricostruzione privata;

- Pubblicazione e aggiornamento costante del cronoprogramma dei lavori del cantiere per i sottoservizi per consentire a residenti e commercianti di programmare la propria vita (rientro nelle abitazioni, aperture esercizi);

- Recupero e riutilizzo dell'area di parcheggio dell'ex San Salvatore, attualmente di proprietà dell'Università e inutilizzata;

- Accelerazione dell’iter di approvazione del Piano di Eliminazione delle Barriere Archittoniche (PEBA), giusta delibera n.178 del 18.05.2018, così da ricomprenderlo nella redazione del PUMS e del nuovo PRG;

- Implementazione della promozione dell’offerta turistica e ricettiva attraverso la riqualificazione, il potenziamento delle strutture informative del Comune dell’Aquila, la creazione di piattaforme online apposite e un’adeguata promozione nelle scuole primarie e secondarie della storia e degli elementi identitari della città;

- Istituzione della Consulta Comunale del Commercio e verificare la fattibilità di ridurre le imposte comunali per le attività produttive e per i residenti dei centri storici dell’Aquila e delle frazioni.

MISURE DA REALIZZARSI NEL MEDIO – LUNGO PERIODO

- Avviare un confronto con altri Enti coinvolti per l’individuazione degli uffici pubblici, istituti scolastici da ricollocare in centro storico, al fine di agevolare il ripopolamento dentro una strategia complessiva pluriennale;

-  Apertura di un confronto sull’offerta di mobilità pubblica per il centro storico e su un piano di parcheggi pubblici definitivi da disporre nell’anello esterno il centro storico, così da decongestionare l’attuale quadro di viabilità/parcheggi e attuare la pedonalizzazione del centro storico;

- Attivazione di un tavolo di confronto con i venditori ambulanti per la ricollocazione del mercato storico all’aperto in Piazza Duomo;

- Apposito disciplinare per l’utilizzo del tunnel dei sottoservizi;

- Utilizzo del patrimonio immobiliare di proprietà pubblica presente nel perimetro storico per agevolare strategie di attrazione di cittadini, residenti, esercizi commerciali, studenti universitari. A tal fine, inserire la costituenda fondazione Comune – Univaq - GSSI all’interno di un disegno strategico più ampio;

- Realizzazione di spazi destinati all'aggregazione sociale e alla produzione culturale e programmazione di eventi culturali volta a una più efficace promozione della città in circuiti nazionali ed internazionali, con predisposizione di apposito capitolo di bilancio;

- Utilizzo delle risorse RESTART, ancora non programmate, all’interno di un disegno strategico di sviluppo della città e di rilancio del Centro Storico, tramite la creazione di un tavolo istituzionale di cui il Comune si faccia promotore, e che veda coinvolti Regione, rappresentanti dei comuni del Cratere, rappresentanti delle associazioni di categoria, del mondo sindacale, dei commercianti / residenti / professionisti del centro storico così da poter concorrere alle scelte più importanti;

- Prosecuzione della strategia messa in campo con “Fare Centro”, attivando l’amministrazione comunale nei confronti della Regione Abruzzo affinchè quest’ultima possa chiedere al CIPE un’accelerazione nel trasferimento degli 8 milioni di euro richiesti con delibera di Giunta Regionale n.36 del 25 gennaio 2019, al fine di consentire lo scorrimento della graduatoria in favore dei beneficiari ammessi sulla Linea di Intervento B) del Bando. Inoltre, tramite la costituzione tavolo istituzionale citato nel precedente punto, ridiscutere la griglia delle premialità e i requisiti di accesso al bando modificando gli aspetti inefficaci e consolidando gli aspetti positivi, in previsione di eventuali prossimi bandi.

TUTTO CIO’ PREMESSO

Il Consiglio Comunale

IMPEGNA

Il Sindaco e la Giunta

  • A predisporre quanto necessario per attuare il contenuto delle “Misure da realizzarsi nel breve periodo” del presente Odg, e a far convocare, d’intesa col Presidente, una seduta specifica della II commissione, aperta alle rappresentanze associative dei residenti / commercianti / professionisti del centro storico, entro 30 giorni dall’approvazione del presente Odg per discutere gli elementi di dettaglio e monitorare il processo di esecutività;
  • A far convocare, d’intesa col Presidente, una seduta apposita della III commissione aperta alle rappresentanze associative dei residenti / commercianti / professionisti del centro storico, relativamente a quanto contenuto nel punto j) “Controllo severo dell’applicazione di ogni precetto a salvaguardia della salute pubblica, dalla produzione di polveri alle norme di sicurezza generale”, entro 30 giorni dall’approvazione del presente Odg;
  • A valorizzare ed incrementare il coordinamento permanente intersettoriale tra i vari settori strategici del Comune dell’Aquila, giusta delibera 405 del 4.9.2017, attraverso contributo delle forze politiche di maggioranza e di opposizione consiliare, così da creare un’adeguata pianificazione e programmazione degli interventi da effettuare in centro storico, sia per quelli a breve termine e che per quelli a medio - lungo termine e di istituire degli incontri con tutta la cittadinanza ivi residente nonché con tutti gli attori interessati per raccoglierne i contributi, almeno una volta al mese;
  • A predisporre quanto necessario per attuare il contenuto delle “Misure da realizzarsi nel medio – lungo periodo” e a prevedere, d’intesa col presidente, un calendario di sedute della II commissione; con la presenza delle rappresentanze delle associazioni di categoria, sindacali del territorio, le rappresentanze associative dei residenti / commercianti / professionisti del centro storico, per entrare nel merito delle questioni citate e discutere gli elementi di dettaglio, con la prima seduta da convocarsi entro 90 giorni dall’approvazione del presente Odg e una scadenza trimestrale delle successive sedute;
  • A promuovere la costituzione di un tavolo istituzionale che veda coinvolti oltre al Comune, la Regione, i rappresentanti dei comuni del Cratere, i rappresentanti delle associazioni di categoria, del mondo sindacale, per discutere la programmazione delle restanti risorse RESTART;
  • A sollecitare la Regione Abruzzo affinchè quest’ultima possa chiedere al CIPE un’accelerazione nel trasferimento degli 8 milioni di euro richiesti con delibera di Giunta Regionale n.36 del 25 gennaio 2019, al fine di consentire lo scorrimento della graduatoria in favore dei beneficiari ammessi sulla Linea di Intervento B) del Bando.

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