Martedì, 07 Maggio 2019 16:01

Il jazz italiano tornerà all'Aquila anche nel 2019: ecco le nuove date

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Il jazz italiano tornerà all'Aquila anche nel 2019 ma con una formula rinnovata rispetto al passato, benché sempre fedele all'idea di riempire di musica il centro storico della città.

L'appuntamento è per il 31 agosto e il 1 settembre.

E' stato lo stesso Paolo Fresu, il direttore artistico di tutte e quattro le edizioni precedenti, ad annunciare le nuove date, nel corso di una conferenza stampa in cui, insieme al sindaco Pierluigi Biondi e all'ex direttore del comitato Perdonanza Alfredo Moroni, ha consegnato al sindaco di Amatrice Filippo Palombini i soldi raccolti nel 2016, quando il Jazz italiano per L'Aquila si svolse pochi giorni dopo il terremoto che distrusse il comune laziale e, proprio per questo, divenne Jazz italiano per Amatrice.

La cifra, frutto di varie donazioni (una delle quali, di ben 10mila euro, venne fatta dalla pro loco di Fagnano), ammonta a 64mila euro e sarà utilizzata per comprare attrezzature e strumentazione tecnica da mettere a disposizione del nuovo teatro, che sorgerà all'interno di un centro polivalente di prossima realizzazione.

In totale, ha ricordato Fresu, sono più di 150mila euro i fondi che il mondo del jazz italiano è riuscito a convogliare a beneficio di Amatrice e degli altri territori colpiti dai terremoti del 2016/17. 50mila di questi sono già stati donati alla Croce Rossa proprio per la costruzione del nuovo teatro.

L'edizione 2019 di Jazz italiano per le terre del sisma (questo il nuovo nome assunto dal 2017 dalla manifestazione) si svolgerà, dunque, non più in una lunga maratona di un solo giorno ma in due giormate.

Si inizierà sabato 31 agosto a Amatrice ma già la sera stessa ci si sposterà all'Aquila, dove si terrà il primo di due grandi concerti, il secondo dei quali è in programma, invece, domenica 1 settembre alle 17 a chiusura di una giornata che vedrà esibirsi, come gli altri anni, in varie piazze e location del centro (ancora da definire) centinaia di musicisti.

La nuova edizione sarà la prima promossa interamente dal Comune dell'Aquila (gli altri anni c'erano anche Siae e Mibac) ma a occuparsi di tutto - dalla parte artistica a quella logistico/organizzativa - sarà la Federazione nazionale jazz italiano, nata nel febbraio 2018, con tanto di protcollo d'intesa firmato dall'allora ministro ai Beni culturali Dario Franceschini, e presieduta proprio da Paolo Fresu.

La Federazione - di cui fanno parte le quattro principali associazioni rappresentative del jazz italiano ovvero I-Jazz (l’associazione dei festival italiani), MIdJ (associazione italiana musicisti jazz), Adeidj (associazione delle etichette indipendenti di Jazz) e Italia Jazz Club (associazione dei club), alle quali si sono aggiunte di recente l'associazione agenzie e management, l'associazione dei fotografi italiani e l'associazione "Il jazz va a scuola" - persegue il riconoscimento e la tutela dei valori e degli interessi culturali, sociali e imprenditoriali del sistema del jazz italiano, favorendo la creazione di reti virtuose e incentivando il dialogo e la collaborazione tra tutti i soggetti.

La nascita della federazione non sarebbe mai avvenuta se non ci fosse stato il Jazz italiano per L'Aquila" ha precisato Fresu "Quello che è accaduto all'Aquila rappresenta un avvenimento storico per il jazz italiano. Ricordo le 60mila presenze del primo anno e i 2500 musicisti che si sono succeduti nell'arco di tutte e quattro le edizioni. E' una federazione unica in Europa, perché è nata dal basso, su iniziativa di noi musicisti, dall’urgenza di raccontare la vitalità del nostro jazz e di rafforzarlo, anche nell'ottica di esportarlo nel mondo quale prodotto di eccellenza”.

Ultima modifica il Mercoledì, 08 Maggio 2019 00:51

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