Internazionalizzazione, ricerca e formazione sul campo. Ma anche attenzione al mondo del lavoro attraverso l'attivazione di convenzioni con aziende e imprese del territorio e di corsi di laurea in inglese che consentono l'acquisizione del doppio titolo di studi spendibile nel contesto internazionale.
Questo l'identikit del Dipartimento di Ingegneria civile, edile-architettura e ambientale dell'Università degli Studi dell'Aquila che, in vista dell'apertura del nuovo anno accademico, rafforza il legame con gli stakeholders del territorio attraverso iniziative di promozione e crescita del contesto territoriale. A presentarle sono stati questa mattina nella sede Ance L'Aquila, Daniele Zulli, docente di Ingegneria civile, Alessandra Tosone docente di Ingegneria Edile architettura, Marcello Di Risio, docente di Ingegneria ambientale, Giordano Equizi, presidente Ance Giovani dell'Aquila e Marco Fanfani, presidente Fondazione Carispaq.
"La collaborazione interistituzionale, che vede Ance e Fondazione Carispaq impegnati nella promozione di progetti formativi per gli studenti universitari e nell'erogazione di borse di studio, è alla base della crescita della nostra città", ha affermato Giordano Equizi. In particolare, il ruolo dell'Ance nel processo di inserimento lavorativo di giovani ingegneri neolaureati nell'ambito della ricostruzione post-sisma, si è rafforzato grazie alla convenzione stipulata nel 2017 con l'Università degli Studi dell'Aquila.
Obiettivo della collaborazione, che ha portato alla nascita del progetto Studenti in Cantieri che, per l'edizione 2019 vedrà l'assegnazione di 10 borse di studio per studenti della facoltà di Ingegneria che saranno ospitati da altrettante aziende associate ad Ance L'Aquila, è favorire la ricerca, la formazione, la promozione culturale e la divulgazione delle conoscenze, tramite stages, borse di studio, tirocini, incontri, laboratori.
La collaborazione tra Università costruttori ed enti del territorio già dal momento della definizione del percorso formativo degli studenti, è stato sottolineato in conferenza stampa, rientra nella sperimentazione riguardante l'attivazione sinergie tra mondo accademico e mondo del lavoro in uno scenario inedito, quello territoriale, di altissima densità di cantieri dedicati ad antisismica e restauro. Offre inoltre occasioni di studio eccezionali per gli studenti e formando figure professionali più vicine alle nuove esigenze dell'edilizia moderna.
Non a caso il Dipartimento di Ingegneria Civile svolge attività di ricerca scientifica e tecnologica all'interno di centri di eccellenza come il Cerfis (Centro di ricerca e formazione per l'ingegneria sismica), allo scopo di rendere gli studenti protagonisti attivi della ricostruzione. Il processo di condivisione tra Università e stakeholders del territorio, prosegue, inoltre, anche dopo il conseguimento della laurea attraverso l'attivazione di tirocini formativi esterni della durata di 12 mesi rivolti a studenti neolaureati. "In questo modo -ha sottolineato Marcello Di Risio- ll processo di condivisione supera il momento della laurea possibilità offrendo alle aziende locali, e non solo, la possibilità di utilizzare queste competenze. Inoltre, la collaborazione con gli enti territoriali si riflette nei livelli occupazionali".
Lo dimostra l'ultima indagine redatta da Almalaurea sulla condizione occupazionale dei laureati, che vede l'Università dell'Aquila assoluta protagonista rispetto agli altri atenei abruzzesi, con percentuali pari al 97% di occupati a cinque anni dalla laurea per il Dipartimento di Ingegneria Civile, al 35% per il Dipartimento di Ingegneria Edile Architettura e al 100% per gli studenti del Dipartimento di Ingneria ambientale.
Un dato allarmante riguarda tuttavia il prestigioso corso di laurea magistrale a ciclo unico di Ingegneria edile-architettura che dal 2016 ha registrato un calo delle immatricolazioni dell'80%, con soli venti studenti iscritti all'ultimo anno accademico. Una riduzione, ha sottolineato la docente Alessandra Tosone, in linea con il trend nazionale. "Alcune sedi anche storiche -ha affermato- hanno visto il corso di Ingegneria edile-architettura chiudersi. Altre come Pavia hanno una riduzione consistente a circa 20 studenti. Si tratta inoltre di una riduzione del numero di iscritti che riguarda tutti i corsi magistrali, compreso quello di ingegneria edile arcihtettura. Questo a fronte di una crisi generale e in particolare del settore edilizio che permane da anni.
"A questo si aggiunge una condizione di criticità locale dovuta al post-terremoto che aumenta il livello di difficoltà. Sono considerazioni, tuttavia, che non comportano un ripensamento sulla validità del profilo professionale dell'ingegnere nè del corso di studi. Considerazione positiva sostenuta non solo dal rapporto Almalauerea, ma anche dal fatto che i nostri studenti stanno partecipando alla ricostruzione, dimostrando quindi -ha conluso Tosone- di aver acquisito capacità spendibili in un contesto complesso come quello della ricostruzione".